Il napoletano Antonio De Simone, nuovo presidente dell’Autorità Portuale

Il napoletano Antonio De Simone, nuovo presidente dell’Autorità Portuale

Il napoletano Antonio De Simone, nuovo presidente dell’Autorità Portuale

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mercoledì 09 Maggio 2012 - 07:34

Dopo mesi di attesa durante il Ministero da optato per il 57 enne capitano di vascello di origini partenopee. Nulla da fare per i due messinesi rimasti in corsa, Santapaola e Zucccalà

Il dato è tratto: sarà il napoletano Antonino De Simone ad assumere la guida l’autorità Portuale. De Simone, 57 anni, capitano di vascello e al momento capo ufficio atti normativi e parlamentari del Corpo delle Capitanerie di porto, è stato preferito agli ultimi due messinesi rimasti in gioco, Tommaso Santapaola e Giovanni Zuccalà, indicati rispettivamente dal sindaco di Milazzo Carmelo Pino e dal consigliere Mario Rizzo, capogruppo dell’Udc Area-Naro, prima dell’unificazione ne “L’Unione di Centro”. Come si ricorderà il nome del comandante Calogero Ferlisi, che era stato indicato come candidato “prediletto”, è stato “bocciato” dal presidente della regione Raffaele Lombardo, che ha dunque indicato una nuova terna di nomi da inviare all’attenzione del Ministro dei Trasporti. Tra questi la scelta è ricaduta su un tecnico “esterno”. Quest’ultimo sarà adesso chiamato a ricoprire un ruolo di primaria importante alla guida di un Ente che nei prossimi anni potrebbe rilevarsi determinante ai fini dello sviluppo e del rilancio della città dello Stretto, che ora più che mai punta sul crocerismo. Ricordiamo, infine, che negli scorsi giorni Ferlisi ha presentato ricorso contro la “bocciatura” di Lombardo. Iniziativa sostenuta con una corposa raccolta firme anche dal presidente del consiglio comunale Peppe Previti.

11 commenti

  1. rossetti mariano 9 Maggio 2012 07:53

    Perchè Ferlisi è stato trombato?

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  2. Antonino Cama 9 Maggio 2012 08:10

    Ritengo che, come sempre, chi sbaglia sono i politici che hanno sempre nella manica un asso per fare il poker e vincere la partita. Però se Lombardo ha un asso nella manica l’UDC di Dalia ne ha due di assi, che, pero`non possono battere l’asso di cuori che è Ferlisi. Infatti ritengo che su tutti primeggi la candidatura ed i titoli del Dr. Ferlisi che ha diverse specializzazioni su Demanio marittimo e portuale, oltre ad anni di esperienza! Mi deve spiegare, invece, l’on. Dalia, che significa Ferlisi è inadeguato! Secondo me non doveva dare un giudizio, durante le analisi di valutazione dei titoli dei candidati in corso. Mi spieghi adesso D’Alia, perchè, invece, i suoi candidati sono adeguati. Spero non si tratti di motivi di vicinanza al partito o,peggio, di mosse elettorali!! Se la scelta è caduta, dunque su un terzo, non candidato, la colpa è esclusivamente dell`UDC

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  3. Antonino Cama 9 Maggio 2012 09:00

    I politici, con i loro assi nelle maniche riescono a vincere le partite di poker delle nomine algi Enti Locali. Lombardo, infatti ha bocciato Ferlisi perchè aveva un asso nella manica. Da parte sua l’UDC di D’Alia ne aveva addirittura due. Alla fine si sono neutralizzati tutti. Ma resta l’amaro im bocca per il giudizio espresso da D’Alia sul conto di Ferlisi: mi spieghi che significa la frase da lui pronunciata mentre era in corso la valutazione dei candidati “Ferlisi non è adeguato”. Credo che sia stato un atto di mancanza di tatto e di rispetto nei confronti dell’unico candidato adeguato per la presenza dei titoli e dell’esperienza necessari. Specializzato in demanio marittimo e portuale è stato comamdante di Capitanerie ha avuto esperienze sul Demanio marittimo ed è Comandante della Polizia Municipale. Mi spieghi poi l’on. D’Alia perchè i suoi candidati, invece, sarebbero stati adeguati. Sono certo, o comunque, lo spero non si tratti di adeguatezza partitica o, peggio ancora, elettorale.

