Botta e risposta tra Coas e il direttore generale dell'Asp Messina Paolo La Paglia

Botta e risposta tra Coas e il direttore generale dell’Asp Messina Paolo La Paglia

Redazione

Botta e risposta tra Coas e il direttore generale dell’Asp Messina Paolo La Paglia

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domenica 14 Febbraio 2021 - 10:08

Il sindacato contesta la presenza dei requisiti richiesti, il manager replica ribadendo la piena legittimità

La richiesta di sospensione in autotutela del Dg dell’Asp 5 Paolo La Paglia era già stata trasmessa alla Regione dalla Coas sin da dicembre. Secondo I sindacalisti Mario Macrì ed Emilio Cortese infatti il manager non aveva I requisiti per la nomina a commissario del Papardo prima e commissario e Dg dell’Asp successivamente.

Il sindacato ha presentato istanza di accesso agli atti all’Asp di Caltanissetta, richiedendo gli atti amministrativi relativi alla nomina di La Paglia a Direttore Medico del Distretto Sanitario di Caltanissetta. Nei giorni scorsi l’ASP di Caltanissetta, ha risposto fornendo quattro atti deliberative e relative al periodo dall’ottobre 1999 al marzo 2001. Il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta, rispondendo alla Coas scrive, tra l’altro:si trasmette copia dei provvedimenti con i quali è stato conferito al Dott. Paolo La Paglia l’incarico di Direzione del Distretto di San Cataldo. Dalla lettura dei suddetti provvedimenti non risulta che tale incarico sia stato conferito in esito ad una procedura concorsuale…”.

Cortese e Macrì rilevano quindi che nel 1999 è stato conferito a Paolo La Paglia un incarico di “Responsabile del Distretto Sanitario di Base di San Cataldo, a carattere di provvisorietà e durata limitata ad un anno” in assenza di avviso interno come previsto dalla normative. L’incarico è stato poi ulteriormente prorogato di 3 mesi. Nella delibera del 27 marzo 2001 gli viene conferito il livello superior di dirigente medico di II livello, ovvero direttore di distretto sanitario, senza che, spiegano Macrì e Cortese, vi sia stata regolare procedura di selezione pubblica prevista dalla normative. L’incarico si è protratto fino al marzo 2018.

Secondo Coas quindi il La Paglia era solo in possesso di un incarico dirigenziale temporaneo e di facente funzioni. Ma in base alle delibere di Caltanissetta è risutato dirigente di II livello e quindi ha potuto essere inserito nell’elenco regionale degli idonei alla nomina di direttore sanitario e direttore generale. Grazie all’inserimento in questo elenco è stato nominato commissario straordinario del Papardo e poi dell’Asp e successivamente direttore generale. Coas chiede quindi all’assessore Razza la sospensione della nomina perchè viziata all’origine.

La replica di La Paglia

Immediata la replica del manager La Paglia ribadendo che l’esistenza dei requisiti è legittima ed è passata a più controlli.  Il possesso dei requisiti dei soggetti idonei alla  nomina  di  direttore generale delle aziende sanitarie locali, delle aziende ospedaliere  e degli  altri  enti  del  servizio sanitario   nazionale, di cui all’art. 1 del decreto legislativo n.171 del 4.08.2016, è sottoposto prima al vaglio degli Uffici del Ministero della Sanità, che solo dopo gli accertamenti di legge inseriscono il candidato nell’albo nazionale, poi pubblicato in Gazzetta Ufficiale. L’accertamento del possesso dei requisiti è stato successivamente effettuato una seconda volta dagli uffici dell’Assessorato Regionale della Salute prima della nomina a Direttore Generale. Pertanto preso atto della gravità delle affermazioni contenute nel comunicato stampa per tutelare il mio nome, procederò in sede penale ed in sede civile per il risarcimento del danno subito nei confronti del dott. Mario Macrì, del dott. Emilio Cortese.

La contro replica

Co.A.S. Messina controreplica ricordando di aver fatto una nota sindacale che nasce dalla lettura di atti pubblici riguardanti quanto dichiarato dal dott. Paolo La Paglia nei vari curricula prodotti nel tempo dallo stesso e che non trovano riscontro negli atti ricevuti dall’ASP di Caltanissetta a seguito di accesso civico. La persecuzione, la denigrazione e la diffamazione di qualsiasi persona non è nel DNA del Co.A.S. Medici Dirigenti. Il Co.A.S Medici Dirigenti Messina ha semplicemente svolto il proprio ruolo come parte sociale di vigilare sulla Pubblica Amministrazione. Nessuna intimidazione potrà fermare la ricerca continua di trasparenza, legalità nel rispetto dell’articolo 97 della Costituzione Italiana.

Un commento

  1. Quando un sindacato non comosce la legge si espone a brutissime figure. Il brutto è che qualcuno per queste perle ottiene pure il distacco sindacale.

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