Si tratta di una calciatrice di Messina, che allo stesso tempo svolge il ruolo di allenatore di una società’ giovanile, lo Sporting Atene.

Carmen Geraci, allenatrice dello Sporting Atene Messina, istruttrice Uefa E, coach tecnica basic e calciatrice, ha una passione forte per il calcio, trasmessa sia dal nonno che dal padre che coltiva quotidianamente sia come calciatrice che come allenatrice delle giovanili dello Sporting Atene Messina.

In merito alla situazione COVID-19, afferma che sarebbe giusto che serie A e serie B si fermassero con “l‘Associazione Italiana Calciatori che dovrebbe istituire dei fondi per aiutare tutte quelle ragazze e tutti quei giovani che nei vari campionati semi professionistici non godono dei privilegi i cui godono le massime serie”.

Il ruolo di allenatrice – ci spiega – “gli e’ stato proposto mentre ancora giocava nella squadra. Ho cominciato facendo da secondo allenatore a degli allenatori già’ esistenti nella rosa della società’ dello Sporting Atene ed è stessa la stessa Sporting a darmi l’incarico di allenare i giovanissimi, formazione lo scorso anno classificatasi come migliore quarta forza della Sicilia”.

Uno sport, quello del calcio, che la giovane consiglierebbe alle ragazze che si vogliono avvicinare all’attività fisica e agonistica poiché, come spiega la stessa, “è uno sport aiuta tantissimo nell’integrazione e nella formazione del carattere. Bisogna essere più forti di chi pensa che sia uno sport prettamente maschile e abbattere queste barriere costituendo più squadre femminili e scuole calcio possibili”

Tante le soddisfazioni che il calcio giocato a riservato a Carmen Geraci, a partire dal suo momento calcistico scolastico, con cui ha tirato i primi calci insieme ai compagni maschietti, di cui era il capitano della squadra. “Ricordo varie vittorie sul territorio Messinese, come il torneo ”Fuoriclasse Cup”. Crescendo iniziai a giocare nell’Atene, ed anche lì sono stata il capitano per cinque lunghi ed intensi anni. Tante soddisfazioni, tanti momenti di squadra e una promozione indimenticabile dalla serie D alla serie C. Quell’anno imparai tanto dalle ragazze più grandi presenti in rosa. Quattro anni dopo avvenne il mio trasferimento alle Isole Eolie, nella regine delle Isole : Lipari. Lì col calore della gente le gambe andavano da sole, ho amato l’isola quasi come la mia città. Ci piazzammo seconde, facendo un campionato di vertice con una serie D che non aveva nulla a che vedere col dilettantismo, tutte le squadre erano di altissimo livello. Dopo il Lipari, passai al Real Taormina, e quell’anno raggiungemmo i play off”.

Oggi la Geraci insegna, staccando la spina con il calcio giocato si è dedicata alla scuola calcio e alla formazione di molti giovani che, per ottenere la maglia, devono anche andare bene a scuola, con le famiglie che devono fare da sostegno e da tramite tra il ragazzo e l’allenatore, senza sostituirsi a quest’ultimo.

Oggi hanno preso molto piede gli e-sport, molto in voga tra i giovani. La Geraci ci spiega che sono un buon modo per allenarsi, “non solo perché riportano programmi di allenamento che tu puoi sviluppare sul campo con i ragazzi, ma per la realisticità degli schemi che poi si possono applicare nel corso di una partita”.

“Questo sport – conclude – ti insegna davvero a vivere. Ai valori che già mi appartengono se ne sono aggiunti alcuni e rafforzati altri e mi ha aiutato a superare grandi sfide nella vita reale ed è per questo che il calcio non ha eguali”.