Il Comune di Milazzo contro la RAM: svolta ambientalista o demagogia?

Il Comune di Milazzo contro la RAM: svolta ambientalista o demagogia?

Giovanni Passalacqua

Il Comune di Milazzo contro la RAM: svolta ambientalista o demagogia?

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mercoledì 30 Novembre 2016 - 16:45

In conferenza dei servizi l'assessore mamertino all'ambiente si è schierato contro alcune autorizzazioni alla raffineria; ma di queste critiche non c'è traccia nel gruppo istruttorio, che discute tecnicamente le modifiche richieste. E in cui, a rappresentare Milazzo, è il sindaco Giovanni Formica

Nelle ultime settimane l’amministrazione di Milazzo ha spesso alzato la voce sui temi ambientali, in particolare contro la più grande (e impattante) industria del territorio: la Raffineria Mediterranea. Segnali che fanno pensare a una svolta della politica mamertina nei rapporti con l’ingombrante vicino. Al di là dei proclami, c’è però un luogo in cui il Comune può incidere concretamente: la conferenza dei servizi che, periodicamente, riesamina le autorizzazioninecessarie all’impianto, e che ha la possibilità di imporre adeguamenti allo stesso e a futuri investimenti aziendali. In questa sede, tuttavia, l’amministrazione sembra avere due facce: quella tecnica, e quella politica.

La conferenza dei servizi basa infatti le sue decisioni sul PIC, il parere tecnico istruttorio rilasciato dal gruppo istruttorio, un insieme di esperti – nominati dai componenti della conferenza – che analizzano da un punto di vista tecnico le complesse questioni che saranno poi discusse dai politici. Nel caso dell’amministrazione mamertina, a rappresentare il Comune in conferenza dei servizi è l’assessore Damiano Maisano; nel gruppo istruttorio siede invece il sindaco Giovanni Formica.

Proprio la differenza nelle azioni dei due amministratori lascia qualche perplessità: se infatti Maisano è stato perentorio nell’opporsi ad alcune decisioni della conferenza, o comunque a “imporre il rispetto di precise prescrizioni”, non c’è traccia di simili richieste nei verbali del gruppo istruttorio. In sede tecnica, il Comune di Milazzo ha espresso parere favorevole, o comunque accettato senza esprimere riserve, diverse modifiche che avrebbe poi contestato in sede politica.

È il caso dell’impianto TAP/TAZ, oggetto di un riesame parziale: si tratta delle vasche di trattamento delle acque, una delle principali fonti delle emissioni odorigene che di frequente ammorbano l’aria di Milazzo e della valle del Mela. Secondo gli esperti, gli interventi previsti dalla RAM contribuirebbero a limitare le emissioni; per questo motivo, si è deciso di separare l’iter autorizzativo dei lavori alle vasche dal riesame di modifica dell’AIA – autorizzazione integrata ambientale – dell’azienda, che richiede tempi più lunghi (e scade nel 2018). A tutto questo il Comune di Milazzo non ha espresso alcuna contrarietà nel gruppo istruttorio, salvo poi chiedere il rispetto del 31 dicembre come data di riesame dell’AIA. In risposta alla richiesta di Maisano, il presidente della conferenza dei servizi ha fatto notare proprio che la decisione del rinvio era stata presa di comune accordo, con l’obiettivo di limitare le emissioni odorigene nel più breve tempo possibile.

Nella riunione del 22 novembre, l’assessore Maisano ha avanzato altre due richieste alla conferenza dei servizi: la celere attivazione dei nasi elettronici e la trasmissione dei dati sul piano di monitoraggio e controllo delle emissioni. Quelle che, nel comunicato stampa del Comune, vengono definite “imposizioni” sono tuttavia semplici dichiarazioni, alle quali si trova risposta nei verbali della conferenza. Il presidente ha infatti dichiarato che i nasi elettronici sono già in fase di attivazione, e verranno a breve consegnati a Ispra e Arpa, mentre il piano di monitoraggio e controllo risulta già disponibile sul sito dedicato alle AIA del Ministero dell’Ambiente.

A proposito di Arpa, è di ieri la notizia che Milazzo avrà un ufficio distaccato dell’agenzia. L’ufficio non cambierà in maniera sostanziale il monitoraggio ambientale del territorio, ma ha un forte valore simbolico. Per questo si è aperto uno scontro istituzionale con il Comune di San Filippo del Mela, che aveva già allestito un centro di monitoraggio ambientale, pronto per ospitare la sede distaccata Arpa, il tutto con finanziamenti europei. Evidentemente, la buona volontà di San Filippo non è bastata all’assessorato regionale Croce, la cui scelta è infine ricaduta sulla città del Capo. “La salute non ha confini” – ha dichiarato il deputato regionale Beppe Picciolo, in risposta alle proteste del sindaco Aliprandi.

2 commenti

  1. Ma Picciolo è come il prezzemolo, non manca mai, è presente ovunque.Non è che ha il dono della UBIQUITA’?

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  2. Ma Picciolo è come il prezzemolo, non manca mai, è presente ovunque.Non è che ha il dono della UBIQUITA’?

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