Dopo la scelta di Saitta, Russo si dimette da vicesegretario del Pd

Dopo la scelta di Saitta, Russo si dimette da vicesegretario del Pd

Francesca Stornante

Dopo la scelta di Saitta, Russo si dimette da vicesegretario del Pd

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giovedì 05 Aprile 2018 - 19:38

E' stata immediata la reazione del vicesegretario del Pd di Messina dopo la scelta del centrosinistra del candidato sindaco Antonio Saitta. In poche righe la sua decisione comunicata a Starvaggi.

«Con la presente mail ti rimetto la delega di vice segretario provinciale della Federazione di Messina del PD in maniera irrevocabile a decorrere dalla giornata odierna. Le ultime vicende politiche riguardanti la città di Messina, purtroppo, mi confermano nella impraticabilità politica del dibattito interno al Partito: è tempo che ne prenda atto». Con queste poche righe indirizzate al segretario provinciale Paolo Starvaggi, Alessandro Russo ha lasciato la sua carica di vice segretario del Partito Democratico di Messina. Una decisione arrivata proprio mentre il centrosinistra ha deciso di puntare su Antonio Saitta come candidato sindaco alle prossime amministrative.

In questi giorni concitati per una decisione che il Pd e la coalizione sembravano non essere capaci di prendere, Russo aveva fatto un appello pubblico a tutto il centrosinistra chiedendo «discontinuità politica e profondo ringiovanimento della propria proposta dirigente». Aveva chiesto alla coalizione e al Pd di «avere il coraggio di guardare a queste elezioni come banco di prova per la futura classe dirigente del centrosinistra e della città» e anche per questo si era speso in questi giorni sull’ipotesi di un tandem targato Francesco Palano Quero e Maria Flavia Timbro.

Chiaramente però la scelta fatta dal Pd e dalla coalizione hanno disatteso ogni progetto, ogni speranza riposta in questa campagna elettorale. E così Russo ha deciso intanto di rimettere subito il suo incarico da vice segretario.

Su facebook immediata anche la reazione del compagno di mille battaglie Francesco Palano Quero: «Non è politica quell'agire per cui, con l'obiettivo di raggiungere un accordo, solo una parte debba andare incontro all'altra. Questo si chiama imposizione. E non si dica che è democrazia. Avremo, eventualmente, modi e tempi per spiegare perché non è così. Mi auguro che chi di dovere lo comprenda. Nel frattempo, riflettiamo, profondamente, sulle ragioni dello stare assieme».

Un commento

  1. demometacratico 6 Aprile 2018 18:45

    “vicesegretario”???
    Esiste davvero una carica così ininfluente?

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