Servizi sociali, il presidio si sposta a palazzo Zanca

Servizi sociali, il presidio si sposta a palazzo Zanca

Francesca Stornante

Servizi sociali, il presidio si sposta a palazzo Zanca

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giovedì 18 Aprile 2013 - 08:18

Partite le determine di impegno della spesa per la liquidazione degli stipendi ai lavoratori delle cooperative Nuova Presenza e Nuove Solidarietà, quelle per cui è stato scelto il pagamento diretto da parte del Comune ai lavoratori. Già da questa mattina le determine dovrebbero essere negli uffici della Ragioneria per la liquidazione degli stipendi ai dipendenti. M5S e Cisl sollecitano il Comune a partecipare al piano ministeriale. Gioveni preme per l'affidamento dei Cag

Sono giornate di attesa, incontri, riunioni, staffette da un ufficio all’altro. La buona notizia è che però qualcosa finalmente si muove davvero. E’ servita ancora una volta una protesta, l’ennesima, per ricordare alla città che centinaia di lavoratori hanno bisogno degli stipendi. Da giorni va avanti il presidio permanente dei lavoratori della Fp Cgil davanti a Palazzo Satellite, un sit-in iniziato lo scorso mercoledì quando lavoratori e sindacati si sono dati appuntamento davanti al Dipartimento Servizi Sociali per dare il via a un pressing senza sosta per avere notizie degli stipendi arretrati e della ripresa dei servizi sospesi ormai dallo scorso 22 marzo.

Oggi però il gruppo di operatori in protesta ha deciso di cambiare sede e di trasferirsi davanti Palazzo Zanca. Il motivo è semplice e lo avevano già spiegato il primo giorno di protesta: avrebbero aspettato la firma della determina di pagamento. Il Dirigente Salvatore De Francesco, dopo giornate di lavoro serrato, è riuscito a far partire queste determine di impegno della spesa per la liquidazione degli stipendi ai lavoratori delle cooperative Nuova Presenza e Nuove Solidarietà, quelle per cui è stato scelto il pagamento diretto da parte del Comune ai lavoratori. Già da questa mattina le determine dovrebbero essere negli uffici della Ragioneria per la liquidazione degli stipendi ai dipendenti. “I lavoratori della Fp Cgil naturalmente seguiranno la fase della liquidazione e non si muoveranno – dichiara Clara Crocè, degretario generale della Fp Cgil – fino a quando non saranno liquidati gli stipendi fermi dal mese di luglio, agosto, settembre”. Anche perché, verrebbe da aggiungere, non hanno più nulla da perdere. “I lavoratori sono al capolinea. Non si può perdere altro tempo, le storie di fame e disperazione che raccontano i lavoratori sono intollerabili” racconta la sindacalista.

Ma questa non sarà l’unica tappa saliente della nuova giornata di caos dei servizi sociali. E’ stato fissato alle 12 presso l’Ufficio provinciale dl lavoro tra sindacati, cooperative nuove e uscenti. Si discuterà del futuro di centinaia da lavoratori, del passaggio ancora impantanato dei lavoratori dalle vecchie coop alle nuove. Sempre presso l’Ufficio si svolgerà un incontro per definire l’intesa per il passaggio dei lavoratori.

Sul fronte pagamento stipendi alle altre cooperative, la ragioneria del Comune ha liquidato le fatture alle cooperative Progetto Vita e le Gardenie. Restano ancora in attesa le cooperative Faro 85, Azione Sociale e Casa Serena.

