Cipollini, Dg Amam “part time” con doppio incarico Messina-Roma a 240mila euro

Dopo un iter scandito da polemiche, ricorsi e stranezze, il 1 febbraio del 2017 Claudio Cipollini ha assunto l’incarico di Direttore Generale dell’Amam, con un contratto a tempo determinato, attività full time e impegno esclusivo per l’azienda, per un’indennità annua di 100 mila euro lordi, più incentivi al raggiungimento degli obiettivi per una percentuale non superiore al 30%. L’incarico si concluderà l’1 febbraio del 2020.

Un anno e mezzo dopo i fatti ci raccontano che Cipollini non è proprio “full time” per l’Amam ( nonostante ciò si è assegnato l’indennità di risultato del 30% aggiuntivo), e incassa altri 110 mila euro per un secondo incarico con il Sistema Camerale Servizi di Roma, grazie ad una deroga concessa dall’ex Cda presieduto da Leonardo Termini.

Attualmente quindi Cipollini guadagna grazie a due incarichi contestuali 210 mila euro l’anno più l’indennità di risultato (circa altri 30 mila euro).

Sebbene si supponga che molti manager siano dotati del dono dell’ubiquità e della capacità di dare il massimo risultato con il minimo sforzo fisico c’è da chiedersi se non sia il caso da parte dell’Amam, che nel 2017 nel contratto chiedeva un impegno esclusivo e a tempo pieno, di riflettere almeno sulla revoca della deroga.

Andiamo per ordine.

L’1 febbraio 2017 viene stipulato il contratto con Cipollini, fissando compenso, durata triennale, tipologia di rapporto e funzioni ed obiettivi (determinanti ai fini dell’indennità di risultato). Nella seduta del Cda dello stesso giorno, in una delibera a firma di Leonardo Termini si legge: “Considerato che ai sensi dell’art.21 dello Statuto non è consentito al DG di svolgere alcun altro impiego, commercio, industria, professione, né può accettare incarichi anche temporanei di carattere professionale estranei all’azienda senza autorizzazione del Cda, si delibera all’unanimità di autorizzare il DG Claudio Cipollini ad assumere incarichi di carattere professionale per conto delle PA e società da esse controllate purchè non in conflitto e non incompatibili con le attività e le funzioni svolte per un conto di Amam. Resta inteso che le attività da svolgere per Amam devono comunque essere assolutamente preponderanti e il corretto svolgimento delle stesse non deve essere pregiudicato da ulteriori impegni esterni all’attività principale da svolgere per Amam spa”.

Appare strano che la deroga sia contestuale alla firma del contratto, fatto sta che Cipollini viene autorizzato dalla stessa Amam, nel suo primo giorno di lavoro a ricoprire due ruoli purchè non incompatibili.

Nel contratto con il Sistema Camerale Servizi S.C.R.L (incarico da marzo 2018 fino al 30 giugno 2019), lo stesso Cipollini allega due deroghe, quella dell’1 febbraio 2017 e quella del 31 gennaio 2018, quindi due autorizzazioni per due anni consecutivi.

L’incarico con la Rete Camerale di Roma prevede “il supporto nelle azioni di sensibilizzazione e coinvolgimento degli stakeholder a livello locale, nella focalizzazione e monitoraggio dei fabbisogni specifici delle imprese, nella realizzazione dei momenti di pianificazione partecipativa (etc etc..)”

Sull’effettivo impegno per Amam nel corso del 2017 e 2018 il Direttore generale era a Messina due, tre giorni ogni due settimane (ha presentato più volte giustificazioni per motivi di salute), mentre dall’insediamento del nuovo Cda resta tre giorni a settimana. Il manager, ribadiamo, è comunque autorizzato a conciliare più impegni dal momento che Termini ha deliberato in tal senso sin dal giorno dell’assunzione.

Cipollini stesso a quanto pare garantisce di esserci riuscito dal momento che ha incassato l’indennità di risultato per il 2017, pari al 30% in più del compenso base di 100 mila euro.

