Il Rettore Navarra: "Inizia la fase degli investimenti. Il Policlinico sarà il Polo della sanità. Sul caso Tomasello..."

Il Rettore Navarra: “Inizia la fase degli investimenti. Il Policlinico sarà il Polo della sanità. Sul caso Tomasello…”

Rosaria Brancato

Il Rettore Navarra: “Inizia la fase degli investimenti. Il Policlinico sarà il Polo della sanità. Sul caso Tomasello…”

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mercoledì 10 Agosto 2016 - 22:09

Il Magnifico Rettore fa un bilancio di metà mandato: "Abbiamo trasformato il programma elettorale in fatti", parla dei risultati raggiunti sul fronte bilanci, della trasparenza, della centralità degli studenti " Dobbiamo dar loro fiducia, non solo lavoro", del caso Tomasello e del prossimo step di settembre: inizia la fase degli investimenti. "Creiamo ponti con il mondo imprenditoriale"

“Abbiamo trasformato il nostro programma elettorale in obiettivi di gestione che sottoponiamo a valutazione periodica e costante. E li abbiamo rispettati tutti”.

E’ quello che dovrebbero fare tutti, trasformare gli impegni presi in campagna elettorale in step di fatti concreti. Per lui, per il Rettore dell’Università di Messina Pietro Navarra, il bilancio di metà mandato è soprattutto questo: la soddisfazione di aver visto, fase per fase, settore per settore, il raggiungimento degli obiettivi fissati in campagna elettorale attraverso la costanza ed il lavoro di squadra.

“Non sono stati 3 anni di attività messe insieme a casaccio-spiega- Abbiamo concretizzato gli step che ci eravamo dati senza lasciarci travolgere dalle emergenze che di volta in volta potevano sorgere. La nostra strategia dura 6 anni ed anno per anno sappiamo esattamente cosa vogliamo fare e dove vogliamo arrivare tra altri 3 anni. Il programma elettorale lo stiamo realizzando. Tutta l’amministrazione, l’intero Piano della perfomance è organizzato con questo criterio. Monitoriamo periodicamente i risultati conseguiti, facciamo valutazioni e analisi per settore”.

Uno dei “fiori all’occhiello” dell’Ateneo messinese nell’era Navarra è quello di essere stati tra i primi e i pochi in Italia ad aver approvato la Contabilità economico patrimoniale. L’Università di Messina è stata tra le poche ad aver varato nei tempi previsti il Bilancio unificato facendolo accreditare a società esterne specializzate, a dimostrazione non solo di massima trasparenza ma di un elevato grado di credibilità raggiunto a livelli nazionali. Equivale a non avere “polvere sotto il tappeto” né fragilità e di poter appunto essere credibili e competitivi sotto l’aspetto della solidità e dell’efficienza. Tre anni dopo l’insediamento è chiaro che da affrontare però c’è la salita più ardua.

Da settembre inizia la nuova fase, che è quella che avevamo fissato a metà mandato e cioè la campagna d’investimento. Siamo pronti già dal prossimo mese- continua il Rettore Navarra- Abbiamo seminato, adesso lanciamo la fase del rilancio. Vogliamo investire per realizzare un Policlinico d’avanguardia in ogni settore. Finora abbiamo rilevato quali erano i punti di forza e le carenze. Adesso stiamo predisponendo i concorsi per 7 figure apicali al Policlinico. Saranno pubblicati a settembre perché non vogliamo si dica che facciamo le cose alla vigilia di ferragosto. Puntiamo a professionalità di altissimo livello. Tra marzo e aprile così avremo fatto un grandissimo salto in avanti, superando debolezze croniche accertate in questi anni. L’obiettivo e la “presunzione” chiamiamola così, è quella di fare del Policlinico il Polo della sanità più importante del centro-sud. Un obiettivo che possiamo raggiungere solo in squadra e passo per passo. Stiamo andando avanti nel modo giusto. In questi 3 anni ho deciso di affidarmi e scegliere persone migliori di me nei vari settori. Solo così puoi raggiungere i risultati, se crei una squadra con le persone migliori di te, è l’unico criterio”.

Sul piano dell’immagine poi l’Ateneo messinese, come tutte le strutture del Sud paga la continua emorragia di giovani che finita la scuola “emigrano” alla ricerca di realtà che sotto il profilo occupazionale danno maggiori garanzie per il futuro. Da qui la strategia dell’Ateneo di rendere la “Cittadella Universitaria” un luogo nel quale restare e non un parcheggio, un luogo che diventi un trampolino di lancio e non una seconda scelta obbligata. Da qui una serie di iniziative, compresa quella della Cerimonia di consegna dei diplomi nella cornice del Teatro Greco di Taormina, ma anche altre idee e proposte che hanno riavvicinato gli studenti all’Istituzione.

