S. Teresa. Vigilanza in spiaggia, l'errore c'era. Il sindaco: "Pago io"

S. Teresa. Vigilanza in spiaggia, l’errore c’era. Il sindaco: “Pago io”

Carmelo Caspanello

S. Teresa. Vigilanza in spiaggia, l’errore c’era. Il sindaco: “Pago io”

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mercoledì 08 Novembre 2017 - 15:28

La vicenda è stata trattata in aula in seguito ad una interrogazione della minoranza sulla procedura negoziata indetta per l’affidamento in concessione del servizio. La risposta del primo cittadino

S. TERESA. L’errore c’era ed è stato ammesso in aula. L’attività dei bagnini sulla spiaggia di S. Teresa di Riva è iniziata in anticipo rispetto al previsto e il sindaco, Danilo Lo Giudice, ha preso l’impegno di pagare di tasca sua pur di evitare contenziosi. Allo stesso tempo ha puntato l’indice contro l’opposizione che a suo dire avrebbe potuto segnalare prima la questione. I consiglieri di minoranza avevano presentato una interrogazione il 23 settembre. Antonio Scarcella, Giuseppe Migliastro, Carmelo Casablanca e Lucia Sansone avevano chiesto al sindaco e al presidente del Consiglio di sapere “se era stata stipulata apposita convenzione per il servizio e, in caso affermativo, di conoscere gli estremi della scrittura privata, al fine di estrarne copia e conoscere patti e condizioni della stessa. Se era intenzione dell’amministrazione comunale ritirare in autotutela la deliberazione di Giunta n. 134 del 31 agosto con la quale era stato disposto di assegnare la somma di 2mila euro al direttore dell’Area di Polizia municipale per l’ulteriore pagamento richiesto dall’Associazione Corpo Volontari di Soccorso in Mare per la proroga del servizio di vigilanza e salvataggio sulle spiagge libere, atteso che, come affermato dal direttore dell’area, il capitano Diego Mangiò, il servizio è iniziato il 4 luglio 2017 e che pertanto tale proroga al più è da quantificarsi in giorni due e non sei, come stabilito in detta deliberazione ove, stranamente, si dà atto che il servizio è iniziato di fatto il 30 giugno 2017 (quindi ancor prima di sapere se l’unica ditta che aveva partecipato alla gara fosse in regola ai fini dell’aggiudicazione)”. Viene altresì chiesto “se fosse davvero necessario ricorrere al fondo di riserva, notoriamente utilizzato per eventi eccezionali, per il pagamento delle dette somme e il motivo per il quale sia stata invitata una sola ditta alla procedura negoziata”. Le domande non finivano qui. La minoranza intendeva sapere inoltre “se l’aggiudicataria del servizio abbia trasmesso l’elenco del personale del quale si sarebbe avvalsa per l’espletamento dello stesso servizio; i nominativi e le qualifiche del personale che ha espletato il servizio, nonché le loro matricole Inps e il tipo di contratto di lavoro sottoscritto dagli stessi e se sono state rispettate le normative in materia di previdenza sociale, anche in materia contributiva, ed in materia di sicurezza sul lavoro”. Gli esponenti della minoranza fecero notare inoltre che con determina dirigenziale del 5 giugno era stato rettificato e integrato lo schema di lettera invito e lo schema di convenzione. Con altra determina, del 4 luglio, era stato aggiudicato il servizio di vigilanza e salvataggio all’associazione Corpo volontari di soccorso in Mare – Regione Sicilia, con sede regionale a Taormina, “peraltro – rilevava la minoranza – unica ditta invitata alla procedura di gara”. Nello schema della lettera di invito si leggeva che “la consegna e l’inizio del servizio decorrono dalla stipula della convenzione”; anche dallo schema di convenzione, si evince che il servizio della durata di 60 giorni avrebbe avuto inizio dalla data di stipula della convenzione. Con determina del 4 luglio veniva dato atto che la convenzione “sarà stipulata a mezzo scrittura privata ma dal registro delle scritture private alla data del 18 settembre non risultava annotata. Con la determina dirigenziale del 24 agosto avente ad oggetto liquidazione e anticipazione, si dava atto che il servizio ha avuto inizio in data 4 luglio, giorno in cui è avvenuta l’aggiudicazione”. La minoranza tirava poi in ballo la delibera di Giunta del 31 agosto, in cui “su proposta del sindaco, si deliberava di assegnare al direttore dell’Area polizia municipale la somma 2mila euro quale ulteriore pagamento richiesto dall’Associazione Corpo volontari di Soccorso in mare per la proroga del servizio fino al 3 settembre, mediante prelevamento delle somme dal fondo di riserva. Nella proposta di deliberazione – spiegava ancora la minoranza – si evidenziava che il servizio sarebbe iniziato di fatto il 30 giugno e cioè ancor prima dell’aggiudicazione avvenuta il 4 luglio e prima della eventuale stipula della suddetta convenzione; Anche se un’eventuale convenzione fosse stata stipulata lo stesso giorno dell’aggiudicazione, il termine di 60 giorni, decorrenti dal 4 luglio 2017, sarebbe scaduto al massimo l’1 settembre. Pertanto, un’eventuale proroga sarebbe stata di 2 giorni e per un così breve tempo non può certamente essere pagato l’importo di 2mila euro”. Per la minoranza è una questione di legalità. L’importo dal 30 giugno al 3 luglio per il servizio di vigilanza e salvataggio per le spiagge libere ammonta a 31mila e 600 euro. I bagnini attendono parte delle spettanze essendo stati liquidati al momento 14mila e 800 euro.

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