Ventisette persone davanti al gup per i rimboschimenti fantasma in provincia di Messina

Ventisette persone davanti al gup per i rimboschimenti fantasma in provincia di Messina

Ventisette persone davanti al gup per i rimboschimenti fantasma in provincia di Messina

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martedì 17 Aprile 2012 - 17:56

E' stata fissata al 15 maggio prossimo la data dell'udienza preliminare per l'inchiesta sui rimboschimenti fantasma in provincia di Messina. Secondo l'accusa gli indagati avrebbero attinto somme da un Fondo Europeo senza poi destinarle alla finalità prevista cioè il rimboschimento di ampie aree della provincia. Fra gli indagati l'imprenditore Carlo Borrella ex presidente dell'Ance di Messina.

Si terrà il 15 maggio prossimo l’udienza preliminare per le 27 persone indagate nell’inchiesta sul finanziamento dei progetti di rimboschimento nei comuni di Fiumedinisi, Graniti, Roccafiorita, Santa Domenica Vittoria, Roccella Valdemone, Itala e Motta Camastra.
Il fascicolo era stato aperto nei mesi scorsi dal sostituto procuratore Maria Pellegrino. Secondo l’accusa gli indagati, tecnici di enti locali, collaudatori e imprenditori, avrebbero ordito una truffa contro l’Assessorato regionale Agricoltura e Foreste che aveva bandito dei lavori di rimboschimento in alcune aree della provincia di Messina ricorrendo al Fondo Europeo Agricolo di Orientamento e Garanzia. L’ipotesi di reato avanzata dalla Procura è truffa aggravata per il conseguimento di erogazione di fondi pubblici per fatti riscontrati fra il 2006 ed il 2009.
Nel lungo elenco d’indagati spicca il nome dell’imprenditore ed ex presidente dell’Ance di Messina, l’Associazione Nazionale Costruttori Edili, Carlo Borella, e l’imprenditore orlandino Giuseppe Mangano della Eurovega. Con loro dovranno comparire davanti al gup Maria Teresa Arena il catanese Antonino Timbulato, collaudatore, l’agrigentino Bruno Marino, direttore dei lavori; Pietro D’Anna, direttore tecnico del comune di Fiumedinisi; Nobile Salvatore, di Ragusa, collaudatore; Maria Tamà Ghetti, di Santa Teresa, direttore dei lavori; il tecnico del comune di Roccafiorita, Luciano Saglimbeni; il responsabile del Pit, Bruno De Vita di Taormina, in serivizio a Roccafiorita, il tecnico Antonino Germanà Bozza Guerino di Tortrici, il collaudatore Maurizio Giuseppe Molica, di Milazzo; l’imprenditore Camillo Navarra di Castellammare del Golfo; i direttori dei lavori Basilio Galati Sardo di Tortorici e Antonino Salmeri di Santa Domenica Vittoria, il tecnico comunale di Santa Domenica Vittoria Francesco Spartà e il direttore tecnico Antonio Anzà di Patti; l’imprenditore Domenico Russo Papo di Nicosia, il tecnico del comune di Roccella, Francesco Antonino Spitalieri; il collaudatore Salvatore Ardizzone di Acireale; l’imprenditore Carmelo Alfonso di Randazzo, Michele Cosentino di Motta Camastra, Nunzio e Giuseppe Moschella di Santa Teresa Riva (questi ultimi tre direttori tecnici e responsabile del procedimento presso il comune di Motta Camastra); il collaudatore Angelo Gallina di Gangi: il tecnico Luigi Conticello di Cerami; il direttore dei lavori Agatino Cafeo di Mandanici e il responsabile unico del procedimento presso il comune di Itala, il messinese Michele Giunta.

5 commenti

  1. rossetti mariano 17 Aprile 2012 18:21

    Il settore forestale è una cloaca mafiosa e non da ora.
    Falsi braccianti, falsi rimboschimenti, per non parlare degli incendi, appiccati dagli stessi forestali, che vengono chiamati per spegnerli e per rimboschire poi le aree.
    Nella provincia di Messina, soprattutto, questa gente campa così da generazioni, rubando il pubblico denaro.

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  2. puzza di bruciato 17 Aprile 2012 22:23

    Se gli indacati avessero piantato 10 alberi ciascuno avremmo dei boschi talmente belli da far invidia alla “foresta nera”. Ma perchè a Messina diventa tutto così difficile anche lavorare onestamente per le gerazioni future…

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  3. liliana parisi 18 Aprile 2012 11:14

    Cerchiamo di non fare confusione e di non buttare fango immeritato sulla forestale:qui si parla di privati e di Comuni, e di fondi europei.Sono gli stessi Comuni che hanno una pletora di dipendenti, che aumentano le aliquote ICI(oggi IMU),che fanno tanti sprechi e si lamentano sempre di non avere soldi.Forse certe truffe non ci sarebbero se a occuparsi del rimboschimento fosse solo il Corpo Forestale e l’UE rivedesse il sistema e i destinatari dei finanziamenti. E quanto ai forestali che appiccano gli incendi,qualcuno che lo ha fatto è stato individuato, licenziato e perseguito penalmente: e c’è una legge che vieta per un certo tempo il rimboschimento delle aree incendiate.Che poi ci sia molta gente che ruba il pubblico denaro,sono d’accordo,cominciando da molti politici

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  4. INDAGINE FANTASMA, per chi come me ha letto e studiato le carte l’ipotesi di reato non ha fondamento. Così come un bosco non può sparire nel nulla appare altrettanto vero che una indagine può dissolversi come bolla di sapone.

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  5. INDAGINE FANTASMA la verità verrà fuori, siamo solo di fronte ad una ipotesi ( che cadrà sicuramente) di un presunto reato. Ad Itala ad esempio le piante sono state collocate e sono andate perdute in parte per il pascolo abusivo e per gli incendi. Occorreva indagare semmai su chi possiede mandrie e vigilare con i reparti forestali …

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