E' finita intorno allee 23.30 la giornata messinese del Presidente della Regione Crocetta. A Palazzo Zanca lungo incontro tra le due giunte, si è parlato di risanamento, rifiuti, trasporti, Prg, Casa Serena e tanto altro.
“Nessuna passerella, quella di oggi è stata una grande giornata, lavorare così significa fare buona politica. Abbiamo instaurato un rapporto proficuo, maturo, non ci siamo limitati a semplici richieste di denaro ma abbiamo discusso tutti insieme come risolvere i problemi”. E’ stato questo il commento del sindaco Renato Accorinti al termine della lunghissima giornata messinese del Presidente della Regione Rosario Crocetta. Una giornata iniziata con due ore di ritardo a Palazzo dei Leoni e finita alle 23.30 a Palazzo Zanca, dove il governatore è giunto alle 19.30, quando le ore di ritardo nel frattempo erano diventato otto rispetto alla tabella di marcia iniziale e cinque rispetto al cambio programma in corso d’opera che aveva posticipato la riunione al Comune alle 17.
Ad attendere Crocetta, quando ormai fuori era diventato buio, non c’era più la folla della mattina, sulle scale il padrone di casa Accorinti e subito le prime battute di Crocetta sui 40 minuti trascorsi in Procura dal Procuratore Capo Guido Lo Forte per una nuova denuncia sui terreni sottratti alla Regione. “Abbiamo scoperto di altri 150 ettari di terre a Carlentini, di proprietà dell’Esa, che la famiglia tortoriciana dei Bontempo-Scavo avrebbe venduto senza esserne proprietario. La terra per i siciliani avrebbe dovuto essere piattaforma di sviluppo e invece sta finendo nelle mani di poche famiglie che la gestiscono ai danni della collettività” ha esordito il Presidente che subito si è trasferito nella sala giunta che era stata allestita già da parecchie ore. Da un lato del tavolo il sindaco e tutta la giunta Accorinti al completo, dall’altro Crocetta e gli assessori regionali, alle infrastrutture ed alla mobilità Antonino Bartolotta, alle attività produttive Linda Cancheri, ai beni culturali Maria Rita Sgarlata, alla famiglia, politiche sociali e lavoro Ester Bonafede, alle risorse agricole e alimentari Dario Cartabellotta, alla salute Lucia Borsellino, alle autonomie locali e alla funzione pubblica Patrizia Valenti.
Numerosi i temi affrontati durante le quattro ore di giunta che hanno visto a confronto gli amministratori messinesi e quelli regionali. Sul tavolo le innumerevoli emergenze messinesi e soprattutto la necessità di avviare un percorso che porti soluzioni concrete e nel più breve tempo possibile. Alla fine è uscito fuori una sorta di elenco con quelli che sono gli impegni che la Regione si è ufficialmente assunta nei confronti della città di Messina, quasi tutti da avviare nel più breve tempo possibile, senza però un ordine di priorità.
Si è parlato della realizzazione della via don Blasco, per la quale già un mese fa la Regione aveva garantito i fondi, 26 milioni di euro, per dare il via al progetto che dovrà però ancora passare al vaglio dei Ministeri delle Infrastrutture e delle Finanze.
Tutti d’accordo, ed entusiasti, dell’intesa trovata su quello che invece sarà il futuro dell’ex ospedale Margherita. Non semplicemente una Casa dello Studente, ma un vero e proprio college, una cittadella universitaria che offrirà servizi nuovi ai tanti studenti che scelgono l’Università di Messina. La Regione cederà dunque l’immobile al Comune, servirà l’accordo programmatico con tutti gli altri enti istituzionali coinvolti nella vicenda, ma non saranno spazzati via i servizi Asp che al momento la struttura rende.
Buone notizie anche per i Cantieri di servizio. La Regione ha stabilito che il comune di Messina avrà a disposizione un fondo da 3 milioni di euro con i quali finanzierà circa 26 progetti, quindi circa 79 cantieri, della durata di tre mesi e rinnovabili per un anno, che daranno occupazione, seppur temporanea, a 1600 messinesi. Attenzione però ai moduli che circolano per adesso in città: sono falsi. Al momento non è ancora stato reso noto il modello per presentare domanda, quindi chi lo avesse fatto deve stare attento perché ha valore pari a zero.
