Lungo consiglio comunale sulla potabilità. Briga 1 e 2 chiusi "per problemi elettrici". E sulla crisi idrica il sindaco ha affermato: "La pioggia non risolve il problema"
MESSINA – L’acqua è potabile o no? La domanda ormai risuona in ogni parte della città da settimane, urlata a gran voce dal comitato “Vogliamo acqua dal rubinetto” e rilanciata sui social da centinaia di cittadini, molti dei quali allarmati. E così l’appello è arrivato anche in Consiglio comunale (ancora una volta), su richiesta di 15 consiglieri, tra cui la prima firmataria Antonella Russo del Pd. A partecipare diversi ospiti: il sindaco Federico Basile, il direttore generale di Asp Giuseppe Cuccì e il presidente di Amam Paolo Alibrandi sono stati i tre a intervenire e a tentare di calmare le acque. Sottolineando che “sì, l’acqua è conforme ai valori per uso umano”, ma che mancano alcune certificazioni che arriveranno per poterla definire “potabile”. Certificazione che è arrivata per uno dei tre pozzi di Mili, quello denominato “Cucinotta”, con l’Asp pronta a dare “l’idoneità provvisoria”.
Le domande di Russo: “Uso igienico-sanitario o potabile?”
Andando con ordine, la prima a parlare è stata Antonella Russo, che ha introdotto il tema ricordando un’interrogazione presentata insieme al consigliere della quarta municipalità Renato Coletta in cui si parla anche delle “persistenti criticità” di cui ha parlato anche Asp e riguardanti, appunto, la salubrità dell’acqua. La consigliera ha chiesto “di sapere se i pozzi comunali che insistevano a Mili e Briga siano stati fatti esternamente alla fascia di rispetto di 200 metri di distanza dai cimiteri. Un’altra domanda importante è sapere se questi pozzi sono stati fatti in prossimità di condotte fognarie e se si è deciso di allacciare questi pozzi senza avere la certificazione preventiva dell’Asp”. Poi ha ripreso un comunicato stampa di Amam di settembre in cui si parlava proprio dei pozzi Briga 1 e Briga 2 in cui si sottolineava che era stata “verificata la potabilità alla presenza di Asp medianti analisi di laboratorio certificato e accreditato. Si ribadisce che l’acqua immessa è potabile”. Il comunicato “è del 6 settembre. Amam dice che l’acqua è potabile. Ma sotto c’è anche scritto che il sindaco raccomanda in via precauzionale l’uso e l’utilizzo ai soli fini igienico-sanitari dell’acqua della rete idrica comunale. Se l’acqua è potabile perché questa raccomandazione?”.
Russo ha poi proseguito spiegando che l’ordinanza sindacale vale 24 mesi, “fin quando non viene revocata. Quindi mi chiedo: se siamo in emergenza si giustifica la vigenza di questa ordinanza, quindi oggi il sindaco ci dirà quali strumenti sono stati usati per combattere questa emergenza che arriva dalla scorsa estate; ma se invece non siamo in emergenza perché questa ordinanza non è stata revocata?”. Ma non è finita perché Antonella Russo ha portato in aula anche un’altra ordinanza, datata 28 aprile 2025: “Quindi di oggi, stranamente c’è questa coincidenza. È un’ordinanza viabile per lavori di trattamento dell’impermeabilizzazione della carreggiata stradale del pozzo denominato Busà Amam spa”. Tra le domande anche “perché sono stati chiusi i pozzi di Briga e Mili e quando, perché anche questo ha rilevanza”, oltre a capire se c’è stata questa “eccessiva antropizzazione di cui ha parlato Asp”. E infine ha spiegato che alla fine della seduta farà segnalazione “ad Arera sulla bolletta, perché è per uso potabile. Se si continua a far pagare ai cittadini una bolletta per un uso che invece è sconsigliato credo che si possa segnalare”.
