L’Acr deve dimostrare di valere Messina: subito i tre punti contro l’Acicatena

L’Acr deve dimostrare di valere Messina: subito i tre punti contro l’Acicatena

L’Acr deve dimostrare di valere Messina: subito i tre punti contro l’Acicatena

lunedì 02 Novembre 2009 - 14:04

Dopo le dimissioni di Infantino, la squadra deve far vedere di che pasta è fatta, prendendo spunto dalla dignità del suo ex tecnico. Si riparte da Pirozzi: serve grinta e voglia di vincere per il morale e la classifica

Guardare avanti. E’ questo quello che deve fare l’Acr Messina per uscire dalla crisi. Pensare già al prossimo impegno, anche perché non c’è tempo per rigurgitare gli ultimi bocconi amari: mercoledì si gioca, si va ad Acicatena per il recupero della sesta giornata. Sulla panchina dei giallorossi non ci sarà più Pietro Infantino, dimessosi ieri dopo la terza sconfitta consecutiva, maturata tra le mura amiche contro l’Hinterreggio. Una partita “strana” dalla quale sono emerse, forse più delle precedenti due, tutte le lacune che albergano all’interno della compagine messinese. Carenze di vario genere che dovranno essere affrontate e superate dal nuovo tecnico: Sergio Pirozzi.

Oggi però serve subito una reazione. Caratteriale. I calciatori del Messina devono mostrare di avere gli attribuiti, tirare fuori il coraggio, far vedere di che pasta sono fatti. Ci vuole determinazione e rabbia: è questo che fa superare ostacoli e raggiungere traguardi importanti anche a formazioni limitate tecnicamente. Bisogna avere dignità, quella che ha trovato ieri Infantino chiudendo un’esperienza per lui rilevante. Lo ha fatto per rispetto nei confronti di una società che gli ha dato fiducia e di una piazza che ha terminato le scorte di pazienza. Adesso tutti i calciatori, dal “simbolo” Arturo Di Napoli al più giovane degli juniores, devono dimostrare di valere la maglia che indossano, anche se non è più biancoscudata e lo stemma stampato è lontano da quello che ha segnato la storia della squadra che rappresenta la città.

«Giocate senza la maglia» hanno urlato ieri i tifosi della curva. Una tifoseria stanca di delusioni ma che comunque non ha ancora smesso di dare il suo apporto, nonostante la presenza spicciola di ieri al San Filippo. Sicuramente un segnale (anche se il trend di spettatori è in calo praticamente in tutta Italia) di una disaffezione nei confronti del club e in particolare della proprietà che lo rappresenta. Anche per questo bisogna suonare la carica. Perché se è vero che il messinese si abbatte in maniera decisa quando le cose non vanno, è anche innegabile che negli anni il calore del pubblico ha inciso sui più importanti traguardi raggiunti. Non sarà possibile a breve coinvolgere i “40mila del San Filippo”, anche perché lo stadio risulta inverosimilmente inagibile, ma bisogna fare di tutto per ritrovare “quelli del Celeste”. E il modo è uno solo. Onorare il nome di Messina, correre e sudare su ogni pallone, vincere.

Si ricomincia da Pirozzi, il cui arrivo è stato ufficializzato qualche ora dopo la sconfitta di domenica. Probabilmente c’erano già stati contatti nei giorni scorsi. Il neo allenatore dovrà strigliare gli atleti già a partire da oggi e domani. L’Acicatena non se la passa bene, ultima in classifica, è reduce dalla sconfitta di Modica (3-2). Sarà importante scuotere i giocatori e conquistare i tre punti. Soprattutto per il morale e per ritrovare entusiasmo. Per schemi e strategie ci sarà tempo.

Intanto la società continua a lavorare per il rafforzamento della squadra. Alle porte, come più volte ripetuto in questi giorni, una mini rivoluzione. Attesi Alizzi e Giardina dall’Igea Virtus, che però non saranno subito disponibili. Ma è possibile che qualche altro atleta arrivi in riva allo Stretto dal Longano. Si cerca anche un portiere under, viste le incertezze dimostrate anche ieri da Giorgi. Il Ds Avallone e il Dg Fabiani vogliono vederci chiaro, stavano valutando diverse ipotesi con Infantino, adesso dovranno farlo con il nuovo tecnico. Bisogna evitare passi falsi acquistando solo calciatori utili alla causa giallorossa, ma è altrettanto necessario formare un gruppo che possa legarsi dal punto di vista tecnico e umano. La “scalata” del Milazzo, dalla Promozione fino alla vetta della serie D, parla chiaro: un gruppo solido che si aiuta e in campo si conosce praticamente a memoria, gli stimoli di chi arriva da categorie inferiori e ha voglia di dimostrare, l’umiltà di chi lotta, un progetto. Il -blasone- purtroppo in queste categorie conta poco.

Dalle parole pronunciate nel corso della conferenza di sabato è emersa la volontà della proprietà di intervenire per puntare a tornare al più presto nelle zone alte della graduatoria. Quelle che competono al Messina. Si è parlato di un aumento del budget per il mercato. Ma i segnali devono essere anche di altra natura. Pure la proprietà, che mai ha goduto della fiducia piena della piazza, segnata dai precedenti di Arturo Di Mascio e compagni nel mondo del calcio, continua ad essere sotto esame. I successi chiuderanno la bocca agli “sciacalli” e agli scettici. Riporteranno sulle tribune tanti tifosi, “veri” o improvvisati. Altrimenti si appelleranno tutti alla dignità che ha dimostrato Infantino. (Foto Diego Buda. Gli ultimi articoli sul Messina correlati in basso)

Emanuele Rigano

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007