Il Movimento 5 Stelle, intanto, sollecita palazzo Zanca ad aderire al Piano d’azione coesione ministeriale che ha assegnato oltre 6 milioni di euro alla provincia di Messina, dei quali 2 milioni sono destinati al Comune capoluogo. Entro sei mesi, però, bisogna presentare i bandi, pena la perdita dei fondi e la riduzione degli stanziamenti futuri. fondi. “Dato che le fasce deboli a cui si rivolge il progetto sono minori ed anziani, il MoVimento ritiene che sarebbe giusto coinvolgere tutte le Cooperative ed Associazioni del terzo settore in un lavoro di rete al fine di utilizzare l’intero importo del finanziamento” sottolinea la candidata a sindaco Maria Cristina Saija. “Chiediamo al Comune di Messina – conclude – di farsi capofila e di coinvolgere tutte le Cooperative ed Associazioni del territorio, creando così un maggiore lavoro di rete fondamentale per la migliore riuscita dei progetti e per la maggiore spendibilità dei finanziamenti. A tal proposito, è dovere di Palazzo Zanca sollecitare i suddetti interlocutori al fine di avere al più presto i progetti già pronti”.

Richieste simili da parte della Cisl: “Ancora una volta dobbiamo registrare il totale immobilismo dei Distretti socio-sanitari della provincia di Messina in merito alla programmazione triennale 2013/2015 dei fondi della Legge 328/2000, somme erogate tramite la Regione Siciliana destinate assicurare i servizi socio-sanitari”. La Cisl e le Federazioni dei Pensionati e del Pubblico Impiego denunciano i gravi ritardi dei Comuni capofila – Messina, Barcellona, Milazzo, Lipari, Mistretta, Patti, S. Agata Militello e Taormina – nell’attuazione della nota dell’Assessorato regionale della Famiglia e delle Politiche Sociali, diramata lo scorso 17 gennaio. “Su otto Distretti della provincia di Messina – affermano Tonino Genovese, Bruno Zecchetto e Calogero Emanuele dopo aver analizzato i dati prodotti da uno specifico studio della Cisl – solo quello di Patti ha proceduto, lo scorso 6 aprile, a indire la prima Conferenza di servizio che di fatto dà avvio all’iter procedurale che porterà alla nuova programmazione con la stesura del Piano di Zona 2013-2015”.

La Cisl ha, quindi, inviato a tutti i Comuni capofila dei Distretti socio-sanitari della provincia di Messina la richiesta a dare seguito a quanto disposto dalla direttiva regionale per evitare che “come per le passate triennalitá, si accumulino ritardi e si verifichi un utilizzo distorto delle risorse. Un allarme necessario sulla programmazione – spiegano ancora i sindacalisti Cisl – anche in considerazione che la stessa direttiva evidenzia come le risorse disponibili saranno fortemente decurtate rispetto al passato”.

“È necessario – aggiungono Genovese, Zecchetto e Emanuele – che si proceda con urgenza alla convocazione di tutti gli attori coinvolti per dare vita a una programmazione seria e coerente, articolata e diversificata in grado di dare risposte alle reali esigenze dell’utenza. L’avvio della programmazione nei tempi indicati, infatti, consentirà di garantire i servizi alle fasce deboli e di dare certezza per l’occupazione di lavoratrici e lavoratori del settore sociale che vengono spesso impiegati con forme precarie e discontinue”.

E sempre nell’ambito dei servizi sociali, c’è un altro settore, quello dei centri di aggregazione giovanile, che attende l’affidamento: “In questo periodo di assenza del servizio – spiega il consigliere della III circoscrizione, Libero Gioveni – le famiglie si ritrovano disorientate, col serio rischio che i pomeriggi che i ragazzi prima trascorrevano fra i banchi dei centri sociali possano essere trascorsi adesso fra mille altre pericolose distrazioni. L’avvenuta pubblicazione dei nuovi bandi ridà certamente speranza all’utenza e al personale dei Cag, ma visti i tempi tecnici che certamente non si prevedono brevissimi per far ripartire il servizio con le nuove gare, occorre – secondo Gioveni che quindi si appella al commissario Croce e al dirigente competente – accelerare nuovamente l’espletamento delle trattative private per non prolungare più del dovuto questa vacatio in cui centinaia di adolescenti sono stati “scippati” della loro preziosa casa comune”.

Un commento

  1. Speriamo sia la volta buona….affinchè nn accada l’inriparabile….già ci sn minaccie di operatori…evitiamo sta macelleria sociale!!

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