Basile risponde: “La pioggia non risolve la crisi idrica”
Basile è stato il primo a rispondere: “Ritengo che l’amministrazione sia stata sempre collaborativa e comunicativa e queste questioni sono sempre tate di dominio pubblico e aperte a ogni interlocuzione. Questo argomento deve essere tenuto fuori dalla politica perché bisogna comunicare con la città. Ricordo che lo stato di emergenza idrica non riguarda il Comune di Messina ma la Regione Siciliana ed è uno stato di emergenza ancora vigente: lo ripeto, la Regione ha ancora un’ordinanza di emergenza idrica. La pioggia non risolve il problema della crisi idrica, la può attenuare ma non è una soluzione. La condizione nella quale ci stiamo trovando oggi, nonostante i fenomeni meteorologici abbiano dato un importante apporto idrico, non ci fa dire che la crisi idrica della città o della Regione è finita perché ha piovuto. Mi allaccio a un primo principio: l’immissione di pozzi esistenti. Sembra quasi che non ci siamo mai incontrati e non ci siano mai stati confronti. Queste cose ce le siamo già dette in quest’aula tra commissioni e consigli. L’estate che abbiamo passato è stata impegnativa per tutta la Regione, quindi la valutazione che è stata fatta su pozzi esistenti, in un ambiente antropizzato, è stata di immettere l’acqua che ha i requisiti di conformità nella rete idrica per supportare la grave carenza. Ci dimentichiamo che 5 litri, 3 litri, hanno fatto scalpore. L’immissione di quell’acqua serve e sta servendo ai cittadini che hanno un beneficio. Questo è già un punto fondamentale: non è che abbiamo trovato dei pozzi, scavato e messo l’acqua, già esistevano. A oggi hanno una verifica mensile, periodica, con quasi 30 analisi fatte su quei pozzi. Sono conformi ai valori che ci consentono di poter dire che l’acqua può essere utilizzata per uso umano ma cozzano con la burocrazia. La burocrazia di un’Asp che fa il proprio lavoro e valuta l’acqua non solo sui parametri dei valori ma anche rispetto ad altri elementi, che riguardano anche l’ambiente che deve essere protetto da eventuali problemi di infiltrazioni”.
“Non bisogna fare allarmismo”
E ancora: “L’immissione in rete dell’acqua è stato un atto di responsabilità da parte del sindaco. Quale sindaco lo farebbe se non ci fosse la qualità tale da poter essere immessa? Non siamo qui per aprire il rubinetto e fare contento qualcuno. Abbiamo avuto garanzie e certezze per poter dare un ristoro alla cittadinanza. Lo dico con onestà: è giusto avere chiarezza in un percorso che si è aperto da qualche mese ma non bisogna fare allarmismo, perché se no passa un messaggio sbagliato che può spostare l’attenzione su un campo troppo politico rispetto al discorso legato all’acqua. Non deve sorprendere l’ordinanza di oggi, di domani o dell’altro ieri. Il percorso che abbiamo avviato con l’Asp ci porterà a intervenire su ogni pozzo e questi tipi di intervento riguardano elementi di impermeabilità sopraggiunti rispetto alla tipologia di area che nel tempo ha subito delle mutazioni.
“I cinque pozzi hanno caratteristiche idriche di conformità”
Con molta serenità: abbiamo una condizione idrica particolare, la nostra fonte è Fiumefreddo che è molto distante, e abbiamo avuto la possibilità di individuare questi 5 pozzi che hanno avuto le caratteristiche idriche di conformità e sono stati immessi in rete. Su questi abbiamo avuto un dialogo costante con Asp e che ci hanno portato nel tempo a dover fare azioni. Siamo andati a verificare diverse volte con Asp la condizione che si andava delineando. Ogni pozzo ha la sua conformazione. Ho sentito lo scandalo del distacco dei pozzi di Briga, ma non è uno scandalo: hanno avuto problemi di natura elettrica e li abbiamo staccati. Questi erano pure i più facili da adattare alle prescrizioni perché sono in una zona non urbanizzata. L’attenzione che mettono l’amministrazione e l’Amam su tematiche riguardanti la salute dei cittadini è massima. Sugli altri pozzi è la stessa cosa: sul pozzo Cucinotta dopo l’ultimo sopralluogo di oggi abbiamo una idoneità provvisoria. Il tema che ponete oggi all’attenzione è importante e l’amministrazione certo non lo sottace o evita di rispondere”. Il primo cittadino ha aggiunto: “Deve essere chiaro che tutto questo riguarda l’incolumità di tutti, anche della mia. Vogliamo tranquillizzare tutta la cittadinanza che ogni giorno può confrontarsi con noi. Ben vengano Consigli e ben vengano i confronti quotidiani con voi. Siamo certi che quell’acqua è conforme all’uso per cui è destinata. Ma sottolineo che le autorizzazioni camminano su due binari. Stiamo completando tutte quelle opere di supporto affinché si arrivi alla certificazione definitiva che non serve ora ma per il futuro della città”. Il sindaco ha concluso ricordando tutte le operazioni già fatte e quelle previste, passando dai lavori del Pnrr e dal completamento del Montesanto 2: “Le azioni che abbiamo fatto erano già programmate sia per le nuove fonti idriche sia per la riduzione delle perdite in una rete idrica che in questa città è colabrodo”.
