Atm replica ai sindacati: "Volete tornare a un passato di disastri e inefficienza"

Atm replica ai sindacati: “Volete tornare a un passato di disastri e inefficienza”

Redazione

Atm replica ai sindacati: “Volete tornare a un passato di disastri e inefficienza”

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mercoledì 18 Giugno 2025 - 09:28

L'Azienda trasporti risponde a Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa. E difende l'operato del coordinatore operativo: "È intervenuto per rimediare a gravi errori"

MESSINA – “Gestione autoritaria”. Ieri l’attacco dei sindacati Fit-Cisl, Faisa Cisal e Orsa che chiedono la rimozione del coordinatore operativo di Atm. E ora la replica della presidente Carla Grillo: “Con rammarico Atm SpA è costretta dalle sigle sindacali a ritornare costantemente sugli stessi argomenti ormai triti e ritriti con cadenza sistematica. Invero, i sindacati alzano il livello dello scontro per distrarre l’attenzione dalle gravi manchevolezze di alcuni dipendenti che con i loro errori macroscopici e le gravi negligenze mettono a repentaglio l’efficienza e la sicurezza del servizio, provando a screditare e mettere in cattiva luce un’azienda di trasporto pubblico che dimostra con i fatti e con i numeri di essere tra le prime d’Italia”.

“Atm tra i primi posti in Italia per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano”

Continua la presidente: “Sinceramente, avremmo preferito che i sindacati, nello svolgere il loro nobile compito in favore della tutela dei diritti dei lavoratori e della loro crescita professionale, avessero tenuto principalmente a evidenziare quanto di buono, grazie proprio al lavoro incessante e quotidiano dei tanti dipendenti meritevoli dell’Azienda, la città e i messinesi stanno avendo la possibilità di apprezzare per ciò che riguarda il trasporto pubblico locale. I numeri messi in evidenza anche dagli organismi nazionali del settore, pongono Atm tra i primi posti in Italia per quanto riguarda il trasporto pubblico urbano. L’azienda cresce in continuazione e ha un parco mezzi tra i più moderni ed efficienti d’Italia, tra i più sostenibili grazie agli investimenti nel parco mezzi elettrico. Il numero di abbonati è da record, con numeri che sino a qualche anno fa nessuno avrebbe scommesso un solo centesimo, che si sarebbero potuti conseguire in questa martoriata città. A qualsiasi ora del giorno e della notte, i bus sono sempre pieni, così come le fermate. I parcheggi iniziano ad essere pieni di auto di cittadini, che ritengono sempre più conveniente lasciare l’auto privata e muoversi con il mezzo pubblico che è efficiente, puntuale e soprattutto funzionale alle destinazioni da raggiungere”.

“Vogliamo tornare all’inefficienza di Atm Azienda speciale?”

Prosegue così la nota di Atm: “Gli studenti fuorisede apprezzano il nostro servizio pubblico al punto tale da aver modificato anche le loro abitudini nello scegliere il posto dove abitare in città: “Tanto c’è il bus che mi porta ovunque” riferiscono tantissimi di nostri ospiti. I nostri ragazzi che nelle serate affollano la riviera preferiscono muoversi con il bus che li riporta a casa in sicurezza durante tutta la notte. I parcheggi tradizionali riescono anch’essi a fare numeri prima mai raggiunti. Insomma, un’Azienda che sta rendendo un servizio pubblico a Messina e agli interessi generali, coerente con gli obiettivi e con l’aspirazione di una città che vuole cambiare, mettendosi definitivamente alle spalle un tristissimo passato, di cui è certamente parte significativa la storia di Atm Azienda speciale. Una realtà sommersa dai debiti, inefficiente e in mano alla gestione dei sindacati che – di fatto – la governavano. Invero, sembra quasi che le riflessioni dei sindacati siano frutto del desiderio di un ritorno al passato. I sindacati, nel censurare il funzionamento attuale dell’azienda sembrano esprimere questi pensieri: Che peccato non governarla ancora. Com’erano belli i tempi degli stipendi non pagati di Atm azienda speciale. Com’erano belli gli autobus vuoti  e i tempi in cui non si sapeva quando passavano gli autobus di Atm azienda speciale“.

