Proto: "Mi hanno fatto perdere tempo, non hanno mai voluto cedere la società"

Proto: “Mi hanno fatto perdere tempo, non hanno mai voluto cedere la società”

Proto: “Mi hanno fatto perdere tempo, non hanno mai voluto cedere la società”

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mercoledì 09 Novembre 2016 - 16:51

Secondo l'imprenditore ennese, gli attuali soci del Messina hanno puntualmente spostato i termini della cessione, certificando una profonda incertezza di gestione. Poi il punto cruciale: l'analisi di bilanci e debiti è stata possibile solo dopo sei mesi dall'inizio della trattativa

Dopo il rifiuto da parte dei soci del Messina, con a capo il presidente Natale Stracuzzi, arriva la risposta di Franco Proto: "La trattativa per l’acquisizione dell’Acr Messina da parte della new.co. che rappresento finisce qui – scrive l'imprenditore ennese -. Delineo quanto accaduto con una premessa, che già da sola dice molto di questa trattativa: indirizzo questo pensiero per tramite di un comunicato, all’indomani di un altro comunicato emanato dall’Acr Messina, che aveva chiesto riservatezza e comunicazioni attraverso pec. E invece ha poi virato per una comunicazione aperta, che a me sta bene, non ho segreti né carte complesse da nascondere. Ma rilevo questo comportamento come contrario a ogni forma di deontologia e riservatezza che una trattativa del genere avrebbe richiesto".

Fatta la premessa, Proto ricostruisce la storia della trattativa, "per fare notare altre e più singolari comportamenti perpetrati dai soci dell'Acr Messina": "Invitato quasi sei mesi fa a fare parte di una cordata che rilevasse una società sportiva dalle grandi tradizioni ma in uno stato economico-finanziario perlomeno complicato – ricorda – ho dato ogni disponibilità e l’ho fatto per il sincero amore per il calcio e per Messina, che considero una delle città più belle del nostro meraviglioso Paese, che considero una delle piazze più appassionate. A questa trattativa ho dedicato diverse centinaia di ore di lavoro, ho regalato, con piacere, il mio tempo alla parte venditrice e a potenziali soci. Ho risposto all’invito dei tifosi, che giustamente dopo oltre un decennio di delusioni volevano vederci chiaro sul futuro dell’Acr Messina, sul progetto e gli obiettivi sportivi. E sono molto grato a tutti loro per la condivisione delle idee sul calcio e gli attestati di stima ricevuti".

Poi entra nel vivo della questione: "Da oltre sei mesi ascolto i principali esponenti oggi alla guida dell’Acr Messina, che puntualmente hanno spostato i termini della cessione. Dall’inizio della trattativa, l’Acr Messina ha cambiato tre allenatori, altrettanti direttori sportivi, uomini mercato, una dozzina di calciatori, società di marketing. Tutto legittimo, ci mancherebbe, non entro nel merito, ma registro che tali scelte, nel corso di una trattativa, sono in realtà segnali che certificano da parte dell’attuale proprietà una profonda incertezza di gestione e una sostanziale volontà di proseguire nel cammino intrapreso. L’altro, e più importante segnale di una reale mancanza di volontà di cessione, è l’opacità sollevata ogni qualvolta la trattativa arriva al punto cruciale: mettere a fuoco i bilanci e il monte debiti dell’Acr Messina, attività che si è potuta effettuare ben oltre sei mesi dopo l’inizio della trattativa. Tutto questo mi genera un forte imbarazzo. Nella cultura che ha contrassegnato tutta la mia ormai quarantennale attività imprenditoriale non c’è spazio per tanto pressappochismo. Non ho alcun interesse alle pagine di giornale e al chiacchiericcio alla quale questa trattativa è stata sottoposta, tra incontri, mail, dichiarazioni a mezzo stampa, post sui social network e, non da ultimo, persino lo stralcio dell’offerta pubblicata da un sito internet. Nel mio mondo, la trattativa è fatta tra persone serie, che impostano rapporti seri, che dichiarano una cosa e la mantengono fino all’epilogo. Da parte della proprietà dell’Acr Messina arrivano da oltre sei mesi segnali discordanti, non solo tra le proprie componenti, ma anche da parte della stessa persona che nella stessa giornata è capace di dichiarare cose diverse. Non vorrei fosse sfuggito che è la proprietà ad annunciare nel corso di 24 ore difficoltà economiche, per poi dire che le difficoltà economiche non ci sono, per poi dire che pochi mesi e il Messina rischia, per poi assumere nuovi gravosi impegni economici assumendo nuovi dirigenti, tecnici, calciatori".

