Sgomberata e dimenticata: via da casa dopo l’alluvione del 1. marzo, non ha mai ricevuto un aiuto

Sgomberata e dimenticata: via da casa dopo l’alluvione del 1. marzo, non ha mai ricevuto un aiuto

Sgomberata e dimenticata: via da casa dopo l’alluvione del 1. marzo, non ha mai ricevuto un aiuto

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sabato 17 Dicembre 2011 - 10:19

La vicenda della signora Oliveri, a Santa Margherita: la sua abitazione dichiarata in agibile, ma non è mai giunto un contributo dal Comune. Ora vive in affitto a spese proprie e di messa in sicurezza non se ne parla. L’interrogazione di Gennaro (Pd)

Senza casa da nove mesi. O meglio, la casa c’è. Ma la signora Giuseppa non sa se può andarci ad abitare oppure no. Perché il fango che la travolse nove mesi fa potrebbe tornare. Solo che le istituzioni sembrano essere sparite. Raccontiamo i fatti, ricordati in un’interrogazione urgente al sindaco dal consigliere comunale del Pd Gaetano Gennaro. Dopo l’alluvione del 1. marzo 2011, le unità operative addette al soccorso cittadino rilevarono in diversi casi «concreti pericoli di crolli in abitazioni, nonché pericoli connessi a gravi emergenze igienico-sanitarie oltre ad ulteriori eventuali smottamenti». Tra i centri maggiormente colpiti, il villaggio di Santa Margherita, dove ci fu lo smottamento di una parte della collina che sovrasta il cimitero. E dove, tra le case invase dal fango, ci fu anche quella della signora Giuseppa Oliveri, con il cortile pieno di pericolosi detriti. Da qui lo stato di inagibilità dell’abitazione.

Lo Staff Protezione civile del Comune, con la nota del 4 marzo 2011, chiedeva al dipartimento Tutela Pubblica e Privata Incolumità lo sgombero temporaneo dell’abitazione della signora Oliveri. Tre giorni dopo, il sindaco Buzzanca, con apposita ordinanza, disponeva «lo sgombero immediato dell’immobile sito in Vill. Santa Margherita – Via Nazionale, 43 attualmente abitato dalla Sig.ra Oliveri Giuseppa e dal figlio, Sansò Pietro con relativo nucleo familiare». Ma dopo lo sgombero, nulla più. Gennaro sottolinea che la signora Oliveri «ha diritto alle forme di sostentamento ed assistenza previste dalle varie ordinanze emanate dalla presidenza del Consiglio dei ministri per fronteggiare le reiterate alluvioni degli ultimi anni». Il problema è che la povera signora Giuseppa non ha mai percepito alcun tipo di contributo o di sostegno economico. La famiglia ha dovuto prima alloggiorar eda alcuni parenti, quindi ha preso in affitto un appartamento a proprie spese.

E la casa di via Nazionale 43? I Vigili del fuoco avevano evidenziato come lo smottamento della montagna rendesse le abitazioni inagibili «non potendosi escludere l’ulteriore proiezione di detriti a valle». Ma qual è la soluzione? Come ribadisce Gennaro, a oltre nove mesi distanza di dall’ordinanza sindacale di sgombero, la signora Oliveri non è ancora a conoscenza degli interventi e dei tempi necessari per il rientro nella propria casa. Il figlio, il 14 novembre scorso, ha inviato una nota al dirigente della Protezione civile di Messina, ing. Antonino Ajello, invitandolo «a verificare urgentemente le condizioni dell’immobile, al fine di poter rientrare nello stesso per garantire alla mia famiglia la giusta tranquillità rientrando nel proprio appartamento, evitando così di pagare un affitto gravoso non più sostenibile». Nessuna risposta è arrivata da Palazzo Zanca. Una situazione, scrive Gennaro, che «non è più tollerabile», anche perché al momento non è previsto alcun tipo di messa in sicurezza della montagna franata. E la famiglia Oliveri rimane così: sgomberata e dimenticata.

2 commenti

  1. Il consigliere Gennaro, fa bene a preoccuparsi dei suoi compaesani, “da elogiare”.
    Ma si ricordi che i voti per la sua candidatura li ha presi anche a Santo stefano Briga.
    Inoltre dov’è stato da quando è diventato consigliere comunale?
    troppi impegni aristocratici?
    Bravo. Che venga a chiedere i voti!!!!
    tanto tutti i politici hanno la stessa faccia tosta.

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  2. e quando verrà a S. Stefano, Voi ringraziatelo e poi mandatelo a c…..!!!!

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