Atm, liquidazione e lavoratori: il Consiglio punta a "blindare" il passaggio

Atm, liquidazione e lavoratori: il Consiglio punta a “blindare” il passaggio

Francesca Stornante

Atm, liquidazione e lavoratori: il Consiglio punta a “blindare” il passaggio

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mercoledì 04 Marzo 2020 - 08:30

Un atto di indirizzo per garantire i lavoratori e anche un emendamento per inserire anche la clausola di salvaguardia nel contratto di servizio. Adesso la palla passa al sindaco

MESSINA – Un atto di indirizzo con cui il consiglio comunale impegna ufficialmente il sindaco De Luca a garantire i 461 dipendenti di Atm nella delicata fase di passaggio tra azienda in liquidazione e nuova spa. E anche un emendamento con cui lo stesso Consiglio chiede all’amministrazione di modificare il Contratto di servizio della nuova Atm per inserire quella “clausola di salvaguardia” che in questi giorni ha tanto fatto discutere. Un ulteriore strumento di garanzia per i dipendenti. 

Il ruolo del Consiglio comunale

E’ questo il risultato dell’ultima seduta di consiglio comunale che ha visto l’aula impegnata proprio su un atto che dà precise indicazioni all’amministrazione comunale su alcuni passaggi chiave che riguardano il percorso da seguire per passare dall’attuale Atm alla nuova spa. Passaggi delicati e che in questi giorni hanno aperto anche fronti di scontro incandescenti. L’aula, insomma, ha deciso di fare la sua parte. Lo ha fatto ccogliendo sia la proposta di un atto di indirizzo avanzata dai sindacati Cisl, Faisa, Ugl e Orsa, che quella di Filt Cgil, Uiltrasporti e Cub che hanno spinto per la modifica del contratto di servizio con l’inserimento della clausola di salvaguardia. 

L’atto di Cisl, Faisa, Ugl e Orsa

L’atto di indirizzo confezionato da Cisl, Faisa, Ugl e Orsa prevede l’applicazione del CCNL Autoferrotranvieri a tutto il personale, compresi i dipendenti impiegati nel settore amministrativo, nel servizio della sosta a pagamento, nel servizio di verifica e nelle officine. Il mantenimento dell’inquadramento parametrale di provenienza. Il riconoscimento dell’anzianità maturata al servizio di Atm in liquidazione, la conferma degli attuali trattamenti economici relativi agli scatti di anzianità, e inapplicabilità del “Jobs Act” ai dipendenti assunti da Atm in liquidazione prima del 7 marzo 2015, data di entrata in vigore del decreto legge. Infine, applicazione del Contratto Integrativo di secondo livello attualmente in vigore, fino a nuova determinazione in sede di trattativa sindacale.

Per il fronte sindacale, l’atto di indirizzo era importante per sgombrare il campo da ogni possibile alchimia in fase di trasferimento dei lavoratori. «Il momento è storico quanto delicato, al primo posto degli obiettivi sindacali c’è la tutela dei livelli occupazionali e dei diritti acquisiti. Ma anche l’interesse a far partire la nuova azienda col piede giusto, depurata dai vizi e dalla mala gestio che hanno prodotto l’indebitamento e la liquidazione obbligata». 

L’appello agli altri sindacati

I quattro sindacati hanno deciso anche di cogliere positivamente l’invito di Cgil, Uil e Cub ad abbassare i toni per tutelare i lavoratori, se tale principio si intende applicato a 360 gradi. «Abbassare i toni significa anche prendere definitivamente atto che il Consiglio Comunale ha deliberato la liquidazione della vecchia Atm. Significa remare tutti nello stesso verso ed evitare, ad ogni livello di competenza, allarmismi strumentali. Siamo disposti alla totale collaborazione con chiunque e in qualunque sede, affinché si metta fine allo scontro generalizzato. La tutela dei lavoratori va estesa anche al personale precario e ai lavoratori dell’indotto, solo facendo squadra, sindacati e istituzioni riusciranno a completare il percorso senza perdere pezzi per strada».

La clausola di Cgil, Uil e Cub

Per quanto riguarda invece l’emendamento inserito per modificare il contratto di servizio, a tirare un sospiro di sollievo sono Cgil, Uil e Cub. «La clausola di salvaguardia è un elemento indispensabile per proseguire nel percorso intrapreso al Centro dell’impiego» dicono i segretari di questo fronte sindacale. Con questo emendamento si chiede di sanare, con una revisione del contratto e l’introduzione dell’art 25 bis,  una situazione che poteva mettere a rischio 461 lavoratori. 

Ecco cosa prevede il nuovo articolo che il consiglio chiede di poter inserire: “Al fine di garantire il mantenimento dei livelli occupazionali e la salvaguardia dell’attuale  forza lavoro, i lavoratori dipendenti da Atm liquidazione a tempo indeterminato alla data della cessazione dell’attività di quest’ultima transiteranno in Atm spa in applicazione della normativa vigente in materia di clausola sociale”.

«Nonostante siano giunte in questi giorni alcune errate interpretazioni delle norme è stata alla fine appurata la necessità dell’inserimento della Clausola di salvaguardia nel contratto di servizio quale fondamentale tutela dei lavoratori. Ovviamente nelrispetto delle norme di legge, facendo prevalere finalmente il buon senso e il rispetto delle norme secondo le linee indicate dal Centro dell’impiego. Con il voto dell’emendamento si fa un passo avanti a garanzia della tutela dei diritti acquisiti».

Emendamento che è stato inserito proprio nell’atto di indirizzo votato dall’aula. Un modo per blindare ancora meglio un atto che Cgil, Uil e Cib definiscono “di buona volontà ma insufficiente e fuorviante in taluni contenuti”. 

Garanzie per i lavoratori

«L’atto di indirizzo e la teoria sostenuta da talune parti che giudicava superfluo l’inserimento della clausola nel contratto di servizio viene opportunamente emendato in consiglio con l’integrazione della clausola di salvaguardia. A garanzia che i dipendenti a tempo indeterminato di Atm in liquidazione transiteranno nella Atm spa Sarà il dipartimento a preparare la proposta di deliberazione che dovrà passare prima in giunta e poi nuovamente in consiglio. Auspichiamo che, una volta corretto il tiro e votata l’integrazione al contratto di servizio – concludono i sindacati – si riprenda serenamente il percorso con i liquidatori e la nuova Spa presso il Centro dell’impiego così come previsto dalla legge. Non dimenticando che in tempi brevi bisognerà anche risposte ai dubbi ancora in sospeso e soluzione alle altre problematiche relative al Tfr e le ferie dei lavoratori».

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