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  4. x il sig. Cama.
    NON E’ MAI DETTO CHE BASTANO I TITOLI CARTACEI PER DARE CERTEZZA DI COMPETENZA. COME LEI SAPRA’ MOLTI TITOLI SONO CONSUETUDINI E DOVUTI SOLO AGLI ANNI CHE SCORRONO , IN ITALIA.
    DEL RESTO NON HA DA DOMANDARLO AL SEN. D’ALIA DEL PERCHE’ DI UNA DICHIARAZIONE. IMMAGINO CHE LEI ABITI A MESSINA, LA GIRI , SOPRATUTTO AL CENTRO E MI DICA SE SECONDO LEI IL SUOLO PUBBLICO, LA CARTELLONISTICA, LE OCCUPAZIONI, LA VIABILITA’, IL RISANAMENTO, LE OPERE DI URBANIZZAZIONI, TUTTE COSE CHE ERANO CONTROLLATE DAI VIGILI URBANIM DI CUI IL GENERALE E’ IL COMANDANTE, SONO FUNZIONANTI AL MEGLIO.
    SI DARA’ LA RISPOSTA DA SOLO.
    CERTO , E’ NATURALE CHE SI E’ ANCHE GUARDATO ALL’APPARTENENZA POLITICA. MA CON UNA CITTA’ DOVE LA POLIZIA URBANA FUNZIONAVA ED AVEVA “DECORO”, SAREBBE STATO DIFFICILE ESCLUDERE IL COMANDANTE.
    L’AUTORITA’ PORTUALE E’ L’UNICO ENTE CON BILANCIO ATTIVO, E QUESTO HA PESATO, LE RICORDO CHE NELL’ULTIMO ANNO DI VIGILI SOTTO INCHIESTA PER FATTI GRAVI NE ABBIAMO LETTO XXXXX.
    DETTO QUESTO, E’ COMUNQUE L’ENNESIMA SCONFITTA TUTTA INTERA DELLA CLASSE POLITICA MESSINESE. INCAPACE DI SCEGLIERE AL MEGLIO

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  5. liliana parisi 9 Maggio 2012 10:32

    Mi dispiace per Ferlisi(che non ho il piacere di conoscere ma penso fosse stato scelto dal Ministro perchè aveva le competenze richieste),ma meglio un estraneo che un altro candidato sponsorizzato da politici locali.D’altra parte nel medioevo si ricorreva ad un PODESTà forestiero quando le lotte tra le fazioni non permettevano di governare il Comune.Niente di nuovo sotto il sole! E poi “Nemo propheta in patria”,”Tra i due litiganti il terzo gode” e così via …E non penso abbia giovato a Ferlisi la raccolta di firme organizzata dal presidente de consiglio comunale,perchè ribadiva il carattere politico di una candidatura,per una nomina che si sarebbe dovuta basare solo su titoli tecnici