“Ora l’Azienda funziona ed è punto di riferimento per i messinesi”

E ancora: “E invece ora i sindacati sembrano riflettere e dolersi che adesso abbiamo gli stipendi pagati, un’azienda che funziona, un’azienda della quale i lavoratori possono rivendicare con orgoglio l’appartenenza, un’azienda in cui gli autobus sono pieni e addirittura si sa quando passano; un’azienda che ha assunto giovani di qualità che altrimenti avrebbero lasciato la Nostra splendida Città, ma ciò per i sindacati è un’indecenza. Si aggiunge che per tali sindacati certamente Di Vittorio è uno sconosciuto e la tutela dei lavoratori un mistero orfico (movimento religioso misterico, n.d.r.).  Invero, è’ chiaro che determinati risultati non si ottengono senza il duro lavoro quotidiano da parte di tutti e con tanti sacrifici. E non sarà certo il tentativo di sporcare i risultati sotto gli occhi della città da parte di chi non vuole invece fare il proprio lavoro secondo legge e Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) che farà cambiare il modo di governare questa Azienda”.

“Il coordinatore operativo ha rimediato ad alcuni gravi errori”

Evidenzia la presidente: “Certo, a pochissimi lavoratori non piace che gli si faccia notare che a causa di un errore, di una trascuranza di una sciatta inefficienza, si metta a rischio la stessa sicurezza dei trasporti, ma se la colpa di un responsabile dell’Azienda è quella di stigmatizzare con incessante impegno e con tono – giustamente -forte e deciso, un macroscopico errore e una mancata azione capace di arrecare gravissimi danni al pubblico e ai cittadini, allora l’Azienda non può che scegliere di stare dalla parte degliinteressi generali e non già dalla parte di chi prova a difendere l’indifendibile. In particolare, è giusto che i cittadini e le autorità cui i sindacati hanno inviato la recente nota con allegati “screenshot” di una chat aziendale – la cui divulgazione verrà analizzata per eventuali rilievi in altra sede – abbiano compiuta conoscenza, piuttosto che distorta “realtà”, dell’antefatto che ha scatenato questa inusitata reazione. Con Ordinanza n° 697  del  22/05/2025 è stato  istituito il divieto di transito agli autobus e ai veicoli di massa a pieno carico superiore a 3,5 tonnellate, nel tratto di via Nazionale, località S. Margherita, compreso tra le due strade di collegamento con la S. S. 114, site in corrispondenza del plesso scolastico della scuola materna S. Margherita (lato nord) e del n. c. 159-274 (lato sud), prevedendo la deviazione dei suddetti veicoli lungo la S.S. 114. Ed è accaduto, invece, che gli addetti all’esercizio in data 23.5.2025 nel turno (22/4.30), nonostante fossero a conoscenza delle disposizioni viarie, non abbiano disposto le necessarie prescrizioni di marcia ai bus in servizio, con l’evidente rischio che se non vi fosse stata sul posto una pattuglia della polizia municipale, un bus avrebbe fatto ingresso in un’area interessata a dei lavori con evidente rischio alla sicurezza dei trasporti”.

“!Ancora, nonostante l’accaduto, a distanza di qualche settimana, la superficialità nell’operato si ripresenta in occasione della Ordinanza di chiusura strade, sempre disposta dal Dipartimento Viabilità del Comune di Messina, al fine di regolamentare la movimentazione del Carro Trionfale di Sant’Antonio, processione tenutasi nella giornata del 15/06/2025. Anche in questa occasione, il primo turno di servizio non aveva provveduto a predisporre le prescrizioni verso i conducenti e solo grazie all’intervento del responsabile che dovrebbe essere punito e rimosso dall’Azienda, si è evitato il rischio di far passare gli autobus nel percorso della processione. Ed ecco che, da parte dei sindacati e di chi, a stretto giro, interviene prontamente per strumentalizzare politicamente l’accaduto, viene utilmente stigmatizzato il tenore del tono vibrante della comunicazione del responsabile nella chat, ma nulla viene detto in ordine ai gravissimi disservizi causati da dipendenti evidentemente negligenti”.

