Acr Messina, dopo le botte allo stadio, “duello” a suon di comunicati

Acr Messina, dopo le botte allo stadio, “duello” a suon di comunicati

Acr Messina, dopo le botte allo stadio, “duello” a suon di comunicati

venerdì 21 Agosto 2009 - 14:13

Ieri gli incidenti al Tupparello, con un ragazzo di Torre Annunziata che ha perso la funzionalità di un occhio. Oggi le note delle due società, divise sull’origine degli scontri

E’ finita male, anzi, malissimo l’amichevole che ieri l’Acr Messina ha giocato al “Tupparello” di Acireale. E il risultato finale, che ha visto prevalere per 1-0 la squadra di casa, non c’entra nulla. La conclusione della partita è stata caratterizzata da violenti scontri tra tifosi, ad avere la peggio un ventiquattrenne di Torre Annunziata, tifoso del Savoia, squadra gemellata con l’Acireale. Raffaele Ciliberti, colpito da un supporter del Messina con la cinghia di una cintura, ha perso la funzionalità di un occhio.

Subito dopo gli scontri, tre supporter del Messina sono stati bloccati alla stazione. Carmelo Delia, 24 anni, Paolo Siclari, 35 anni ed il trentenne Giancarlo Raffa sono accusati di aver preso parte attivamente agli scontri.

Oggi a “duellare” a distanza a suon di comunicati stampa sono le due società. Così l’Acireale: «La Società Acireale Calcio stigmatizzando fortemente gli episodi di stupida e sconsiderata violenza che hanno incredibilmente fatto da cornice a quella che avrebbe dovuto essere una serena e festosa manifestazione sportiva, è vicina al tifoso ferito per la folle guerriglia scatenata dal gruppo di delinquenti evidentemente venuti da Messina al solo scopo di creare disordini e gli augura una pronta guarigione scusandosi per quanto occorsogli pur non essendo minimamente responsabile dei gravi fatti accaduti. Pur non avallando alcun comportamento violento posto in essere da chicchessia sente il dovere di precisare che i propri tifosi hanno mantenuto già nell’anno calcistico precedente un comportamento irreprensibile ed immune da censure e che nell’occorso di ieri hanno subìto la forte provocazione dello scatenato gruppo di invasati messinesi che ha distrutto le loro macchine senza che essi avessero fatto nulla per scatenare tanta inaudita violenza. La Società si augura che tali episodi non abbiano a ripetersi, vuole occuparsi e si occuperà solo di calcio e smetterà di farlo qualora non si riesca a garantire la massima sicurezza per tutti in occasione degli incontri di calcio in casa ed in trasferta».

Oggi la risposta del Messina: «Pur nella ferma condanna di qualsivoglia forma di eccesso e di violenza, questa società non può non rilevare alcune incongruenze emerse dal comunicato emesso dalla S.S.D. Acireale Calcio secondo il quale i tifosi peloritani avrebbero agito da “provocatori” scatenando atti vandalici contro cose e persone. L’amore per la verità ci porta a precisare che i circa trenta tifosi messinesi hanno abbandonato lo stadio con netto anticipo rispetto alla fine dalla partita per poter giungere in tempo alla stazione per prendere il treno di ritorno a Messina. Sono quindi passati sotto la curva in cui si trovavano gli ultras acesi che, dall’interno dello stadio stesso, hanno dato il via ad una sassaiola sfociata poi in una rissa in strada in cui numericamente erano nettamente preponderanti. Quindi, se aggressione c’è stata, questa non è stata originata dai supporters di fede giallorossa. In ogni caso, si ribadisce l’assoluta condanna di quanto accaduto e che non merita giustificazione alcuna».

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