Da “ringraziare” i soliti noti. I rappresentanti del gruppo Martorano: «Costretti a non sostenere ulteriormente la gestione di una società senza esserne ancora i legittimi proprietari». Previsto un incontro con Santarelli e la Chierichella lunedì
La notizia era nell’aria già dalla tarda sera di venerdì, poi sabato all’ora pranzo, dopo un confronto serrato tra calciatori e società, arriva l’ufficialità: l’Acr Messina non si presenta a Sapri. Questa nuova, triste e dolorosissima pagina del calcio cittadino è brutta e scritta. Da ringraziare per l’ennesima umiliazione i soliti cognomi: Santarelli, Chierichella, Di Mascio. A nulla sono serviti i tentativi del gruppo reggino di mediare tra le parti, cercando l’ennesima disperata opera di convincimento finalizzata ad ottenere una volta per tutte la proprietà del club e con essa la legittimità ad operare e prendere decisioni.
«Il gruppo Martorano, poiché a tutt’oggi non si è ancora formalizzato il passaggio di proprietà e poiché si trova ancora nell’impossibilità di essere a pieno titolo operativo nella gestione della squadra, ha deciso, dopo una sofferta riflessione, di non poter più sostenere ulteriormente la gestione del Messina, fino a quando non verrà formalizzata l’acquisizione delle quote societarie – si legge nel comunicato firmato dai soci calabresi -. I calciatori, d’altronde, essendo nell’impossibilità di affrontare la trasferta e recarsi a Sapri per la partita in programma domani, 12 dicembre, non potranno scendere in campo. Il gruppo Martorano è giunto a questa dolorosa decisione dopo quasi due mesi d’incertezza e continui rinvii, ma ribadisce l’assoluta volontà nell’acquisizione dell’Acr in tempi rapidissimi, contando sulla dichiarata disponibilità della signora Chierichella e del signor Santarelli ad un incontro fissato per lunedì alle 19 a Roma presso uno studio notarile. Bruno Martorano ed i soci, sono consapevoli del difficilissimo momento per il futuro della società, ma proprio per il bene della città e con l’obiettivo prioritario di riportare Messina nel panorama calcistico che merita, si son trovati costretti a non sostenere ulteriormente la gestione di una società senza esserne ancora i legittimi proprietari, nonostante le certezze fornite in tal senso dalla Chierichella e da lei sottoscritte in un atto notarile».
Il futuro del Messina si trova dunque nuovamente ad un bivio, proprio mentre sembra essere riesploso l’entusiasmo nella tifoseria e i risultati del campo, a parte il “fisiologico” ko interno con l’Ebolitana, stavano cominciando ad arrivare. La mancata disputa della partita di Sapri, contro una formazione in questo momento alla portata dell’Acr, consegnerà bene che vada un altro punto di penalizzazione ai giallorossi che va a sommarsi ai due già accumulati per le rinunce contro Cittanova e Nocera, oltre ai tre che verranno comminati nelle prossime settimane per le vertenze perse con in calciatori sempre dalla precedente gestione. A nulla è valso l’impegno di queste settimane di quelli che ad oggi restano formalmente solo dei “potenziali acquirenti”: la volontà di rilevare il Messina di Martorano e soci, con tanto di pagamento dei debiti arretrati, è cozzata con la realtà di un labirinto che sembra non avere uscita.
Al termine della seduta di rifinitura del sabato, svoltasi regolarmente, i giocatori hanno parlato con la proprietà per essere messi a conoscenza degli sviluppi in merito alla querelle legale in corso. Poi la decisione sofferta. I componenti del gruppo reggino avrebbero dovuto assumersi l’impegno economico per una trasferta che attualmente non sono in obbligo di organizzare, senza considerare eventuali responsabilità. I calciatori avrebbero potuto rischiare qualche infortunio che potrebbe anche compromettere l’eventuale partenza verso altri lidi, qualora tutto dovesse finire come nessuno di noi si augura. Ci sarà tempo fino a lunedì dunque per l’ultima speranza di non vedere morire l’Acr, anche se l’eventuale radiazione dal campionato si concretizzerà alla quarta rinuncia (che potrebbe concretizzarsi a gennaio). L’altro rischio da evitare, qualora la questione dovesse rientrare, è che la maggior parte dei componenti dell’attuale rosa lascino lo Stretto prima del 16 dicembre, giorno di chiusura del mercato per le società dilettantistiche. La speranza di tutti è che questo tira e molla finisca una volta per tutte e che il Messina possa tornare a vivere ed appassionare lontano da giochetti poco limpidi.