Infine i saluti e l'ironico augurio, alla proprietà, di raggiungere gli obiettivi prefissati: "A tutto questo ho dedicato il mio tempo, l’ho fatto con passione e, spero che mi venga riconosciuta, comunque lo sanno moltissimi messinesi che mi hanno affiancato in questi mesi, con generosità. E’ giunto, quindi, il momento di essere d’accordo almeno per una volta con l’attuale proprietà e quindi confermare la chiusura della trattativa. Ho deciso di scrivere queste righe per evitare ulteriori strumentalizzazioni, per evitare altri fraintendimenti. In conclusione voglio rivolgere un pensiero affettuoso a tutta la tifoseria biancoscudata ed alla città di Messina che in questi mesi, a più riprese, mi ha manifestato il proprio affetto incoraggiandomi e sostenendo la mia politica sportiva di indirizzo che avrei voluto applicare all’interno ed a favore della società giallorossa. A loro, oltre ad ogni bene personale, auguro ogni fortuna sportiva che possibilmente possa contenere i seguenti obiettivi che mancano da oltre dieci anni e quindi: · il raggiungimento del 4/6 posto in classifica al termine della stagione sportiva in corso; · il raggiungimento della promozione in serie B al termine dell’ultimo triennio sportivo ossia entro la prossima stagione sportiva 2017/2018; · la sicurezza di sapere che la gloriosa società ACR Messina abbia totalmente azzerato le posizioni debitorie esistenti ed abbia a disposizione il necessario capitale umano e finanziario per il raggiungimento dei precedenti e prestigiosi obiettivi sportivi".

2 commenti

  1. Bene, “gufata” finale a parte, questa dichiarazione sembra soltanto una ripicca che lascia il tempo che trova…
    Se l’interesse per la nostra Società di Calcio è così profondo e se tanto ci tiene alla nostra città (ci scusi signor Proto ma che Messina sia una delle più belle città al mondo lo sappiamo a prescindere dalle sviolinate) perchè non si è fatto avanti nell’immediato “dopo Franza” lasciandoci annaspare sempre con l’acqua alla gola?
    Vista così, a me sembra lo sfogo di un imprenditore a cui è sfumato un affare! Magari lei può non condividere la “comunicazione aperta” della Società. Io invece credo che dare conto dell’operato, circa una trattativa cosi importante, alla propria tifoseria, sia stato un atto di rispetto importante.

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  2. Bene, “gufata” finale a parte, questa dichiarazione sembra soltanto una ripicca che lascia il tempo che trova…
    Se l’interesse per la nostra Società di Calcio è così profondo e se tanto ci tiene alla nostra città (ci scusi signor Proto ma che Messina sia una delle più belle città al mondo lo sappiamo a prescindere dalle sviolinate) perchè non si è fatto avanti nell’immediato “dopo Franza” lasciandoci annaspare sempre con l’acqua alla gola?
    Vista così, a me sembra lo sfogo di un imprenditore a cui è sfumato un affare! Magari lei può non condividere la “comunicazione aperta” della Società. Io invece credo che dare conto dell’operato, circa una trattativa cosi importante, alla propria tifoseria, sia stato un atto di rispetto importante.

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