Dopo il buon punto con il Rosarno, l’obiettivo è continuare la striscia positiva con l’Avellino. Il Ds Avallone: «Stringere i denti, a dicembre rinforzeremo la squadra»
Il Messina torna da Rosarno con un buon punto, confermando l’ottimo momento alla luce dei tre risultati utili consecutivi. Dopo i successi con Palazzolo e Viribus Unitis, in terra calabrese la formazione giallorosa ha dimostrato di aver recuperato forma fisica e morale, giocando alla pari con un avversario che si trova al terzo posto in classifica. Soprattutto nella prima frazione di gioco, i ragazzi guidati da Labonia hanno ribattuto colpo su colpo alle offensive degli avversari, che fin qui in casa non hanno mai perso. Poi nella ripresa il team siciliano è calato un po’. Complice il forcing degli avversari? Per il difensore Domenico Romeo hanno contribuito gli impegni ravvicinati: «Nel secondo tempo abbiamo subito un calo fisico dovuto alle tre partite giocate negli ultimi sette giorni. Comunque abbiamo retto, portando a casa un risultato importante». Probabilmente, come mercoledì a Somma Vesuviana, ci si attendeva un cambio qualche minuto prima. Forze fresche dalla panchina per dare fiato e vivacità in alcune zone del campo.
Una nota che si conferma positiva riguarda sicuramente la difesa. Terza gara consecutiva senza subire reti per Salvatore D’Urso. Una quadratura del reparto trovata grazie alla sicurezza impressa dall’estremo difensore campano ma anche all’arrivo di Giuseppe Alizzi, che con Romeo forma una cerniera forte, che fin qui ha retto alla grande trovando “pace” anche sulle palle inattive. Il numero uno ex Rieti commenta: «Abbiamo trovato un equilibrio. Siamo un po’ in ritardo guardando in alto la graduatoria ma ce la metteremo tutta per risalire la china». In classifica i peloritani hanno adesso alle spalle sei squadre, mentre rosicchiano un punto alla capolista Milazzo, battuta tra le mura amiche dal Modica: gli undici punti di distanza rimangono comunque tanti. A suonare la carica è il Direttore Sportivo, Salvatore Avallone: «Stiamo lavorando, camminando passo dopo passo con umiltà e risultati. Dobbiamo stringere i denti fino a dicembre, poi interverremo sul mercato per aumentare la forza della squadra». Servono acquisti mirati per caratteristiche e potenzialità. Occorre ad esempio una spalla per Di Napoli o un attaccante che all’occorrenza possa sostituirlo. Re Artù, a secco da due giornate ma sempre miglior bomber della squadra con nove gol all’attivo, anche ieri ha avuto una grande chance oltre il novantesimo. Ma si è fatto ipnotizzare da De Luca. Probabilmente le gare disputate in tempi stretti si fanno sentire anche per lui, che comunque è riuscito a dare il suo apporto in termini di esperienza e occasioni da gol, colpendo anche un palo su punizione allo scadere del primo tempo.
Con qualche pedina in più, dove potrà arrivare questo Messina? La risposta la offre il tecnico Eugenio Labonia, simbolo di questa piccola “rinascita”: «Arrivare alla partita di domenica con l’Avellino. Guardare al prossimo impegno. Abbiamo reagito non per i cambi di modulo o di uomini. E’ una questione di testa. Dobbiamo andare avanti così». Già, l’Avellino, altra nobile decaduta partita tra le favorite per la vittoria del campionato ma che fin qui ha avuto qualche difficoltà, come il Messina. Ieri ha perso in casa contro la Nissa e in classifica ha solo un punto in più dei giallorossi. La gara con gli irpini, nella quale potrà esordire Gioacchino Giardina, aprirà una fase importante la compagine dello Stretto, visto il calendario che metterà di fronte nelle prossime settimane formazioni che attualmente si trovano più avanti in classifica: Adrano, Trapani e Vigor Lamezia. Un passo per volta, rimanendo uniti. Aspettando il mercato.
