Catalfamo: La Lega? Siciliani che lavorano per i siciliani. Su Musumeci c'è un equivoco

Catalfamo: La Lega? Siciliani che lavorano per i siciliani. Su Musumeci c’è un equivoco

Rosaria Brancato

Catalfamo: La Lega? Siciliani che lavorano per i siciliani. Su Musumeci c’è un equivoco

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mercoledì 30 Giugno 2021 - 08:54

"Sono orgoglioso di quanto ho fatto in questi anni per il territorio ed è su questo che dobbiamo ancora concentrarci"

All’inizio è stato difficile anche capire certi meccanismi, o i rapporti con la macchina burocratica, a volte ti senti frustrato davanti a vere e proprie sacche di resistenza. Poi capisci come funziona, impari a muoverti. Adesso se dovessi dire tutto quello che ho fatto in questi 3 anni e mezzo non basterebbe il tempo dell’intervista……”

Antonio Catalfamo è anche lui un esordiente all’Ars come Luigi Genovese, Tommaso Calderone e Antonio De Luca che abbiamo intervistato nei giorni scorsi. Le Regionali del 2017 hanno infatti portato all’Ars ben 6 “esordienti” su 8 eletti (per Cateno De Luca e Valentina Zafarana era infatti il secondo mandato). Altre due messinesi sono entrate a far parte dell’Assemblea con il listino di Musumeci risultato vincente alle elezioni (Elvira Amata al primo mandato e Bernadette Grasso al secondo).

Giovani, imprese, sanità

Antonio Catalfamo con 4.243 voti è stato il più votato della lista di Fratelli d’Italia partito per il quale è stato capogruppo Ars dall’elezione fino a gennaio 2020. “Sono soddisfatto, credo di essere riuscito a dare seguito a quanto avevamo detto in campagna elettorale. Vado molto fiero dell’impegno per le famiglie, anzi, in particolare in queste settimane è passata in Commissione per essere votata in Assemblea la legge quadro sul sostegno alla famiglia che si basa sul modello di welfare familiare che ha riscosso successo in Trentino. Ho lavorato per le zone interne, le zone franche montane, le start up giovanili. In pandemia abbiamo dato risposte ai comparti produttivi maggiormente penalizzati dalla crisi.

Pedaggio Ortoliuzzo

E ancora gli interventi per il florovivaismo. Considero un vero e proprio traguardo l’abolizione del pedaggio autostradale a Ortoliuzzo. Il Consiglio dei ministri non ha impugnato il provvedimento e aspettiamo solo il decreto attuativo dell’assessorato. Questa è una battaglia che ha portato un grande risultato. Aggiungo la proposta per dare possibilità all’acquisto delle case anche alle famiglie che sono interessate a questa nuova fase del risanamento. Infine ricordo che all’inizio c’era un vulnus nella sanità e l’ospedale di Barcellona era a rischio chiusura. Oggi c’è massima attenzione e ne abbiamo scongiurato la chiusura”.

Il Nemo Sud

Da primo firmatario Catalfamo ha presentato 27 disegni di legge (più 16 da cofirmatario), 22 interrogazioni parlamentari (più 5 da cofirmatario), 10 mozioni (16 da cofirmatario) e 22 ordini del giorno (41 da cofirmatario). In queste settimane è particolarmente impegnato sul fronte Nemo Sud. “Dobbiamo fare tutto il possibile per i pazienti, per questo ho personalmente richiesto l’ipotesi di una proroga per scongiurare la chiusura il 30”.

Il passaggio alla Lega

Ha guidato il gruppo di Fd’I fino a gennaio 2020 quando è transitato alla Lega diventando capogruppo Ars. “All’inizio devo dire che c’erano alcuni stereotipi sul mio passaggio alla Lega ma le risposte le abbiamo date in Parlamento con il nostro lavoro. Ultimamente il coordinatore regionale Minardo ha dato un grande impulso. Siamo siciliani che lavorano per i siciliani”.

Messina “schiacciata”

Severo il giudizio nei confronti della giunta Musumeci su quanto fatto per Messina finora. “Si poteva fare di più, ma la politica siciliana tende a schiacciare Messina tra Catania e Palermo e questo si vede anche nella rappresentanza in giunta. Sono stato e resto molto critico su questa sottovalutazione di Messina a livello regionale. Sottolineo invece il grande lavoro che il nostro assessore, Alberto Samonà sta facendo per il territorio messinese”.

Il rammarico

All’Ars Catalfamo dà un 6 e mezzo per via delle troppe lentezze e farraginosità che spesso rallentano i lavori d’Aula. “Oggi sono orgoglioso di poter andare nei territori con i risultati di quanto ho fatto. Se ho un rammarico è per quelle iniziative pregevoli che purtroppo sono ancora impantanate e che difficilmente vedranno la luce prima delle Regionali del prossimo anno”.

Cateno De Luca

E’ a disposizione del partito ma si dice pronto a ricandidarsi per continuare il lavoro avviato dal 2017. Non ha dubbi sul fatto che il centro destra debba presentarsi compatto e scongiurare qualsiasi frattura. Ha rispetto per gli avversari politici e quanto alla candidatura di Cateno De Luca evidenzia “Ha un consenso oggettivamente diffuso anche oltre la provincia di Messina, non deve essere sottovalutato. Ma De Luca fa parte della coalizione di centro destra e sono certo che si arriverà ad una sintesi”.

Musumeci e l’equivoco

Quanto alla ricandidatura di Musumeci alla presidenza della Regione anche nel 2022 Catalfamo la considera un’opzione fisiologica ma aggiunge: “E’ un tema complesso e secondo me Musumeci, che stimo, è vittima di un equivoco. Nel 2017 era deputato e guidava il movimento Diventerà Bellissima. I partiti hanno deciso di candidarlo in modo unitario. Oggi è presidente della Regione e la sua candidatura è un’opzione naturale. Lo sappiamo, non c’è bisogno di dirlo in continuazione. Insistere è contro producente. Decideranno i partiti, c’è una geografica politica e bisogna tenerne conto. La Lega sicuramente dirà la sua. In Calabria ad esempio alle Regionali in base a questa geografia politica il candidato del centro destra è di Forza Italia. In Sicilia è da decidere, ma adesso, partendo dal presupposto che la ricandidatura di Musumeci è un’opzione fisiologica dobbiamo concentrarci su quanto c’è ancora da fare per la Sicilia fino alle Regionali del 2022”.

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