“L’Azienda, quindi, dovrebbe punire il proprio collaboratore – sollevarlo dall’incarico addirittura – solo perché, compiendo il proprio dovere, richiede ai dipendenti l’osservanza dalle norme di legge e regolamentari. Paradossalmente, cioè, perché chiede semplicemente ai dipendenti di espletare regolarmente e con diligenza il proprio lavoro. Ebbene: non ci stiamo, non ci sta la città, non ci stanno i messinesi. Anche il lessico utilizzato – che non è mai affatto ingenuo e volutamente suggestivo – merita di essere messo in rilievo. Le sigle sindacali utilizzano impropriamente espressioni e aggettivi gravi, diffamatori e anche al limite della calunnia. Scrivere sempre, a sproposito peraltro, di “autoritarismo”, di “annunci di azioni ritorsive con particolare riferimento agli autisti apprendisti”,  di “cambi di zona punitivi”, di “concessione ferie e gestione turni a simpatia” che “penalizzano coloro che osano opporsi alle costanti pressioni gratuite ai limiti del lecito“, di “continue minacce di provvedimenti disciplinari che mensilmente si concretizzano con motivazioni pretestuose”, di “atteggiamento arrogante nei confronti dei lavoratori con urla, intimidazioni e offese, anche scritte, che certamente non fanno onore al delicato ruolo assegnato al Trimarchi (Santino Trimarchi, n.d.r.)”, non soltanto descrive una situazione palesemente irrealistica ma costituisce anche un fatto grave che esula dalla stessa rappresentanza sindacale, ne travalica i confini per sfociare in evidenti conflitti che sono chiaramente rilevanti anche in sede penale”.

“Non possiamo sorvolare quando è in gioco la sicurezza dei cittadini e l’efficienza del servizio”

“L’Azienda, che assicura quotidianamente e con la massima attenzione che i propri lavoratori effettuino la loro prestazione lavorativa in piena sicurezza, non può sorvolare – con fare che si pretenderebbe invece compiacente – di fronte a fatti e colpevoli comportamenti che, viceversa, mettono a rischio la sicurezza dei cittadini/utenti e l’efficienza del servizio reso alla città. Le sigle sindacali che nel triste passato della gestione di Atm Azienda Speciale sono state protagoniste attive del disastro, si rassegnino quindi al fatto che non si può, e non si vuole, tornare indietro. Non si può tornare indietro cioè a quelle malsane logiche di co-gestione aziendale a loro tanto cara, non si può tornare indietro a comportamenti che preferirebbero utilmente l’inefficienza piuttosto che il rispetto dei doveri del contratto di lavoro. Non si può tornare indietro, insomma, per perpetrare un altro disastro economico finanziario e una gestione del servizio, a voler usare un eufemismo, inefficente”.

Ed ecco la conclusione di Atm: “La città non lo vuole, i messinesi non lo vogliono e non lo vogliono soprattutto la quasi totalità dei dipendenti di Atm SpA che oggi, diversamente da quanto un “certo sindacato” vorrebbe far apparire, sono fieri di appartenere ad una Azienda sana, che, a differenza che nel passato tanto caro alle nostalgiche sigle sindacali, paga mensilmente gli stipendi, consente ai propri dipendenti di poter stipulare un mutuo o un finanziamento e, principalmente, valorizza appieno le proprie risorse umane”.

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5 commenti

  1. in epoca del no pontista e free tibet i bus erano scassati e si doveva dire il rosario per farlo arrivare e ancora c’è gente che lo vuole di nuovo sindaco al quel tizio che sbraitava trump no war al g7 di taormina del 2017, Accorinti e Ialacqua dovrebbero pagare loro i traghetti dato che sono un salasso per tutti i pendolari automuniti, questo per dire è meglio come è ora l’atm che in passato

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  2. Sono spesso stato critico con ATM e con la sua dirigenza…ma una cosa è certa: i sindacati sono sempre stati la rovina dell’ATM, al pari di come le cooperative erano la rovina dei servizi sociali. Sono indifendibili, sempre e soltanto dalla parte di inefficienze, inadempimenti e qualche (non indifferente) privilegio personale.

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  3. Certo che vorrebbero tornare ai vecchi tempi, quando un dipendente lavorava e quattro non facevano un tubo, ma tutti efficienti il 27 per ritirare lo stipendio.

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  4. I sindacati comunisti ?? La rovina dell’ Italia. Chi non lavora bene, licenziamento e a casa. La campagna ha bisogno di braccia.

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  5. ” Potrete ingannare tutti per un pò, potrete ingannare qualcuno per sempre, ma NON potrete ingannare TUTTI per sempre “. messina ambiente, messina servizi, atm, tutti strumenti per turlupinare la gente. Bravi, missione compiuta

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