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  6. La diatriba di Miche pb ed il sig. Cama non mi riguardo in quanto sono sempre più convinto che quando le acque si agitano dove sfocia la “fogna” quelli che galleggiano sono sempre gli “stronzi”, Non intendo offendere nessuno, ma questa è la realtà di questa nostra città colonia contesa fra Catania e Palermo, con diramazione entro – Italia. Ha detto, sull’argomento, sulla odierna edizione della “Gazzetta del Sud” brillantemente, il dr. Lucio D’Amico: ” Le manovre alle quali abbiamo assistito in questi mesi confermano che c’è un chiaro disegno teso a indebolire il ruolo di Messina e che c’è, di contro, un’evidente incapacità della classe dirigente e delle forze politiche messinesi a far valere il “peso specifico” della nostra città in tutte le sedi competenti.” Del nominato ministeriale ne sconosciamo capacità e virtù, mentre del comandante Ferilisi ne abbiamo apprezzato le capacità prima quale dirigente della capitaneria del porto di Messina ed adesso di comandante della polizia municipale di Messina. Del senatore D’Alia, figlio d’arte, già, da parlamentare nazionale, vice Sindaco della nostra città, amministrazione Buzzanca, non a titolo gratuito. che ha definito Ferlisi ” inadeguato” ne sconosciamo “arte e mestiere” e, conseguentemente, come farebbe a sopravvivere se dovesse concludersi la Sua vicenda di “personaggio politico” Sappiamo che vive con la politica ma ne sconosciamo le caratteristiche professionali. Tornando all’argomento oggetto della “diatriba”, per dirla in modo franco ed onesto possiamo affermare che di Ferlisi conosciamo la onesta e la legittimità delle Sue azioni nell’esercizio delle funzioni che gli vengono affidate. Insomma Ferlisi non avrebbe potuto mai essere , per le Sue caratteristiche personali un serve ne di Lombardo ne di D’Alia, e proprio questo che lo ha “fottuto” Comunque comandante Ferlisi, di fogne che sfociano a mare lungo il nostro litoraneo sia jonico che tirrenico, che Lei li conosce abbastanza bene, ce ne sono diverse, ma Lei è destinato a galleggiare in acque lontane dalla costa, lasciando ai “benemeriti agli “amici degli anici”, adeguati e colti, il privilegio di galleggiare “sotto costa” dato che prima o dopo, dissolvendosi, sono destinati a scomparire nel nulla..

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  7. X il sig. Cama
    Lei non deve mistificare la realtà! Il sen. D’Alia ha detto che i nomi della terna erano inadeguati: quindi senza alcuna allusione al generalissimo napoleonico Ferlisi.Ed io, alla luce di come hanno amministrato la cosa pubblica sia Leonardi che Ferlisi, non posso che non essere assolutamente d’accordo con il pensiero di D’Alia. L’Autorità Portuale è un ente di diritto pubblico di importanza preminente o meglio vitale per l’economia di una città portuale soprattutto come Messina: quindi la guida deve necessariamente ricadere su un uomo che abbia le virtù del buon governo di Pericle e l’umiltà di Cincinnato. Altrimenti Messina rimarrà “nave senza nocchiere in gran tempesta…….. ma bordello”. Sono d’accordo per l’uomo scelto dal ministro Passera, sia per le qualità ma soprattutto per il fatto che di non essere messinese e quindi lontano da tresche locali che porterebbero di sicuro al malaffare.

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  8. La verità è che gli interessi di Messina e dei messinesi non contano nulla…
    Messina è una colonia ….ci impongono tutto…ci tagliano tutto…..Lombardo è il dittatore, la sua parola e vincolo, impedimento…..i poveri politici messinesi che possono fare?????propongono….perchè possono solo proporre… inascoltati da chi ha il supremo comando…..e in mano la scure demolitrice della nostra città e della nostra provincia.

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  9. Nella notizia c’è la parte positiva,molto positiva, il generale Calogero Ferlisi non sarà il presidente dell’Autorità Portuale,l’uomo che ha permesso la perduta autorevolezza del Corpo di polizia municipale,di cui andavamo fieri,l’uomo che manda a multare le sue vigilesse,sapendo che è come svuotare lo Stretto con un secchiello,invece di affidarsi a sistemi elettronici di controllo e sanzione,dovrò guardare le carte di palazzo Zanca,per controllare come ha speso le risorse finanziarie messe a sua disposizione.I due messinesi rimasti esclusi sono preparati,amano la città e il suo porto,ma l’atmosfera in cui avrebbero operato è pesante,gli interessi in gioco sono enormi,forse è meglio un non messinese,almeno se ci fotte piangiamo con un occhio.

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  10. della serie buzzanca e ricevuto non contate nulla……..ma si sapeva…………..

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  11. Concordo pienamente con micheledp. I titoli cartacei sono solo cariche politiche. E dopo 12 anni che comanda i vigili di Messina, con i risultati che stanno sotto gli occhi di tutti, preferisco un forestiero bravo (speriamo) che non conosce nessuno, anzi che un messinese soggetto a intereferenze poco chiare della politica locale.

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