Cambiamo Messina dal Basso: “No al PalaNebiolo, si ad un’accoglienza integrata”

Cambiamo Messina dal Basso: “No al PalaNebiolo, si ad un’accoglienza integrata”

Eleonora Corace

Cambiamo Messina dal Basso: “No al PalaNebiolo, si ad un’accoglienza integrata”

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martedì 29 Ottobre 2013 - 07:24

I membri di Cambiamo Messina dal Basso hanno chiesto un incontro ufficiale con la Giunta per discutere del problema dei migranti ospiti al PalaNebiolo. Chiederanno all’amministrazione di intervenire politicamente sulla vicenda, favorendo progetti di accoglienza integrata, contro la creazione di qualsiasi centro chiuso sul territorio cittadino

Migranti a Messina. Una vicenda che ha scosso il mondo associazionistico e la società civile. Molti sono rimasti perplessi, i più si sono indignati per come è stata gestita l’accoglienza nella città di Messina, che ha visto ospitare i ragazzi africani in una palestra. Il circolo Arci Thomas Sankara, ha espressamente dichiarato che “il PalaNebiolo è un non –luogo giuridico”, una sorta di limbo che mischia nazionalità e vissuti diversi tra loro nell’attesa di un’ulteriore spostamento. Il centro nasce, infatti, come luogo temporaneo – “non più di tre giorni” – le settimane, però, passano e il Ministero non accenna a dare disposizioni su eventuali trasferimenti. Intanto, dalla Prefettura si susseguono voci sulla prossima individuazione di un ente gestore.

Una situazione complessa che preoccupa i membri di Cambiamo Messina dal Basso, la lista civica che ha sostenuto la candidatura a Sindaco di Renato Accorinti e che adesso segue e affianca gli atti amministrativi della Giunta. Lo stesso Movimento che ha ideato e realizzato la Notte Bianca per la Pace, contro la guerra nel Mediterraneo e il Muos, non poteva rimanere indifferente circa le modalità di accoglienza messinesi in particolare e sulle politiche dell’immigrazione in generale. Per questo, dopo un tavolo tecnico svolto il pomeriggio del 28 ottobre, è stata presa la decisione di fissare un incontro con il Sindaco Accorinti e gli assessori di competenza – Filippo Cucinotta per la delega alla protezione civile e Antonino Mantineo per i Servizi Sociali, non è stato contemplato Sergio Todesco, perché attualmente, dimissionario – per la prossima settimana. Ancora da definire il giorno preciso.
I membri presenti alla riunione dichiarano “no al Pala Nebiolo”, senza se e senza ma, per questo, all’amministrazione comunale chiederanno una presa di posizione per fare in modo che l’accoglienza ai migranti non venga trattata come un problema di ordine pubblico.

Di quest’argomento – ovvero della scelta di gestire come un problema di sicurezza quelle che dovrebbero essere delle politiche dell’accoglienza – si è discusso lo stesso 28 ottobre, di mattina. Il convegno organizzato dalla Silp Cgil sulla sicurezza in tempi di crisi – e tagli – ha permesso, dietro le quinte, di affrontare anche il tema dell’impiego delle forze dell’ordine sul fronte migranti. Daniele Tissone, segretario nazionale della Silp, ha dichiarato che, attualmente, seguono “quotidianamente” le questioni legate all’immigrazione 5.000 agenti, più duemila impiegati direttamente nella supervisione dei vari centri, d’accoglienza (CARA) o d’espulsione (CIE), per un totale di 8.000 uomini. Il questore di Messina, Carmelo Gugliotta, ha sottolineato che: “C’è sicuramente un impiego di risorse, tenendo presente che Messina dà anche risorse ad altre Questure che vivono un’emergenza immigrati continua. Noi mandiamo funzionari ed ispettori in altri luoghi dove vi sono dei centri avviati”.

Quello che il mondo dell’associazionismo in cui si inserisce anche il sentire di un movimento come quello di Cambiamo Messina dal basso, auspica è, viceversa, una politica di assistenza integrata. Questa può realizzarsi, ad esempio, incentivando i progetti Sprar – sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati – sul territorio. Uno di questi è già stato approvato l’8 ottobre con la vincita del bando da parte della cooperativa Pro Alter 2000, per un totale di quindici posti disponibili. Quello che la prossima settimana i membri del movimento chiederanno alla Giunta è, soprattutto, una soluzione dignitosa per il soggiorno dei ragazzi africani e la dovuta assistenza legale. (Eleonora Corace)

7 commenti

  1. Evviva l’assistenza integrata!!! Alla fine sarà la somma che farà il totale e per garantire tutto a tutti non si garantirà nulla a nessuno! Povera Italia!

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  2. ho saputo da amici che a larderia è stata buttata giù una costruzione abusiva e che gli occupanti (messinesi, diciamo italiani dai…) sono stati messi fuori nell’arco di una giornata. l’uomo ha dovuto trovare una sistemazione d’emergenza, i nipoti piccoli non si sa. continuate a pensare e commuovervi per i forestieri. siamo un popolo di pecore. cacciamo gli italiani e apriamo le porte agli altri. che italia, non la riconosco più.

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  3. Integriamoli davvero, cominciando con a dargli un lavoro.
    Non ha importanza se il lavoro non esiste, assumiamoli all’Università, tanto i cittadini siculo-calabri potrebbero non essere migliori.
    Non pensate di dare loro un attrezzo perchè scapperebbero tutti.

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  4. Ma se li rimandiamo invece a casa??? Non è meglio?? Tanto sono venuti qua per fare la vacanzina….tanto paghiamo noi

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  5. La mensa dei poveri ogni sera sfama oltre 200 bocche…per loro nessuna attenzione?

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  6. e ora vi lamentate?

    avete votato ed eletto degli attivisti,non dei rappresentanti dei cittadini! adesso arrangiatevi!

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  7. A beneficio dei lettori e commentatori, chiariamo una cosuccia: l’articolo della Corace è un report di quanto emerso in uno scambio d’opinioni tra i membri del movimento che hanno particolarmente a cuore la vicenda. Tale scambio d’opinioni è in genere formalmente denominato “gruppo di lavoro tematico”. Ciò non significa che l’amministrazione sia in disaccordo con quanto espresso dal suddetto gruppo ma, oggettivamente, distingue tra ciò che sia immediatamente fattibile e ciò che non lo sia. Aggiungo che amministrazione e movimento sono sensibili anche ai tanti senzatetto che popolano la nostra città: si sta lavorando anche in questa direzione. Il movimento (come potrebbe/dovrebbe fare qualunque cittadino) suggerisce idee e progetti all’amministrazione: non tutti sono realizzabili o ritenuti validi. Senza soldi non si canta messa… Chiedete agli “amici della città” Peppino e Francantonio che fine gli hanno fatto fare!

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