Cuccì: “Il pozzo Cucinotta ha ottenuto l’idoneità provvisoria”
Cuccì ha poi aggiunto alcune “informazioni che possono servire al Consiglio comunale e ai cittadini riguardanti lo stato dell’arte. Non abbiamo mai dichiarato la non conformità dell’acqua immessa nelle condotte idriche cittadine. L’aspetto normativo e procedurale prevede che per dichiarare la potabilità dei pozzi che sono stati immessi nella rete cittadina bisognava assolvere ad alcuni obblighi di messa in sicurezza che già in queste settimane stanno arrivando al loro epilogo come nel caso del pozzo Cucinotta che ha ottenuto il giudizio provvisorio di idoneità al consumo umano. Non appena avremo controllato l’ottemperanza alle prescrizioni di sicurezza impartite ad Amam e Comune non ci sarà nessuna difficoltà a dichiarare l’utilizzo di quell’acqua anche per uso umano. Siamo in attesa del prossimo sopralluogo e quello già fatto sul pozzo Cucinotta è stato positivo. Ma come spiegava il sindaco un conto è la conformità che viene sancita da tutta una serie di controlli interni ed esterni e che riguarda alcuni parametri di sicurezza che permettono l’uso igienico-sanitario, un altro è l’utilizzo per uso potabile che ha bisogno di altri controlli. L’ottemperanza per un pozzo è stata verificata e i colleghi hanno certificato. Mi auguro che nel più breve tempo possibile ci saranno le altre verifiche positive: non ci sarà nessuna difficoltà a garantire questa conformità”.
Alibrandi: “Bisogna dire grazie all’amministrazione”
Alibrandi, presidente di Amam, ha sottolineato nel suo intervento che la città “deve dire grazie all’amministrazione per come ha affrontato questa emergenza che ancora forse rimarrà. Vorrei dare qualche numero. Sul pozzo Cucinotta, che oggi ha ricevuto un primo provvedimento, abbiamo fatto 7 campionamenti più 1 da un’Asp fuori provincia, quella di Enna. Ci siamo adoperati con grande collaborazione da parte di Asp Messina e abbiamo cercato di completare quest’iter che si divide in due aspetti: la conformità dell’acqua, cioè le analisi che facciamo per avviare l’iter, e l’idoneità finale che riguarda anche l’infrastruttura e tutto ciò che c’è intorno. Siamo felici di poter dare notizie positive a tutti e lo facciamo anche ringraziando il comitato. Ma il comitato deve comunque anche capire che i dati vanno letti e prima di dare queste notizie bisognerebbe stare attenti. Lo dico perché ho ricevuto telefonate di mamme impaurite perché l’acqua era tossica: posso dirvi che presto oltre al Cucinotta avremo l’idoneità anche sugli altri pozzi. Non erano mai stati fatti questi lavori perché non c’era mai stata quest’emergenza idrica in corso e quella superata”. E ancora: “Il 2 aprile abbiamo sospeso l’erogazione dei pozzi di Briga per manutenzione degli impianti elettrici e a breve potremo immetterla di nuovo. Tra l’altro le istanze sono singole, quindi potremo far partire i pozzi singolarmente. Noi stiamo continuando a cercare risorse”. E ha ricordato: “i tre pozzi che erano stati individuati e che poi sono passati al vaglio di varie analisi legate anche all’idoneità del pozzo sono Villa De Pasquale, che l’Università ha già concesso in comodato, quello della caserma militare che avevamo annunciato in qualche commissione, e quello della scuola di Giampilieri su cui era stata già data disponibilità ad Amam per fare prelievi e adeguamenti vari. Per quanto riguarda l’azienda, l’obiettivo è cercare di portare tutta la città da parte di Amam. L’acqua non ha colore, è trasparente e deve unirci”.
