Un evento quello della processione della Vara dell'Assunta del 15 Agosto di Messina che valica i confini dello Stretto, per numero di partecipanti, per antichità della manifestazione, per la pregevole architettura della "machina" festiva, e che andrebbe maggiormente conosciuta e valorizzata
A Messina, in riva allo Stretto, è iniziato il conto alla rovescia per l’evento più atteso dell’anno da parte di tutta la cittadinanza: la trionfale processione della Vara dell’Assunta. Alle ore 19.00 in punto del 15 Agosto da piazza Castronovo, così come avviene dal 1535, al commovente grido di “Viva Maria” la grande “machina” festiva raffigurante l’Assunzione al Cielo della Vergine Maria partirà trainata da un migliaio di tiratori a piedi nudi e vestiti di bianco e, dopo aver percorso la Via Garibaldi e la Via Settembre, raggiungerà la meta finale la piazza del Duomo dinnanzi la Basilica Cattedrale dove l’Arcivescovo Metropolita di Messina Mons. Calogero La Piana impartirà la solenne benedizione.
La Vara è un monumentale carro rinascimentale di forma piramidale, alto circa 14 metri, dal peso di circa 8 tonnellate, che viene fatto slittare su dei pattini d’acciaio sull’asfalto bagnato. Il traino avviene ad opera di circa un migliaio di devoti, uomini e donne, giovani ed anziani, che tirano attaccati alle due gomene lunghe ciascuna oltre 110 metri. Attorno alla base, poggiati ad un reticolo di stanghe a crociera, vogatori e timonieri ne dirigono il percorso di volta in volta correggendo eventuali sbandamenti del carro. Una manifestazione che attira per questa occasione migliaia di turisti e devoti provenienti da tutta la Sicilia, la vicina Calabria e dall’intero Meridione. Una festa che non ha eguali in Europa e che nei giorni che precedono la processione vede sfilare per tradizione due enormi statue equestri raffiguranti i mitici fondatori di Messina, i giganti Mata e Grifone. Messina con queste secolari manifestazioni rinnova i grandi fasti che soprattutto negli secoli passati attirarono l’attenzione dei grandi viaggiatori del passato in una Città che per millenni fu crocevia di arte, cultura e storia.
Significativi i fuochi pirotecnici che verranno sparati dalle due ditte messinesi Aricò e Ferlazzo alla partenza della Vara da Piazza Castronovo, lungo il percorso e quelli conclusivi alle ore 23.00 ai piedi della monumentale stele marmorea della Madonnina del Porto. Le vie del centro storico da alcuni giorni sono illuminate da fastose luminarie e dai gonfaloni recanti l’emblema della Città di Messina: la croce d’oro in campo rosso, concessa come tradizione dall’Imperatore d’Oriente Arcadico. Mentre alcuni palazzi della Via I Settembre sono stati decorati con alcuni gonfaloni recanti le antiche insegne della Città: la falce, il castello a tre torri, la M e l’aquila bicipide, simbolo dell’antica marineria messinese.
Un evento quello della processione della Vara dell’Assunta del 15 Agosto di Messina che valica i confini dello Stretto di Messina, per numero di partecipanti, per antichità della manifestazione, per la pregevole architettura della “machina” festiva, e che andrebbe maggiormente conosciuta e valorizzata. La Vara è la sintesi della grande Messina del 1500 che vide operare in quel periodo personaggi come Francesco Maurolico, Costantino Lascaris, Polidoro Caldara da Caravaggio e Giovan Angelo Montorsoli. Quest’anno il manifesto pubblicitario è stato realizzato dal noto artista milanese di origini messinesi Togo.
