Migranti a Castell'Umberto. Il sindaco pronto alla resistenza

Migranti a Castell’Umberto. Il sindaco pronto alla resistenza

Claudio Panebianco

Migranti a Castell’Umberto. Il sindaco pronto alla resistenza

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martedì 18 Luglio 2017 - 11:49

Vincenzo Lionetto Civa, sindaco di Castell'Umberto, a seguito della questione migranti che da sabato interessa il comune che amministra e quello di Sinagra, si è confrontato ieri con i cittadini lanciando un chiaro messaggio "Se la prefettura non ci aiuterà andrò avanti con la resistenza"

Nessun secchio d’acqua, bensì una tanica di benzina, viene gettata ancora una volta sulla questione migranti che da sabato riguarda Castell’Umberto, centro cittadino di poco più di 3000 abitanti nel messinese. Il sindaco, Vincenzo Lionetto Civa, protesta infatti insieme ad altri abitanti per l’arrivo di 50 ospiti rifugiati collocati nell’hotel “Il Canguro”, locato nel comune di Sinagra (ad 8 km da Castell’Umberto). “Lo stabile è inagibile e mancano i servizi per essere utilizzato al meglio, oltre ad essere assente la collaborazione tra i vari funzionari, dato che dalla prefettura non ero stato avvisato di nulla”, ha recentemente dichiarato l’amministratore del comprensorio nebroideo.

Ieri sera, infatti, nell’aula consiliare umbertina residenti ed istituzioni si sono confrontati in un dibattito aperto sul caso scambiandosi pareri ora a sostegno dello sgombero dello stabile, ora alla fondamentale accoglienza di cui i giovani extracomunitari necessitano. Giovedì i 45 sindaci dell’area incontreranno il prefetto Francesca Ferrandino anche se, come ribadito più volte dal capo di gabinetto Caterina Minutoli, non ci sono motivi adesso per spostare i 50 migranti in un’altra struttura.

Nonostante appunto l’idea di partenza del palazzo del governo, Lionetto Civa, il quale ha più volte chiarito il suo allontamento da ogni pensiero razzista, rimane fermo nel progetto di resistenza, non volendo mollare la linea per il bene di un’accoglienza che sia a norma, “Noi stiamo dalla parte dei migranti che non possono essere ghettizzati a fronte di uno stato che li tratta come pacchi, li smista in centri fatiscenti”, ha dichiarato ieri il sindaco all’incontro pubblico, durato tre ore, “Punti di vista”, organizzato dal comitato spontaneo “Castell’Umberto senza frontiere”, “L’accoglienza è una cosa seria, e io credo che lo Stato e le istituzioni, di cui sono un anello terminale, non abbiano in realtà messo in piedi un sistema vero di accoglienza, ma solo un trattamento di distribuzione nel territorio”.

“Non vogliamo mandare via queste 50 persone”, ha continuato, “il nostro progetto e lo diremo insieme agli altri sindaci giovedì al prefetto, è che i migranti vengano intanto accolti in emergenza in strutture che siano davvero idonee, in modo degno, non ammassati, e che sia fatta una distribuzione seria nel territorio. Noi siamo pronti ad accoglierli e se lo Stato fissa una proporzione di 2,5 migranti ogni mille persone, noi a questa vogliamo attenerci, tutte le amministrazioni dei Nebrodi vogliono farlo; a noi tocca accogliere 8 migranti, 10: questo ha un senso, ma mi opporrò fino all’ultimo giorno a situazioni inaccettabili, come quella dell’accoglienza in massa in un albergo che se è inagibile per noi italiani lo è anche per i migranti”. Infine, Lionetto Civa conclude con un messaggio chiaro “Se il prefetto giovedì non ci darà garanzie, il giorno dopo, venerdì mattina, sarò “razzista” davanti a quei cancelli”.

E’ intervenuta anche la Cgil Messina, volendo chiarire la posizione del sindacato in riva allo stretto. Giovanni Mastroeni, segretario generale, e Nino Pizzino, coordinatore della camera del lavoro territoriale Nebrodi – Capo d’Orlando, hanno spiegato “Il rifiuto dell’accoglienza non ha scusanti né alibi. Le istituzioni ai vari livelli devono farsi carico di un’azione responsabile senza se e senza ma. Tali atteggiamenti possono introdurre posizioni razziste e xenofobe che certamente non rappresentano i lavoratori e i cittadini tutti dei Nebrodi”. “E’ chiaro che tali iniziative”, concludono, “come dichiarano i sindaci dei Nebrodi, devono vedere il coinvolgimento di tutte le istituzioni compresi i primi cittadini dei comuni interessati”.

Claudio Panebianco

2 commenti

  1. SIG. SINDACO LE POSSO ASSICURARE CHE TUTTI I MERIDIONALI MIEI CONOSCENTI DALLA CAMPANIA DALLA PUGLIA E DALLA SICILIA SIAMO TUTTI CON LEI. DIFENDE LA SICUREZZA E L’INTEGRITA’ DELLA SUA GENTE, NON MI PARE COSI’ A MILAZZO

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  2. LO FAREI PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA CON LA SPERANZA DI NON ESSERE L’ULTIMO PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA ITALIANA PRIMA DEL PRESIDENTE MUSSULMANO

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