Trischitta attacca: “C’è chi fa solo pubbirazzu”
Poi i consiglieri. Il primo è stato Pippo Trischitta che ha parlato di “accuse immotivate contro l’amministrazione alla luce della penuria d’acqua e dell’emergenza che ha interessato diverse Regioni. Messina è stata l’unica città in tutta la Sicilia che ha garantito acqua rispetto ad altri comuni”. E ancora: “Attacchi sterili e inopportuni ci sono stati per mesi. Sono dati, Messina non ha avuto siccità rispetto agli altri. È ingiusto e irrispettoso nei confronti di quei siciliani che non hanno avuto acqua né per cucinare né per lavarsi”. Un intervento lungo concluso con l’attacco a chi ha chiesto il Consiglio comunale e al comitato “Vogliamo acqua dai rubinetti”: “Oggi qui sembra di fare solo pubbirazzu”.
Calabrò: “Se non c’è potabilità bisogna pagare meno”
A rispondere è stato il capogruppo del Pd Felice Calabrò: “Ma quindi quest’acqua è potabile o no? Ho ascoltato il presidente di Amam il dg di Asp e i dubbi mi restano. Abbiamo 3 pozzi, di uno da oggi si sa che l’acqua è conforme e idonea. Abbiamo parlato di conformità, che è una prima fase relativa alle caratteristiche dell’acqua, mentre la idoneità riguarda tutto il sistema, l’impianto, è più complesso e fa riferimento anche alla struttura e al contesto in cui è allocato il pozzo. Ho appreso due nozioni che non sapevo e ne prendo atto. Ma il tema è: rispetto al pozzo Cucinotta oggi c’è questa conformità e questa idoneità. Rispetto a questi altri 2 pozzi mi viene detto che a breve dovremmo avere anche di questi l’idoneità. Ma allora la faccio questa domanda di nuovo, non per scatenare alcun allarmismo: ma se finora abbiamo parlato di acqua di cui non è certificata la potabilità ma che è idonea agli uso igienico-sanitari è ovvio che devo riporre la domanda. La risposta deve essere una: sì o no, non c’è il ‘ni’. Se l’acqua è potabile mi verrà detto sì, se non lo è mi verrà detto no, e poi mi viene detto tutto il resto. L’acqua ci unisce dice il presidente, ma perché andare a Enna per un campionamento? Oggi voglio sapere sì o no: è potabile o no? Perché se non c’è potabilità dovremmo pagarla di meno. Ci potrebbe essere una violazione del contratto che voi stipulate con gli utenti: dovete fornire acqua che ha caratteristiche, se non ci sono queste caratteristiche ci sono conseguenze. A tutta la città interessa semplicemente sapere se è potabile o no. Delle altre rassicurazioni sono contento e ho già detto che nessuno sarebbe così folle, e sono convinto che il sindaco non lo sarebbe mai per coscienza personale. Se l’acqua non è potabile sto contravvenendo a un obbligo specifico e noi utenti potremmo chiedere la riduzione della tariffa. Vi chiedo una risposta secca alla domanda: l’acqua immessa è potabile, sì o no? Altre strade non sono date”.
