Bluferries, guerra interna tra sindacati. L'Orsa scrive alla Fiom Cgil

Bluferries, guerra interna tra sindacati. L’Orsa scrive alla Fiom Cgil

Bluferries, guerra interna tra sindacati. L’Orsa scrive alla Fiom Cgil

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mercoledì 04 Dicembre 2013 - 08:31

La rincorsa alla delega mette in contrapposizione quelle che una volta erano organizzazioni nate per la difesa dei lavoratori. Il paradosso si consuma in seno alla rappresentanza dei marittimi della Bluferries. L'Orsa denuncia che, dopo anni di lotte al fianco dei precari marittimi, alla guida della storica vertenza dello Stretto, la triplice confederale pretende l’esclusiva della rappresentanza e minaccia la protesta contro il sindacato di base

Una becera contrapposizione, a Messina, nel settore marittimo in seno alla neonata Bluferries, società di navigazione a capitale pubblico che garantisce il traghettamento nello Stretto. A raccontarne la storia è il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro, in una lettera rivolta al segretario della Fiom Cgil, Maurizio Landini.

“La rappresentanza sindacale dei marittimi era, come spesso accade, monopolio di Filt Cgil, Fit Cisl e Uilt – scrive Massaro -. Con l’alibi della mancata firma del Ccnl di settore, l’OR.S.A. era tenuta lontana dal tavolo delle trattative con piena soddisfazione dell’azienda e anche delle triplice confederale. Eppure l’OR.S.A nel settore marittimo siciliano, di Messina in particolare, ha un ruolo di primaria importanza e un seguito non trascurabile: sindacato con più iscritti nel traghettamento Ferroviario, presenza significativa nel traghettamento privato che ha consentito, per la prima volta nella storia, il totale blocco della navigazione privata durante una protesta portata avanti in solitudine. La forte presenza di militanti dell’OR.S.A. nelle aziende e le ripetute azioni di lotta, anche contro le istituzioni locali, per rivendicare il mantenimento dei livelli occupazionali dei marittimi nella fase dei tagli indiscriminati, hanno portato l’azienda Bluferries a sottoscrivere un protocollo di relazioni industriali che garantisce all’OR.S.A. la trattativa in rappresentanza dei propri iscritti”.

A questo punto si concretizza l’imponderabile, per Massaro “cose mai viste neanche sotto la simil-dittatura di padron Marchionne: Cgil, Cisl e Uil nel contesto di alcune rivendicazioni contrattuali inseriscono anche la velata minaccia di protesta per la presenza dell’OR.S.A. al tavolo delle trattative. Gli ex rivoluzionari sono ormai del tutto simili all’antico avversario. Il caso di Messina portato ad esempio è solo uno dei tanti che giornalmente viviamo nel territorio, passiamo più tempo a difenderci dal fuoco “amico” che dal sistema autoritario imposto dalle controparti datoriali; pur non condividendolo arrivo a comprendere l’atteggiamento di Cisl e Uil che hanno storie ben diverse da quella del sindacato fatto dai lavoratori per i lavoratori ma dalla Cgil, casa madre della Fiom, certi atteggiamenti non sono tollerabili. Ritengo paradossale che dopo le lotte legali e di piazza vinte dai metalmeccanici della Fiom contro la Fiat che pretendeva di confrontarsi solo con chi si presenta prono al diktat padronale, la Cgil si comporti nei confronti dei sindacati di base esattamente come Marchionne con la Fiom: se non firmi sei fuori. Triplice confederale e padroni uniti contro il sindacato di base. L’articolo 19 dello statuto dei lavoratori, giudicato incostituzionale grazie alle lotte legali della Fiom, nella realtà locale di tutti i giorni ci viene sbattuto in faccia, anche dalla Cgil, per tenerci lontani dalla trattativa nonostante la fiducia accordataci dai lavoratori nelle singole aziende, la triplice confederale funge da cuscinetto fra la piazza ed i padroni, la voce dei lavoratori non conta, il loro futuro lo decide chi riesce ad entrare nelle stanze nazionali del capitale e ne condivide le dinamiche che hanno sminuito la centralità operaia relegandola a semplice appendice della produzione con diritti e salari comprimibili alla bisogna. Fin quando non troveremo il coraggio di denunciare le nefandezze interne nessuna lotta potrà restituirci la dignità e i diritti conquistati sul campo dai nostri padri che l’attuale generazione ha consegnato nelle mani della controparte a suon di alleanze innaturali e concertazioni a perdere, con i lavoratori di fatto esclusi dalla trattativa. In fase di crisi globale che prelude alla mobilitazione generale dei lavoratori individuati come vittime sacrificali per risolvere il crack economico causato da altri, non è più tollerabile la privatizzazione della democrazia e della rappresentanza, sia essa politica o sindacale, la Fiom è un punto di riferimento per tutta la classe operaia italiana e non può permettersi di vivere nell’equivoco che la casa madre innesca tutti i giorni a partire dal disastroso referendum del 1995 che di fatto limita la “libertà sindacale” e concede l’esclusiva della rappresentanza a chi fa parte del “patto” utile solo a garantire pace sociale di fronte ai sempre più avanzati processi di riorganizzazione produttiva”.

Massaro dice di non pretendere di risolvere l’annoso problema scrivendo al segretario nazionale dei metalmeccanici, “ma dopo le lotte esemplari della Fiom per regolare la libertà sindacale in FIAT, sarebbe oltremodo interessante e orientativo un autorevole parere sulla segreteria della Filt Cgil di Messina che di fronte al prepotente attacco ai lavoratori trova il tempo per organizzare la “protesta” contro il sindacato di base”.

3 commenti

  1. Giusta l’osservazione del segretario generale dell’orsA. Bisogna dare rappresentanza e voce a chi ce l’ha sul campo. Io consiglierei alla redazione di fare un accertamento nelle varie aziende messinesi per tirare fuori i dati della rappresentatività. Se una organizzazione per quanto nazionale NON ha iscritti non può essere rappresentativa. Bravo il rappresentante della grande confederazione dell’orsA! FUORI I NUMERI!! Redazioneeeeee pensateci voi a fare un report della rappresentatività che solo da questa bella testata i messinesi hanno avuto notizie reali. La signora brancato la signora la torre sono le giornaliste migliori sulla piazza on line …convinciamole a fare le pulci alle aziende. Partiamo da Comune, partecipate, privati del traghettamento, e in genere tutte le aziende in cui è vivo il confronto sindacale.

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  2. Sarebbe bello confrontare i numeri vantati nella piazza e i numeri reali, le deleghe pagate e soprattutto i soldi incassati dalle singole segreterie.

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  3. puzza di bruciato 4 Dicembre 2013 17:12

    Vedo l’orsa molto aggressiva con i traghetti statali, diciamo, domando se la stessa aggressività la usa con i traghettatori privati…. Immagino. Che anche là hanno iscritti….

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