“Gli studenti non devono essere solo il centro dell’Università- prosegue il Magnifico- Gli studenti sono l’Università. Molti li considerano come “clienti”, come se l’Università fosse un negozio di scarpe o di vestiti e lo studente dovesse entrare per comprare il miglior prodotto. Non è così. Lo studente è il negozio. Non è controparte. La Cerimonia di consegna dei diplomi è il risultato di tutti, dei docenti, del personale amministrativo e non che con i servizi ha consentito efficienza e qualità, degli studenti. L’Università che io voglio, così come la consegna dei diplomi non riguarda il singolo, è un’opera collettiva. Nessuno si aspettava 4 mila persone al teatro greco e da quel che ho visto dopo la cerimonia posso dire che il prossimo anno il teatro diventerà piccolo. Sa perché? Perché è stata una cerimonia vera, emozionante, vissuta intensamente dagli studenti e dalle loro famiglie”.

La criticità maggiore però è proprio quella, la fuga dei giovani da Messina, una fuga inarrestabile e legata ad un territorio divenuto deserto, una città divenuta persino nemica alle nuove generazioni alle quali non offre nulla in termini di futuro.

“Non dobbiamo parlare solo di posti di lavoro-continua Navarra- Dobbiamo imparare ad avere fiducia in loro, non semplicemente dare un’occupazione. Se non gli dai fiducia se ne accorgono. C’è poi un altro aspetto. Studiano fuori non in virtù di un’offerta universitaria migliore, ma perché il tessuto occupazionale darà loro migliori prospettive. Dobbiamo creare ponti con i mercati del lavoro, anche con quelli esterni, più vivaci del nostro. Io sono orgoglioso perché i nostri studenti quando partecipano a concorsi pubblici li vincono. E’ il mercato del lavoro che qui non c’è. Dobbiamo creare relazioni dirette con le aziende. Anche la cerimonia di Taormina è un’occasione per creare contatti con l’imprenditoria nazionale”.

Nelle scorse settimane l’Ateneo ha firmato un accordo con la Fire, azienda di recupero crediti deteriorati, che opera a livello internazionale, in base al quale da settembre saranno messi a bando 30 posti per formazione post –laurea, con l’impegno di impiegare successivamente ai 4 mesi, il 30% dei prescelti. Finora l’azienda aveva privilegiato altri Atenei. Intese analoghe si possono raggiungere con altre realtà imprenditoriali.

Infine c’è l’aspetto della trasparenza, anche questo tra gli obiettivi portati avanti dall’Ateneo. Il caso Dario Tomasello (sospeso nei giorni scorsi in merito alla vicenda dell’esame di abilitazione che lo ha visto coinvolto) rientra in questo percorso.

“Lo si deve fare a 360 gradi, con equilibrio e in modo coerente. C’è un problema dentro l’Università? Devi risolverlo. Per il caso Tomasello abbiamo fatto quello che dovevamo fare ritengo con equilibrio. Il clamore del caso deriva da altro. A noi sono arrivati attestati per il rigore e la terzietà dimostrata. Sai le cose e le fai, questo è il criterio applicato con equilibrio”.

Nel 2014, ricevuta la segnalazione, la documentazione è stata trasmessa al Miur, ed anche nel 2016 è stata seguita la stessa strada dopo la relazione della Commissione di valutazione. Né più né meno che l’applicazione delle regole. Non parla di “scelta coraggiosa” ma decisione di equilibrio. Per il resto guarda avanti, a settembre, quando scatterà il nuovo step ed il piano d’investimenti per l’Università e il Policlinico 2016-2017: “Abbiamo creato radici forti, ora possiamo costruire”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Certo con l’Azienda Ospedale Papardo in stallo mi sa che si giochi con due mazzi di carte.

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  2. Certo con l’Azienda Ospedale Papardo in stallo mi sa che si giochi con due mazzi di carte.

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  3. Caro Rettore ora pensi pure agli studenti in sede cioe i Messinesi ..
    che mi sembrano un po bistrattati nella sede della loro citta’

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  4. Caro Rettore ora pensi pure agli studenti in sede cioe i Messinesi ..
    che mi sembrano un po bistrattati nella sede della loro citta’

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