Fc Messina. Pesano i dubbi sui debiti sportivi, ma non è ancora tramontata la speranza

Fc Messina. Pesano i dubbi sui debiti sportivi, ma non è ancora tramontata la speranza

Fc Messina. Pesano i dubbi sui debiti sportivi, ma non è ancora tramontata la speranza

venerdì 06 Marzo 2009 - 00:19

Da ieri l’imprenditore milanese Pasquale De Domenico, che sarebbe ancora interessato ad acquisire il ramo sportivo del club, è in città per vederci chiaro sulla fideiussione da sottoscrivere per l’eventuale iscrizione al prossimo campionato

Non è ancora tramontata la speranza nei veri sportivi messinesi, che in vista della nuova asta per la cessione del ramo sportivo d’azienda, fissata per il 13 marzo, incrociano le dita fiduciosi che all’ultimo respiro qualcuno possa trarre in salvo la barca dell’Fc Messina che tristemente si appresta ad inabissarsi, forse per sempre. La nuova base d’asta fissata per acquisire il Messina è pari a 240 mila euro, circa il 30% in meno rispetto ai 380 stabiliti per la prima asta. A questa cifra bisognerà poi aggiungere le somme per terminare il campionato in corso. Ieri l’imprenditore milanese Pasquale De Domenico, 53 anni e un passato da calciatore con la maglia proprio del Messina negli anni 70’, era in città per studiare e chiarire definitivamente la questione riguardante i debiti sportivi, vero e probabilmente ormai unico lato oscuro della vicenda.

Il vicolo più stretto da superare resta la sottoscrizione, da parte di chi avesse intenzione di acquistare il Messina, della fidejussione bancaria da depositare in Figc entro il 30 giugno di quest’anno, a garanzia dei debiti sportivi non pagati a quella data. Questo impegno sarebbe necessario per garantire l’iscrizione della squadra al campionato 2009/2010. Le rassicurazioni del curatore Domenico Cataldo, arrivate a ridosso della precedente asta, potrebbero non avere convinto e conseguentemente i debiti sportivi influenzato eventuali investitori.

Questa l’ultima posizione ufficiale presa da Cataldo: “Le norme federali sportive prevedono che l’acquirente di una squadra risponda solidalmente dei debiti sportivi (cioè dei debiti nei confronti di calciatori, preparatori atletici, tecnici ecc.) maturati anteriormente al fallimento, il cui esatto ammontare, nella fattispecie, sarà stabilito all’udienza 20 marzo 2009 e che comunque dovrebbe attestarsi sotto la soglia dei quattro milioni di euro (dovrebbero essere circa 3 milioni e 800 mila euro). In realtà, sarebbe bastato che il socio unico di F.C. Messina Peloro s.r.l., avesse tenuto fede agli impegni assunti anteriormente alla dichiarazione di fallimento, ed avesse provveduto al versamento del capitale già sottoscritto. Quella cifra, difatti, e già da sola, avrebbe interamente coperto l’ammontare dei debiti sportivi. Purtroppo, di contro, il socio non solo non onorato il debito, ma anzi ha ritenuto opportuno avviare azioni giudiziarie, convenendo il giudizio la curatela al fine d’ottenere l’annullamento della delibera di sottoscrizione del capitale. Il curatore ed il giudice fallimentare hanno dovuto intessere una complessa negoziazione con la Figc., in esito alla quale si è ottenuto l’importantissimo risultato di liberare con quasi assoluta certezza l’acquirente dall’accollo dei debiti sportivi. La curatela conta di procedere ad un primo pagamento entro il mese di aprile, per un importo di circa il 25-30%. Per il pagamento della restante parte, invece, ci sarà tempo fino al 30 aprile del 2010. Orbene, poiché la curatela mira a recuperare – secondo quanto emerge dal programma di liquidazione approvato dal comitato dei creditori – circa venticinque milioni di euro, non dovrebbero esservi problemi ad assicurare il pagamento della residua parte dei debiti sportivi (meno di tre milioni) entro l’anno successivo”.

Dunque -basterebbe- attestare alla data del 30 giugno 2009, la sussistenza di un attivo tale da consentire l’integrale pagamento del debito sportivo non oltre il 30 giugno 2010, affinché si eviti di versare la fidejussione. Ma è quel “non dovrebbero esservi problemi ad assicurare il pagamento della residua parte dei debiti sportivi (meno di tre milioni) entro l’anno successivo” che preoccupa. Chi infatti investirebbe acquisendo una squadra, non conoscendo neanche attualmente l’importo dei debiti e l’effettiva garanzia di copertura degli stessi da parte della curatela? Resta questo il nodo principale. Lo è ad esempio proprio per Pasquale De Domenico, che sarebbe pronto a presentare un’offerta, a patto però di ottenere conferme e pura chiarezza su questo aspetto, prima di sbilanciarsi.

Ultimo elemento da segnalare, l’udienza fissata per il prossimo lunedì 23 marzo, nel corso della quale la Corte di Appello dovrà pronunciarsi sul ricorso presentato dai Franza rispetto alla dichiarazione di fallimento. Anche se -l’ultima proprietà- dell’Fc Messina dovesse però vincere ricorso, la revoca del fallimento non cancellerebbe, secondo la legge fallimentare, gli atti prodotti dalla curatela, compresa l’asta per l’eventuale cessione del ramo sportivo del club. Ricordiamo inoltre che gli stessi Franza, attraverso la delega attribuita a Niki Patti, avevano provato a trovare acquirenti proprio per la cessione del ramo sportivo dell’azienda.

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