Barcellona. Cantieri edili non segnalati e pericolosi occupano per mesi spazi pubblici e aree di parcheggio.

Barcellona. Cantieri edili non segnalati e pericolosi occupano per mesi spazi pubblici e aree di parcheggio.

Barcellona. Cantieri edili non segnalati e pericolosi occupano per mesi spazi pubblici e aree di parcheggio.

martedì 06 Ottobre 2009 - 15:04

Alcune ditte non provvedono alla delimitazione dei cantieri e non appongono segnali di pericolo. In compenso, se hanno a disposizione un parcheggio pubblico, si comportano come se fosse casa propria.

Calcinacci, secchi, tavole chiodate, travi, montagnole di sabbia e cemento, pile di mattoni, bottiglie vuote di birra e perfino una vecchia stufa a gas. Chi mai penserebbe, alla vista di un simile spettacolo, di trovarsi in un’area di parcheggio pubblica in pieno centro cittadino? Eppure c’è chi ormai ci ha fatto l’abitudine, costretto giornalmente a fare i conti per le strade con i piccoli cantieri edili che gli operai approntano non sempre in modo ortodosso sui marciapiedi, davanti agli usci delle case o appunto nei parcheggi pubblici. La centralissima via Giovanni Pascoli è una parallela della via Roma e ospita un ampio parcheggio, prezioso soprattutto di giorno per la presenza nei pressi di scuole, uffici, esercizi commerciali e bar. Da qualche anno, per via di una serie di lavori di ristrutturazione nelle abitazioni che si affacciano sul parcheggio, diversi stalli vengono occupati da materiale di risulta, mezzi meccanici, sabbia e altro ancora. Residui ingombranti che permangono a volte per mesi anche dopo l’ultimazione dei lavori, creando serio pericolo per chi attraversa a piedi, magari con bambini. Ultimamente, poi, si è davvero ecceduto, come mostrano le foto che mostriamo. Dieci stalli occupati per una ventina di metri da materiale di ogni sorta, senza che sia stata realizzata una recinzione né apposto un avviso di pericolo. L’occupazione impropria delle aree di sosta è giustificata dalla ristrutturazione in corso di un piccolo edificio a due piani. La ditta infatti ha pensato bene, trovandosi in un parcheggio pubblico (quindi in un’area di nessuno), di fare come a casa propria, occupando tutto lo spazio che le aggradava. Soluzione inimmaginabile lungo una qualsiasi via della città. Ma in un parcheggio chi ha il diritto di protestare? Specie se poi quel parcheggio si presenta in un vergognoso stato di abbandono, con erbacce cresciute a dismisura, che fuoriescono dalle aiuole e invadono i marciapiedi, cartacce, bottiglie rotte ed escrementi di cani a volontà. Un abbandono tale da renderlo il luogo ideale per sospetti incontri a tarda notte, sotto la fioca luce dei lampioni, come già in passato fu segnalato alla polizia da qualche residente. E allora, perché scandalizzarsi? Il parcheggio è di chi, in un modo o nell’altro, può farne uso a suo comodo.

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