Cancellata la misura. Soddisfazione di M5S ed Unione degli universitari

Cancellata la misura. Soddisfazione di M5S ed Unione degli universitari

Emma De Maria

Cancellata la misura. Soddisfazione di M5S ed Unione degli universitari

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martedì 10 Settembre 2013 - 11:34

I test di ingresso per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso non terranno dunque conto della votazione finale conseguita dagli studenti durante l’esame di Stato. L'Udu annuncia: “Il Miur pagherà le notte insonni fatte trascorrere agli studenti ed alle loro famiglie con una class action di migliaia di ricorrenti”

Con il decreto legge su scuola e università approvato nella giornata di ieri dal Consiglio dei Ministri, il governo di Enrico Letta chiude definitivamente le porte al contestato bonus maturità.

I test di ingresso per l’accesso ai corsi di laurea a numero chiuso, in corso di svolgimento in questi giorni in tutta Italia, non terranno dunque conto della votazione finale conseguita dagli studenti durante l’esame di Stato.

La misura strenuamente sostenuta dall’ex ministro Francesco Profumo introduceva, come requisito unico per poter acquisire un punteggio aggiuntivo pari a 10 punti extra di bonus, che sarebbero andati a sommarsi alla votazione conseguita con il test di accesso, aver conseguito una votazione pari o superiore ad 80/100 ed all’80esimo percentile di riferimento calcolato rispetto alla votazione complessiva degli studenti esaminati dalla medesima commissione. (Vedi articolo correlato).

Una scelta accolta con soddisfazione dall’Udu (Unione degli Universitari) che attraverso il suo rappresentate Santi Delia aveva da subito contestato natura e modalità del provvedimento: “Che il bonus maturità, così come imposto dal Ministero, fosse una scelta scellerata lo abbiamo sostenuto sin dagli inizi del 2013 – ricorda l’avvocato Delia – prima ancora che il Ministro Profumo firmasse il decreto di indizione delle prove.

Dopo due ministri e altrettanti ministeri – prosegue il rappresentate dell’Udu – si è riusciti ad abrogare la misura solo durante le prove di ammissione ai corsi di laurea in Medicina e dopo che erano stati espletati i test di accesso da parte delle università private e degli atenei statali per il corsi di laurea in Medicina Veterinaria e Professioni sanitarie: il più clamoroso tra i pasticci della storia del numero chiuso”.

Delia, che plaude di fronte all'abrogazione della controversa misura, contesta allo stesso tempistica e modalità adottate dall’esecutivo Letta: “L’abrogazione della misura rappresenta un atto dovuto – spiega il legale che poi precisa – scellerata la scelta del momento in cui ci si è deciso di farlo”.

Il governo dunque, per il rappresentante Udu, avrebbe dovuto agire per tempo al fine di evitare nuovi disagi per gli studenti italiani, impegnati in questi giorni nei test di ammissione: “Barbara, arbitraria e contra legem è stata la scelta di non spostare il test ad altra data – attacca Delia – consentendo a tutti gli studenti di seguire i corsi in attesa dei nuovi test.

In nessuno Stato di diritto si è mai sentito parlare di una selezione in cui le "regole del gioco" vengano ad essere modificate in corso d’opera con i candidati ignari di tutto – apostrofa il rappresentante Udu – migliaia di studenti non si sono neanche iscritti al test, perché consapevoli che senza il punteggio aggiuntivo non avrebbero avuto alcuna possibilità di farcela.

Chi spiegherà poi al candidato che si è seduto a sostenere l’esame con 10 punti in tasca ed ha deciso di non rispondere ad una domanda dubbia, al fine di non incappare nella decurtazione di punteggio, che quei 10 punti non ci sono più?

Il bonus andava abolito – conclude Delia – e le prove sospese e riproposte alle luce delle nuove regole con Atenei aperti a tutti gli studenti, almeno sino a nuove prove conformi a legge”.

L’Udu, che nei giorni successivi alla pubblicazione delle tabelle da parte del Miur aveva preannunciato battaglia in tutte le sedi competenti, si prepara oggi ad un nuovo scontro con viale Trastevere: “Il Miur pagherà le notti insonni fatte trascorrere agli studenti ed alle loro famiglie – assicura Delia – con una class action di migliaia di ricorrenti”.

Da Roma arriva anche la soddisfazione del MoVimento 5 Stelle per l’abrogazione del Bonus maturità.

Il movimento dei grillini, attraverso il deputato Francesco D'Uva membro della commissione Cultura, Scienza ed Istruzione, commenta così la scelta operata dall’esecutivo Letta: "Si tratta di un provvedimento che accogliamo positivamente, anche se – precisa il deputato 5 Stelle – è bene ricordare ai cittadini che, quando ancora una misura del genere non era stata messa all'ordine del giorno da parte della maggioranza, il MoVimento 5 Stelle aveva già presentato un'interpellanza il 1 agosto 2013 della quale mi ero fatto promotore.

Il Governo non è insensibile alla forte pressione che un'opposizione come la nostra sta esercitando sul suo operato – ricorda l’esponete 5 Stelle – anche se la mia interpellanza sulla possibilità di eliminare il bonus maturità, inserito sia dal precedente che dall'attuale Ministro dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, non ha ancora ricevuto una risposta e probabilmente non l'avrà mai, ritengo sia comunque servita per un ravvedimento improvviso quanto necessario."

(Emma De Maria)

2 commenti

  1. Incredibile! Solo in Italia si cambiano le regole mentre si “gioca” e addio alla meritocrazia. Quindi da oggi un somaro avrà la possibilità di accedere, previa raccomandazione, all’Università mentre chi ha studiato rimarrà fuori. Tipico atteggiamento italioto!

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  2. Per il fatto che le regole sono state cambiante in gioco ti do ragione. Per il resto non puoi generalizzare, magari il somaro ha studiato tanto per potere rispondere correttamente ai test (che sono controllati elettronicamente e quindi senza possibilità di raccomandazione) mentre il punteggio alto nel diploma magari sarà stato più facile ottenerlo con una raccomandazione e quindi ai test torna ad essere “somaro” come tanti altri.

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