Aliscafi, niente intesa tra Rfi e LibertyLines. A rimetterci sono i lavoratori

Aliscafi, niente intesa tra Rfi e LibertyLines. A rimetterci sono i lavoratori

Marco Ipsale

Aliscafi, niente intesa tra Rfi e LibertyLines. A rimetterci sono i lavoratori

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domenica 30 Settembre 2018 - 04:48

La società trapanese ha annunciato il licenziamento di 72 unità. Bluferries ne può acquisire 21. Oggi incontro a Reggio Calabria, domani a Milazzo

Il collegamento tra Messina e Reggio, con gli aliscafi, non sarà interrotto. E questa è una buona notizia. Ma chi rischia di rimetterci sono i lavoratori di Liberty Lines che hanno operato negli ultimi tre anni.

Il Governo, tanto per cambiare, ha scelto una soluzione tampone in attesa di un nuovo bando e anche in vista della costituzione di una nuova società, la Blujet, nel prossimo mese di gennaio. Così sarà Rfi, tramite il suo braccio Bluferries, a operare anche sulla tratta Messina – Reggio, oltreché sulla Messina – Villa.

La proposta a Liberty Lines è stata quella di noleggiare gli scafi armati ma, purtroppo per i lavoratori, l’accordo non è stato raggiunto. L’offerta è stata di 11mila euro al giorno per due scafi, 5.500 euro ciascuno, ma la richiesta di Liberty Lines era di 18mila euro, 6mila euro ciascuno, per tre scafi. 18mila euro al giorno corrisponde a 6 milioni 570mila euro l’anno (2 milioni 190mila euro l’anno per ognuno dei tre mezzi), solo per il noleggio, quando negli ultimi tre anni Liberty Lines ha preso 7 milioni l’anno per tutto il servizio, compreso di carburante, biglietterie, assicurazioni e altre spese.

Se si considera che Bluferries spende circa 1 milione e mezzo l’anno per ogni suo mezzo armato, si capisce perché era improponibile una spesa di 2 milioni 190mila euro l’anno.

Trattativa sfumata e, con essa, sfumano anche le speranze dei lavoratori, dopo che la società trapanese ha annunciato il licenziamento di 72 unità.

Fallita anche la soluzione di noleggiare solo gli scafi, senza usufruire del personale. Bluferries spende circa 375mila euro l’anno per ogni suo mezzo, Liberty Lines chiedeva 3mila euro al giorno, cioè 1 milione e 95mila euro l’anno.

Così Bluferries ha scelto di rivolgersi altrove e noleggiare un mezzo della Tarnav. 21 i lavoratori necessari, oltre a quelli già in forza all’azienda di Stato, per armare un equipaggio. Quindi una cinquantina di dipendenti di Liberty Lines rischiano di restare a spasso.

Oggi, a tal proposito, i lavoratori chiederanno di essere ricevuti dal ministro Danilo Toninelli, che è in visita a Reggio Calabria. Domani assemblea sindacale a Milazzo.

Un commento

  1. Nicolò D'Agostino 1 Ottobre 2018 11:02

    Cioé… Dovevano dare dei soldi senza gara pubblica ad una Societá?!? Dovevano assumere 72 persone, per un servizio che ne coinvolge non più di 30?!? Lo stesso errore venne fatto 25 anni addietro dai lavoratori della SNAV che con l’istaurazione del servizio veloce su Reggio C. da parte delle FS, pretendevano l’assunzione di quanti lavoravano su tutte le linee SNAV: alla fine rimasero tutti fuori. Se il servizio viene gestito da FS si accetti il giusto.

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