Fondi in arrivo per Casa Serena. Difficile dimenticare le promesse del Presidente Crocetta agli anziani della casa di riposo di Montepiselli nel pomeriggio del 31 dicembre scorso, quando la città si è trovata ad un passo dal baratro dissesto. Dalla giunta è emerso che per Casa Serena si spenderanno 5,5 milioni di euro per la messa a norma. Intanto però il tempo scorre e a dicembre scade la cassa integrazione per i lavoratori che, senza un numero di anziani consistente, potrebbero anche essere licenziati.
Si è discusso anche di Piano regolatore generale e della necessità di dotarsi al più presto di questo documento importantissimo. La Regione ha assicurato che metterà a disposizione suoi tecnici per fornire assistenza, potrebbe anche arrivare un aiuto economico, ma su questo fronte restano ancora dei dubbi.
Nessun dubbio, invece, per i fondi in arrivo per il risanamento già annunciati nelle scorse settimane. Ci saranno i quasi 11 milioni da spendere entro fine anno, poi altri 40 per interventi che siano davvero risolutivi. Il Presidente ha chiesto all’amministrazione di avviare, con i soldi subito a disposizione, progetti già pronti e di medio taglio, uno di questi potrebbe essere quello sulla zona Casa Nostra.
Attenzione riservata anche agli ex Triscele che hanno deciso di rilanciarsi nell’avventura di un’impresa gestita da loro, ma per la quale proprio la Regione aveva promesso la cessione di due capannoni della zona industriale Irsap, ex Asi, ma serve un accordo di programma che definisca l’area come “condizione di crisi”. Tematica che ha naturalmente acceso il dibattito anche sul famoso punto franco da creare per agevolare le imprese che hanno voglia di investire.
Sul fronte rifiuti necessità di avviare al più presto la differenziata e allo stesso tempo di investimenti per creare impianti, su quello del trasporto pubblico si è discussa la ripresa del progetto dei 26 bus a metano per il quale la Regione deve impiegare subito 2 milioni di euro, ma anche lo sblocco dei fondi regionali per l’Atm fermi da due anni per le note vicende del kilometraggio. In questo caso la soluzione sarebbe una rateizzazione dei soldi che il Comune deve restituire e non più il blocco totale.
Parlando di numeri, dalle 4 ore di giunta, sono saltati fuori 420mila euro per intervenire nella foresta di Camaro, 80mila come contributo per la prossima edizione della Vara, 75 sarebbero invece i milioni da investire mettendo a frutto le risorse dell’Autorità Portuale.
Il Comune avrà poi la concessione di alcuni beni demaniali come la Badiazza, Forte Gonzaga e Forte Castellaccio, c’è il progetto del canile sanitario, quello del Parco dei Peloritani, del campetto di calcetto da realizzare a Camaro, l’appoggio alla candidatura dello Stretto di Messina a patrimonio dell’umanità.
Ad attendere Crocetta per tutto il giorno sia i consiglieri comunali, alla fine rimasti delusi per la mancata visita del governatore in aula, sia i Presidenti delle sei circoscrizioni con alcuni consiglieri, alla fine in realtà rimasti in pochi, che hanno consegnato un documento per chiedere di poter essere parte attiva nella formulazione della proposta di legge per l'istituzione delle “Città metropolitane” e partecipare alle prossime riunioni propedeutiche alla sua stesura.
Dunque tanti temi affrontati, tanti impegni presi. Ancora una volta. “Messina proviene da un disastro ma c’è la volontà di questi amministratori di cambiare e abbiamo tracciato insieme il percorso per farlo” ha detto Crocetta prima di lasciare Palazzo Zanca. Tolto il tappeto rosso, adesso può ricominciare “la solita vita”, tenendo però a mente questo lungo elenco di “buoni propositi” che a breve, stando alle parole di questa giornata, dovranno diventare fatti.
Francesca Stornante

Continuate a parlare, quando comincerete a fare?
Gli altri si curavano i fatti loro, voi parlate inutilmente: per la città il risultato è perfettamente uguale.
Arruolate pure i volontari, ma dite che con le cesoie non si taglia l’erba nei prati (ieri mattina alla rotonda dell’Annunziata), almeno fornitegli gli attrezzi.
Il risultato è apparentemente uguale, in quanto gli altri, oltre a curare i propri interessi, xxxxxxxx.