Messina in linea con i programmi societari: stagione anonima e senza squilli

Messina in linea con i programmi societari: stagione anonima e senza squilli

Redazione

Messina in linea con i programmi societari: stagione anonima e senza squilli

domenica 03 Febbraio 2008 - 18:59

Come si può commentare una sconfitta come quella di Cesena? I romagnoli erano ultimi in classifica, avevano vinto solo due partite, segnano con il contagocce e prima di sabato annaspavano in una crisi senza uscita. Come spesso accade doveva arrivare il Messina per rivitalizzare una formazione moribonda. Potremmo, dunque, sostenere che i giallorossi hanno rimediato una figuraccia e che meriterebbero la gogna. Ma potremmo anche aggiungere che la sconfitta di Cesena ridimensiona definitivamente le ambizioni di play off e che la promozione per quest’anno resterà una chimera. Potremmo…ma non lo facciamo semplicemente perchè rifiutiamo di allinearci al gruppo di quanti dopo una vittoria esaltano la squadra e puntano alla serie A e dopo una sconfitta si abbandonano alla depressione assoluta. Mantenere un minimo di equilibrio e coerenza non è un esercizio molto in uso da queste parti e così il pendolo delle valutazioni e delle speranze oscilla furiosamente senza una logica. La sconfitta di Cesena è senz’altro un passo falso rovinoso che segue quella casalinga con la Triestina. Sei punti volatilizzati proprio quando la squadra era ad un passo dalla zona play out. Significa che la squadra non ha il carattere giusto per sopportare certe responsabiltà e non è matura per lottare ad alti livelli. Ma questo lo sapevamo tutti, anche quelli che gridavano al miracolo e si sentivano con un piede in A. Oggi non dobbiamo buttare a mare quella splendida striscia di risultati positivi che ha consentito alla squadra di abbandonare la zona pericolante della classifica ed assestarsi in una posizione tranquilla. E ribadiamo le positive valutazioni espresse in quelle settimane. Ma parlare di serie A è stato l’errore più grande che una parte dei mass media hanno potuto compiere. Si è caricato di responsabilità un gruppo non all’altezza e si sono create nell’ambiente aspettative esagerate. Fermo restando che, di contro, la società ha fatto di tutto per ridimensionare ogni entusiasmo nascente puntando solo al traguardo della salvezza. Oggi non siamo fra quelli che si scagliano contro giocatori ed allenatore che pure hanno le loro colpe. L’atteggiamento delle ultime due partite è da gare di fine campionato, senza mordente, con poca voglia e determinazione. Ma non possiamo dimenticare che nelle ultime settimane il Messina ha dovuto rinunciare a parecchi giocatori fra infortuni e squalifiche. Coppola e Zanchi addirittura sono fuori da mesi, altri entrano ed escono continuamente, di Biancolino e D’Aversa si sono perse le tracce. E la società cosa fa sul mercato di gennaio? Compra solo Foti ed ignora le gravi carenze di organico. Fra l’altro a Cesena abbiamo avuto la dimostrazione che un po’ di confusione regna nella testa di alcuni dirigenti. Di Costanzo si è giustamente lamentato della prolungata assenza di Biancolino, l’unico che riusciva a far gol. E quando qualcuno ha fatto notare al direttore sportivo Favero che Foti finora ha deluso sotto rete la risposta è stata disarmante: -Ma Foti non è il sostituto di Biancolino, sapevamo tutti che si tratta di una seconda punta-. Davvero una rivelazione visto che si era sempre detto che a gennaio doveva arrivare una prima punta per dare respiro a Biancolino, l’unico attaccante in organico con quelle caratteristiche. Alla contestazione Favero ha detto che non gli risultava perchè un’altra prima punta in organico c’era già ed è Moro. Anche questa una notizia visto che Moro sembra abbia tutte le caratteristiche dalla punta di movimento e così è sempre stato presentato. Insomma una gran confusione per giustificare un immobilismo che va in una sola direzione. Il Messina punta ad una stagione anonima, un’annata di transizione senza alcuna velleità se non di arrivare a maggio senza troppi patemi. Ed auguriamoci vivamente che sia così perchè le ultime due prestazioni qualche piccolo timore lo hanno suscitato. Se questo è il prezzo da pagare per un programma pluriennale che possa riportare in alto la società che ben venga una stagione -tranquilla-. Ma Franza, Gasparin e Favero lavorino duramente in questa direzione. C’è una piazza da riconquistare con i risultati e non con gli appelli alla mobilitazione. E finora il termometro della passione segna temperatura glaciale a tutte le latitudini.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007