Frana a Taormina, un automobilista scampato alla tragedia: "Sono fortunato a raccontarlo"

Frana a Taormina, un automobilista scampato alla tragedia: “Sono fortunato a raccontarlo”

Giusy Briguglio

Frana a Taormina, un automobilista scampato alla tragedia: “Sono fortunato a raccontarlo”

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venerdì 31 Ottobre 2014 - 16:22

La strada per il momento rimane chiusa, in attesa di conoscere gli interventi che dovranno essere effettuati per mettere in sicurezza la parete rocciosa

Rimane chiusa la strada statale 114 che porta a Taormina, tra il chilometro 48000 e il chilometro 48600, su disposizione dell’Anas a seguito della frana che ha interessato la zona martedì scorso. Tanta è stata la paura, a causa dei due grossi massi che si sono staccati dalla parete rocciosa, per gli automobilisti che stavano transitando in quella strada, baciati dalla fortuna.

E’ stata questione di un paio di minuti”, ci racconta un automobilista scampato alla tragedia, “un grosso masso è scivolato già travolgendo la rete di protezione e piegando le travi in ferro e si è riversato sulla statale. Mi ritengo fortunato a raccontarlo”, conclude l’uomo che stava tornando a casa dopo una giornata di lavoro.

L’automobilista, un dipendente del comune di Taormina, aggiunge che, diversamente da quanto riportato, non c’è stato nessun nubifragio quel pomeriggio. “E’ vero che il giorno prima un violento temporale si era abbattuto su tutta la zona, ma in quel particolare momento”, racconta, “cadevano solo poche gocce di acqua”.

La strada per il momento rimane chiusa, in attesa di conoscere gli interventi che dovranno essere effettuati per mettere in sicurezza la parete rocciosa. Non si conoscono ancora esattamente i tempi di attesa, l’unica certezza è che le soluzioni sin qui utilizzate non si sono rivelate efficaci.

In più situazioni ci siamo interrogati, infatti, sull’utilità delle reti paramassi, per esempio in occasione della frana che ha interessato la Strada Provinciale 19 che porta a Savoca quando, nel marzo del 2013, si sono staccati dei massi dal costone sovrastante e sono caduti sulla strada. Anche in quel caso la tragedia era stata evitata, ma anche in quel caso le reti di protezione non avevano retto.

Appare ovvio che ci troviamo di fronte a un rischio idrogeologico conclamato e che di fronte alla “friabilità” del territorio servono misure di protezione che possano garantire una reale sicurezza per i cittadini e porre fine, in maniera definitiva, al pericolo che insiste nella zona.

Giusy Briguglio

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