Autonomia differenziata, in Aula la "strana" alleanza tra Pd e Sud chiama Nord

Autonomia differenziata, in Aula la “strana” alleanza tra Pd e Sud chiama Nord

Giuseppe Fontana

Autonomia differenziata, in Aula la “strana” alleanza tra Pd e Sud chiama Nord

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venerdì 21 Aprile 2023 - 19:55

A livello nazionale sono all'opposizione ma si schierano contro la proposta di Calderoli e in "difesa della Sicilia" anche in Consiglio a Messina

MESSINA – Il ritorno di Cateno De Luca in aula a Palazzo Zanca da presidente del Consiglio comunale coincide con il dibattito su un tema caldo a livello nazionale, quello dell’autonomia differenziata. E alla lunga discussione durata quasi 3 ore, richiesta originariamente dai consiglieri del Pd Felice Calabrò e Antonella Russo, hanno partecipato anche i deputati nazionali Francesco Gallo e Stefania Marino, rispettivamente di Sud chiama Nord e Pd, e i deputati regionali Pippo Lombardo e Alessandro De Leo, entrambi di Sicilia Vera, il primo candidato sindaco a Roccalumera e il secondo tutt’ora consigliere comunale.

Tra presenti e assenti: il tema è la difesa della Sicilia

Potrebbe essere una delle ultime occasioni in cui Cateno De Luca presiede il Consiglio, in vista delle dimissioni che dovrebbero essere imminenti (e con le sue, anche quelle di De Leo), in linea con i tempi di presentazione delle liste per le elezioni comunali di Taormina di fine maggio. Chi manca, invece, sono tutti gli altri invitati. Lo stesso De Luca durante la discussione spiega che a “giustificarsi” sono stati soltanto la senatrice Dafne Musolino, l’assessore regionale Elvira Amata e il deputato regionale Calogero Leanza. A giustificare la senatrice barcellonese Carmela Bucalo, assente per motivi di salute, è invece il capogruppo di Fratelli d’Italia Libero Gioveni.

La discussione è stata sin da subito chiara. La deputazione regionale e nazionale presente, dopo un’introduzione di Cateno De Luca che ha chiesto “una presa di posizione scevra dall’approccio politico”, si è schierata contro la proposta del ministro per gli Affari regionali, il leghista Roberto Calderoli. Tutti parlano di “difendere la Sicilia” da una legge, quella dell’autonomia differenziata, che andrebbe a penalizzare, secondo l’analisi proposta in Aula, la Sicilia e i siciliani. Si tratta, in estrema sintesi, di una legge che, se approvata, garantirebbe autonomie sempre maggiori alle Regioni in diversi ambiti, dal gettito fiscale, che potrebbe essere trattenuto a livello regionale e non redistribuito a livello nazionale, a istruzione e sanità.

Deputazione nazionale presente contro la proposta

De Luca, Marino, Gallo, Lombardo e De Leo sono d’accorto nel ritenere che questa proposta, già approvata in conferenza Stato-Regioni e ora al vaglio del Parlamento, non farebbe altro che accentuare il divario tra Nord e Sud Italia, favorendo le regioni più ricche, come Veneto e Lombardia, a scapito di quelle del Mezzogiorno, tra cui appunto la Sicilia. Tra i consiglieri comunali, ampio sostegno dalla maggioranza a De Luca. Ringraziamenti arrivano invece dal Pd, con le parole di Antonella Russo, che prima ha espresso rammarico per l’assenza della deputazione nazionale e regionale al completo, poi ha ringraziato De Luca per il dibattito.

Torna il tema della commissione Ponte

Hanno lasciato l’aula prima di votare l’ordine del giorno (sì unanime, 20 favorevoli su 20), invece, i tre consiglieri di Fratelli d’Italia, Gioveni, Currò e Carbone, e il capogruppo di Forza Italia, Cosimo Oteri. Durante il dibattito, però, si è sfiorato anche un altro argomento caro alla città, quello del Ponte. Il deputato nazionale Francesco Gallo, nel fare un paragone tra le due vicende, ha prima affermato che sul Ponte “non siamo contrari, ma non siamo neanche fessi”, utilizzando il dialetto, e poi ha stuzzicato i consiglieri comunali sull’eventuale commissione Ponte: “A proposito, non perdete altro tempo. Non aspettiamo che partano i cantieri per parlare della commissione”.

A tal proposito, casuale o emblematico l’attacco di Pippo Trischitta a Nino Germanà? Il consigliere di “Basile sindaco” è al centro di uno scontro interno nella maggioranza per la presidenza dell’eventuale settima commissione, quella sul Ponte non ancora istituita. La sua principale antagonista è Amalia Centofanti, consigliera di Prima l’Italia, partito di Germanà. E Trischitta, parlando con amarezza e attaccando i deputati nazionali e regionali assenti, si focalizza soprattutto su di lui, anche per il legame con la Lega: “Perché non è qui a difendere la proposta del suo partito?”. E poi: “Germanà mi fa confondere, me lo ritrovo ovunque e in ogni partito. Temo di vederlo anche nel Pd a breve”. Un intervento culminato tra le risate generali.

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