Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, Cantone spedisce in Procura gli atti sulla convenzione da 40 mln

Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, Cantone spedisce in Procura gli atti sulla convenzione da 40 mln

Redazione

Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, Cantone spedisce in Procura gli atti sulla convenzione da 40 mln

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giovedì 14 Marzo 2019 - 17:20

Nel mirino dell'anticorruzione i soldi erogati dalla Regione al "Bambino Gesù" di Roma. Interrogazione all'Ars di Cracolici e Figuccia, i quali invocano l'apertura del reparto al Civico di Palermo (pubblico)

TAORMINA – Gli atti sull’affidamento della Cardiochirurgia pediatrica dell’ospedale S. Vincenzo di Taormina sono finiti sul tavolo dei Pm della Procura di Palermo e della Corte dei conti. Ad inviarli è stato il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone. Una convenzione, quella tra la Regione Sicilia e il Bambino Gesù di Roma, siglata nel 2010, che sarebbe costata già 40 milioni di euro.

In questo contesto si inserisce anche il reparto, questo pubblico, che a Palermo sarebbe quasi pronto da un anno e che non apre (tra l’altro, c’è da formare il personale). La notizia, pubblicata oggi dal quotidiano “La Repubblica”, nelle pagine di Palermo, ha immediatamente acceso il dibattito politico su una questione delicata, nel pomeriggio divenuta oggetto di una interrogazione presentata all’Assemblea regionale dal deputato Pd Antonello Cracolici: “Anche alla luce dell’intervento dell’Autorità anticorruzione – esordisce – si riapra al più presto l’Unità operativa di Cardiochirurgia pediatrica presso l’Arnas Civico di Palermo, così come sancito nella Rete ospedaliera”.

L’interrogazione è stata indirizzata al presidente della Regione, Nello Musumeci, e all’assessore della Salute. Nell’atto ispettivo Cracolici ricorda che “nel 2010 venne stipulata una convenzione fra la Regione siciliana e il Bambin Gesù di Roma, ospedale privato, con l’obiettivo di realizzare un centro di eccellenza per la cardiochirurgia pediatrica presso l’ospedale di Taormina. Il trasferimento della Unità operativa di Cardiochirurgia pediatrica presso l’ospedale di Taormina era in ogni caso temporaneo, ma questa scelta – prosegue il parlamentare Pd – ha determinato di fatto la chiusura dell’Unità dell’Ospedale Arnas Civico di Palermo. Nel 2016 – si legge ancora nell’interrogazione – l’allora assessore alla Salute, Lucia Borsellino, ha deciso di trasferire tale Unità presso l’ Ospedale Arnas Civico di Palermo e, tramite l’Avvocatura dello Stato, è stata inviata all’Autorità anticorruzione tutta la documentazione connessa, compresa quella sul costo della convenzione con il Bambin Gesù che ammonterebbe a circa 40 milioni.

L’Anac – chiosa Cracolici – da odierne notizia di stampa, sembra abbia rilevato una violazione di norme per l’affidamento degli appalti relativamente alla convenzione”. Il deputato Pd chiede all’assessorato alla Salute di “individuare al più presto locali e risorse umane e finanziarie necessarie a riaprire l’Unità operativa di Cardiochirurgia pediatrica presso l’Arnas Civico di Palermo, di fatto ancora chiusa”. Sull’argomento è intervenuto anche il deputato regionale Vincenzo Figuccia, Udc, il quale ha annunciato un’altra interrogazione.

“Ciò che ha destato l’attenzione sanzionatoria dell’Anac rispetto alla convenzione tra l’Ospedale Bambin Gesu e l’Ospedale di Taormina, con costi davvero esorbitanti per la Regione siciliana – sostiene Figuccia – dà motivo di pensare che questa operazione ha contorni poco chiari che, riguardo alla salute dei bambini in particolare, meritano un approfondimento anche di natura politica. Presenterò una interrogazione parlamentare all’assessore alla Salute Ruggero Razza – prosegue il deputato Udc – per capire come mai ad oggi la Cardiochirurgia pediatrica non sia stata attivata presso l’Arnas Civico di Palermo e come mai a fronte di risparmi sulla migrazione sanitaria accertati per soli 200 mila euro, la Regione spenda quasi 2 milioni di euro all’anno per la convenzione su Taormina. Prima di tutto – conclude Figuccia – vale l’interesse a garantire cure adeguate ai piccoli e non si spiega come a Palermo un reparto così importante non veda la luce”.

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