Sit-in del comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” il 10 maggio
Dopo un breve intervento di Rinaldo che ha chiesto se l’acqua, “quando ci sarà la certificazione, non sarà la stessa?” è stato un rappresentante del comitato “Vogliamo l’acqua dal rubinetto” è intervenuto: “Un dato curioso è che si parlava dei pozzi immessi nelle tubazioni. Si parlava di 4: Briga 1, Briga 2, Busà e Cucinotta. Poi si è passati a 5, ma qual è il quinto pozzo? E poi chiedo al dottor Cuccì: lei oggi la berrebbe l’acqua del rubinetto?”. Il rappresentante ha poi posto alcune domande e poi ha annunciato “che sabato 10 maggio alle ore 10 faremo un sit-in di protesta qui davanti al municipio per rivendicare la certezza della potabilità dell’acqua e chiederemo uno sconto in bolletta di entità rilevante”. Poi Alessandro Russo del Pd, che ha ribadito le richieste dei colleghi e che “nessuno si scaglia contro l’amministrazione per aver immesso altra acqua”, prima di chiedere le tempistiche eventuali per far tornare l’acqua potabile qualora non lo fosse: “Dal dibattito emerge la mancanza di chiarezza e di comunicazione tra amministrazione e Amam da una parte e la cittadinanza dall’altra”. E ha chiesto anche rassicurazioni “sulle tempistiche dei lavori Pnrr e sugli scavi dei nuovi pozzi”.
Basile ha ribadito: “L’acqua è conforme ai valori”
Cuccì poi ha risposto: “Il giudizio definitivo viene dato dopo controlli ripetuti ogni tre mesi. Il fatto che fino al 5 maggio ci troveremo in stato di emergenza ci permette di derogare e dare questo giudizio provvisorio”. Basile ha aggiunto: “Non siamo andati a Enna perché a Messina non volevamo andare. Enna e Catania avevano questi laboratori accreditati”. E ancora: “L’idoneità al consumo provvisorio non si dà da un giorno all’altro. Quell’acqua è la stessa che c’era 4 mesi fa, non è che l’abbiamo cambiata. Sapete perfettamente che in una condizione straordinaria, partita con richieste di agosto, si sperava si potesse arrivare a un risultato in breve tempo. Per me cittadino l’acqua è potabile se la posso bere, ma ho imparato in questi mesi che si dice idonea per uso umano e solo con la certificazione può esserlo. Ma l’acqua è conforme ai valori. Non posso pensare che la mia città possa immaginare che un sindaco immetta acqua non buona. L’acqua è sempre la stessa: è arrivato il primo provvedimento, arriveranno anche gli altri. Noi continueremo a lavorare ed è chiaro che i nuovi pozzi hanno già valutazioni preventive sotto l’occhio vigile dell’Asp. Ben venga il dibattito, ma non dimentichiamo tutto il tempo passato e che abbiamo avuto per farle queste domande”.

Ringraziare l’amministrazione di che?????? Del penoso tentativo di nascondere il sole con la rete? Il 2024 non ce lo scordiamo, tra i lavori “di messa in sicurezza” tutti in territorio della provincia, il soccorso idrico agli amici, in città le autobotti, quando c’erano, a “coppi i ducentu e du’e cinquanta”, la degnazione con la quale sono state e continuano a essere fornite spiegazioni assai poco convincenti? Ringrazieremo la sorte quando se ne andranno via, speriamo prima possibile, tutti, con baracca e burattini.
L’acqua non ha colore ,è trasparente e deve unirci🤔….ha dimenticato di dire che deve esserci h24,e che deve essere potabile….due fattori fondamentali per unire i cittadini all’ Amam e a questa amministrazione che con le sue dichiarazioni fa “acqua da tutte le parti” ,confonde le acque,e non ci fa vedere tutta questa “trasparenza “con queste dichiarazioni…..alla domanda è potabile ,risposta: stiamo aspettando l’ idoneità 😱e se state aspettando una certezza che non c è ,perché questa certezza di potabilità ce la ritroviamo a pagare in bolletta?????? E spatti 🤘e mazziati ,perché vista la non certezza, abbiamo dei costi aggiuntivi dovendo comperare l’ acqua da bere😤😡😖…..e come al solito, tra il vostro dire e non dite ,e il vostro fare e non fate, chi ci va di mezzo siamo sempre noi cittadini che ci ritroviamo più confusi che persuasi da tutto ciò!!!!!