Gli obiettivi indicati dal Cda erano: 1-Miglioramento delle performance individuali ed organizzazione dell’azienda con riguardo alle policy del personale 2-Perfezionamento delle procedure di adeguamento degli atti alle novità legislative ed agli atti di indirizzo della giunta municipale 3-avvio e adozione di un sistema informativo, informatico e contabile in linea con la normativa nazionale ed in grado di colloquiare con il Socio Comune di Messina 4-Predisposizione dei documenti previsti dallo Statuto, dal contratto di servizio ai piani e programmi 5-riduzione dei tempi medi d’incasso dai clienti, recupero evasione/morosità 6-individuazione di forme di finanziamento di attività e interventi attraverso fonti regionali, nazionali ed europei.

Eppure, nonostante il doppio incarico tra Roma e Messina, nonostante la situazione dell’Amam spa, il dg è riuscito a raggiungere gli obiettivi prefissi oltre a svolgere l’ordinario e incassare l’indennità aggiuntiva. Probabilmente sarà stato aiutato nel raggiungimento di questi obiettivi da un elenco di professionisti esterni che sono stati pagati dall’Amam con incarichi di vario genere (collegati agli obiettivi individuati). Il risultato è che questi obiettivi, ammesso che siano stati raggiunti pienamente, sono costati almeno il doppio alle casse dell’Amam.

ECCO I PROFESSIONISTI ESTERNI

1-Prof.avv. Felice Giuffrè: assistenza giuridica Rup e alle procedure di appalti (30 mila euro annui che sommati ad altri incarichi Amam portano la cifra a 43.919 già saldati

2-rag.Gregorio Lo Giudice: servizi amministratiti di supporto contabile 37.200 annui

3-Prof. Bruno Caruso (noto principe del foro, ex assessore regionale di Crocetta, ordinario di diritto del lavoro dell’università di Catania, docente alla Luiss di Roma): supporto e assistenza tecnico-giuridica al DG in materia di lavoro e relazioni sindacali. 18 mila euro annui, più incarichi per contenziosi. Tra questi Cipollini ha affidato al noto avvocato i contenziosi contro gli ex Cea che, qualora andasse avanti, metterebbe a repentaglio per i lavoratori qualsiasi possibilità di assunzione per concorso (in sostanza il manager ha schierato una portaerei contro gli elicotterini).

4-dott.sa Cristina Tropea: supporto gestione e amministrazione del personale 27 mila euro per 9 mesi

5-dott. Antonio La Corte: elaborazione stipendi e adempimenti fiscali e previdenziali connessi, 16.886 euro annui per 2 anni (selezionato per avviso pubblico)

6-dott.sa Rita Biello, componente del collegio sindacale ha però 2 incarichi triennali:

1)organismo di vigilanza monocratica (10 mila l’anno per 3 anni)

2)responsabile del dati personali (5 mila l’anno per 3 anni)

A questi si aggiungono 2 assistenti dell’area tecnica: ingegnere Gianluca Molino e architetto Giuseppe Spiro, entrambi contrattualizzati di 3 mesi in 3 mesi, a supporto del direttore.

Tutto ciò suscita diverse domande. La prima è: ma nell’organico Amam non ci sono figure professionali in grado di redigere le buste paga, informare sulle novità legislative o svolgere quegli incarichi affidati ad esterni? Seconda domanda: se il DG ha necessità di affidarsi ad un piccolo esercito di esterni perché richiede anche l’indennità di risultato? Terza domanda: perché visto che, pur pagato 100 mila euro l’anno, e trovandosi sicuramente oberato di impegni a causa del contestuale incarico a Roma, il vecchio Cda ha confermato la deroga? Non sarebbe preferibile, vista la situazione dell’Amam un DG a tempo pieno, o almeno meno impegnato?

Tornando indietro alla fine del 2016 ed inizi del 2017, non sono mancate le polemiche suscitate dai 4 bandi, portate avanti dai consiglieri comunali Antonella Russo e Claudio Cardile (leggi qui), né quelle successive all’affidamento dell’incarico e che portarono all’apertura di un fascicolo in Procura, in questo caso portate avanti dall’ex consigliere comunale Daniele Zuccarello (leggi qui) e leggi qui

Rosaria Brancato