“Baci rotti e buche di salvezza”. Nadia Terranova racconta il suo ultimo libro “Il segreto”

“Baci rotti e buche di salvezza”. Nadia Terranova racconta il suo ultimo libro “Il segreto”

Emanuela Giorgianni

“Baci rotti e buche di salvezza”. Nadia Terranova racconta il suo ultimo libro “Il segreto”

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mercoledì 12 Maggio 2021 - 08:52

Un segreto nascosto tra le parole magiche di Nadia Terranova e le illustrazioni immaginifiche di Mara Cerri. La storia di Adele raccontata a “La Feltrinelli Point Messina”

Un libro speciale, raccontato da parole e immagini insieme, tra luci e ombre, “baci rotti, crateri lunari e buche di salvezza”, per grandi e piccini. Questo è “Il segreto”, l’ultimo libro di Nadia Terranova insieme all’illustratrice Mara Cerri. La scrittrice messinese, nella cinquina del Premio Strega per “Addio ai Fantasmi”, l’ha presentato sulla pagina Facebook de “La Feltrinelli Point Messina”, grazie alle domande di Rosalba Salvo, professoressa dell’Istituto “Albino Luciani” e dell’ex alunna Selene Montalto, ora studentessa del Liceo Classico La Farina e futura scrittrice.

“Baci rotti e buche di salvezza”

Il dialogo tra le tre donne ha fatto scoprire il libro a chi ancora non l’ha letto, e ha fatto innamorare ancora di più chi ne era già stato conquistato, evidenziandone intuizioni e corrispondenze un po’ magiche, misteri e valori.

“Il segreto” è la storia della piccola Adele e della ricerca di se stessa; della nonna speciale che ha il suo stesso nome, dei suoi preziosi consigli e del suo cratere luminoso; di quattro amiche che si chiamano come i fiori, ma si scoprono piene di spine; del profumo di sapone e cioccolato; di un dolore ma di tanto amore.

“In tutte le giornate della nostra vita, anche le peggiori, c’è almeno un momento felice come un bacio dato di nascosto. Se ti accorgi di avere vissuto un momento felice, anche se sei triste, ne devi avere cura e tenertelo addosso fino a quando non ti capiterà di nuovo e quella sensazione tiepida prenderà il posto dell’altra, che nel frattempo si sarà consumata. Poi ci sono i momenti infelici. È come se un bacio non fosse arrivato a compiersi, rompendosi prima. I baci rotti non te li devi portare nel cuore, perché fanno male. Si conficcano come schegge e poi è più difficile toglierli. Appena arrivi a casa, togliteli di dosso, lasciali qua e si dimenticheranno da soli”.

Questo è il consiglio che la nonna dà sempre ad Adele; ma la nipotina ha un dolore nel cuore che neanche la scatola di baci rotti, la “svuotacuore”, può contenere. La nonna le dice, allora, di affidare il suo segreto alla terra. Un segreto se lo sanno in due non è più tale, ma a volte pesa così tanto da non poterlo trattenere da soli. Per questo la terra è la confidente adatta. Adele scava una buca e sotterra il suo segreto.

Parole e colori

Questo segreto seminato nella terra dà vita ad un mondo incantato che le illustrazioni rappresentano, fatto di creature da sogno, animali notturni e un ragazzo misterioso. L’unicità del libro sta proprio in questo intreccio tra parole e colori; le immagini sognanti di Mara Cerri non trasformano in disegni i capitoli narrati da Nadia Terranova, ma ne scrivono altri, in una magica continuità. La scrittura racconta tutto ciò che avviene nel mondo visibile, le illustrazioni ciò che avviene nel mondo sotterraneo delle ombre, due storie che camminano in parallelo, si alternano, ma si avvicinano continuamente, fino ad un ultimo e grande incontro.

Le curiosità

Nadia ha spiegato che la scelta del nome Adele per la protagonista nasce dall’ammirazione per due figure femminili: “Mi piace molto la sonorità del nome Adele, ma il nome è anche ispirato dalla cantante Adele, per me straordinaria, e dalla protagonista del film “La vita di Adele”, una ragazza che scopre la propria identità. È il nome di due donne libere. La mia Adele non è ancora una donna, è una ragazzina alla ricerca di modelli per trovare se stessa”. Quello della nonna, così unico e speciale, è il modello principale. La nonna le insegna a “non imitare chi dà il peggio di sè, ma essere sempre la persona che ti piacerebbe incontrare”.

Rosa, Dalia, Iris e Margherita, le quattro ragazzine che Adele sogna come amiche e non si rivelano tali, cercando di rendere imbarazzante tutto ciò che è, invece, unico, permettono ad Adele di fare i conti con le proprie illusioni. “In tutte le cose che scrivo il protagonista si confronta sempre con le sue illusioni, per me è importante. La sfacciataggine di queste ragazze da lontano appare affascinante per chi come Adele non si sente sicura allo stesso modo; ma ho voluto mostrare la linea di confine molto labile tra sicurezza e presunzione. Loro sembrano positive nell’idealizzazione di Adele, poi rivelano il vuoto che sta alle loro spalle” risponde Nadia Terranova alle domande di Selene Montalto e della sua professoressa.

Il gattino Sirio è ispirato a Venere, la gatta della Terranova, una gatta tricolore. I gatti tricolore sono per il 99% femmine, e le compagne di Adele ritengono che Sirio sia un maschio solo perchè la nonna è una strega. “Diamo per scontato non ci possano essere gatti tricolore maschi, nelle percentuali ci dimentichiamo sempre della minoranza. Ho voluto dare valore a quell’1%, ma la verità su Sirio non la sapremo mai” rivela la scrittrice e risponde, poi, al perchè incontriamo tra le pagine una Adele sia bambina che adulta. ”Quando ho cominciato a scrivere, sentivo che a parlare era Adele da grande, ma non volevo esplicitarlo. Mi sono fatta coraggio e le ho dato queste due voci per far capire che all’infanzia si sopravvive, si va avanti”.

I riferimenti

Il libro è pieno di riferimenti letterari che riecheggiano, la casa di Adele è sulla collina, portando il pensiero a Cesare Pavese, come notano le lettrici, e un grande amore, che Adele scopre facendo i compiti, è quello per Giovanni Pascoli. Nel suo “Il gelsomino notturno”, il poeta sembra rivolgersi direttamente ad Adele, sembra narrare la sua storia. Anche lui ha bisogno del crepuscolo per ricordare i suoi morti, diviene un conforto, “un amico immaginario che per le ragazze solitarie lo studio sa offrire” afferma Terranova.

Scrivere per affrontare il reale

L’ultima è una domanda speciale: “perchè scrivere?”.

“Ho deciso di raccontare storie perchè spesso è difficile affrontare la realtà. La realtà è interessante ma non può esaurire tutto. Credo ci sia in tutti noi un po’ di mitomania e di narcisismo, inteso come desidero di controllare come va il mondo, come gli altri reagiscono. So che è sbagliato, cerco, perciò, di arginarlo liberandolo nella scrittura. Tra le pagine posso scegliere tutto, questo mi rende una persona migliore ma, allo stesso tempo, scrivendo imparo a non controllare le cose; scrivere ti abitua a farti invadere dal mondo, perchè si presentano persone, eventi e parole che non immaginavi neanche. Scrivere mi ha permesso di amare di più la realtà”.

Vorremmo che la tanto amata penna messinese rivelasse, infine, qualcosa sul suo futuro, ma non può farlo, d’altronde l’ha detto, il futuro è incontrollabile. Ci svela, però, anche lei, un piccolo segreto: è in programma un romanzo ambientato a Messina.

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