Ato idrico, c'è la nuova società. Assemblea movimentata ma i sindaci trovano la quadra

Ato idrico, c’è la nuova società. Assemblea movimentata ma i sindaci trovano la quadra

Alessandra Serio

Ato idrico, c’è la nuova società. Assemblea movimentata ma i sindaci trovano la quadra

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sabato 17 Settembre 2022 - 07:21

E' il sindaco di Frazzanò Di Pane il presidente della nuova società idrica per la provincia di Messina, che va verso il nuovo gestore. E' scontro sulla sorte di Amam

MESSINA – C’è stata “maretta” a tratti, ieri mattina all’assemblea dei sindaci della città metropolitana di Messina, riunita al Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca sull’ordine del giorno del nuovo Ato Idrico e partecipata come inusualmente accade: c’era più dell’80% degli aventi diritto.

A giugno scorso l’assemblea aveva votato per creare una società ex novo, da gestire in house, anziché confluire in Amam. E questo sembra l’indirizzo confermato ieri mattina con la votazione degli organi politici della nuova società, malgrado i fisiologici scontri politici.

La presidenza è andata all’ingegnere Gino Di Pane, primo cittadino di Frazzanò, che con 50 voti contro 30 ha battuto il sindaco di Messina Federico Basile. Vice presidente è Bartolo Cipriano (Terme Vigliatore), mentre nel cda entrano lo stesso Basile, il sindaco di Malvagna Panebianco, Filippo Gullo di Basicò, Giuseppe Cavallaro di Villafranca Tirrena, Nino Caselli di Torregrotta.

Adesso la società deve trovare operatività con l’individuazione del gestore pubblico. Al cda e al presidente il compito di emanare il bando. Intanto, però, le polemiche sono all’orizzonte.

I sindaci della jonica “aventiniani”

All’assemblea infatti come detto gli scontri non si sono fatti attendere. Sulla vice presidenza si è consumata la frattura con i rappresentanti della zona jonica, che hanno abbandonato l’aula quasi tutti non sentendosi garantiti, ad eccezione di Taormina. Anche Basile è uscito più volte. Ma il numero legale alla fine non è caduto mai, e alla votazione del consiglio di amministrazione il grosso drappello dei primi cittadini che è sempre rimasto dentro ha votato comunque in maniera da assicurare una rappresentanza a tutta la provincia, nominando quindi anche Panebianco per la jonica e il primo cittadino messinese.

E l’Amam come sta?

L’altro tema che ha acceso il dibattito è stata la sorte di Amam. Basile ha provato a rimettere in pista l’Amam, spingendo la tesi dell’economicità di far confluire tutto nella partecipata e garantendo sulla salute dei conti della società stessa. Ma a carte coperte, hanno opposto gli altri sindaci, non ci sono certezze sulla buona salute di Amam.

Anzi, per la Corte di Conti è un capitolo ancora aperto e anche lo stesso Comune di Messina è ancora “sub judice”. Ma se Amam non può riparare i suoi bilanci, perché il Comune di Messina è vincolato e non può “coprire”, non può neppure acquisire nuovi soci e operare per arrivare ad un nuovo gestore. Anche stavolta, quindi, l’assemblea dei sindaci ha virato decisa per la nuova società e non è tornata sui suoi passi. L’ordine del giorno è perciò rimasto invariato e anche la delibera precedente è rimasta in vigore, malgrado Basile abbia sottolineato che alla precedente votazione il municipio messinese era rappresentato da un organo non politico, l’allora commissario.

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