Avvistato un esemplare di foca monaca sulle coste ioniche calabresi

Avvistato un esemplare di foca monaca sulle coste ioniche calabresi

Daniele Ingemi

Avvistato un esemplare di foca monaca sulle coste ioniche calabresi

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mercoledì 07 Aprile 2021 - 12:59

Un esemplare è stato ripreso mentre nuotava nelle acque antistanti Capo Colonna e Cimiti

La foca monaca, nei giorni scorsi, è stata avvistata nel mare della Calabria. Un esemplare è stato ripreso in video postati anche su social mentre nuotava nelle acque antistanti Capo Colonna e Cimiti, a pochi metri dalla costa, sul mar Ionio, lungo la costa crotonese. L’ultimo avvistamento di questo animale era avvenuto una decina di anni fa nei pressi di Le Castella. Ora, da circa un mese, si susseguono gli avvistamenti nel Golfo di Taranto, partendo da Metaponto, Policoro, Schiavonea, e, da ultimo, qualche giorno fa, nei pressi di Cirò Marina.

Difatti l’avvistamento sulle coste calabresi segue i diversi avvistamenti, avvenuti nei mesi scorsi fra il basso Adriatico e le coste del basso Salento.

Il fantasma del Mediterraneo

La foca monaca mediterranea è uno dei più rari mammiferi marini, tanto da essere denominata come “fantasma del mediterraneo”, ed è l’unico pinnipede stabilmente presente nel Mediterraneo. E una delle 100 specie di mammiferi a maggiore rischio di estinzione. Si stima che sopravvivano in natura meno non meno 700 esemplari. Per questo è davvero rarissimo poterla osservare.

Secondo una stima dell’Unione Internazionale per la Conservazione della Natura, nel mondo ci sarebbero da 600 a 700 esemplari di foca monaca, 200 delle quali concentrate nell’Egeo (fra le tante isole tra Grecia e Turchia) e nel Mediterraneo sudorientale, 20/30 nel Mar Ionio, 10/20 nel mare Adriatico, una decina nel Mediterraneo centrale, dai 10 ai 20 nel Mediterraneo occidentale e meno di 300 in Atlantico.

La vita della foca monaca si svolge soprattutto in mare, ma durante il periodo riproduttivo predilige i tratti vicini alle coste, dove cerca aree costiere isolate, sistemandosi prevalentemente in grotte o piccoli anfratti accessibili solo dal mare, molto simili a quelli che caratterizzano la costa che va da Capo Colonna a Le Castella, visto che il parto e l’allattamento si svolgono esclusivamente sulla terraferma.

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