Cateno De Luca resta sindaco: sentenza confermata VIDEO

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Alessandra Serio

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mercoledì 11 Settembre 2019 - 13:44

Messina- La sentenza che conferma la prescrizione del primo grado

Cateno De Luca resta sindaco di Messina: in tarda mattinata arriva la sentenza della Corte d’appello che conferma la sentenza di primo grado (che ha dichiarato prescritto il reato) IL VIDEO DELLA SENTENZA

Erano le 13.15 circa quando la Corte d’Appello (presidente Celi) è entrata in aula per leggere il verdetto che mette la parola fine al principale guaio giudiziario di Cateno De luca, ovvero il processo noto come “Sacco di Fiumedinisi“. Qualche minuto in attesa della PG Adriana Costabile, poi la lettura della sentenza, in pochi minuti: per il primo cittadino la posizione resta pressoché invariata, confermato in toto il verdetto di primo grado, con l’assoluzione per il reato di abuso d’ufficio e la prescrizione per gli altri casi. Assolto nel merito, invece, da due accuse prima prescritte, il tecnico Benedetto Parisi, difeso dall’avvocato Enrico Ricevuto.

No alle condanne chieste dalla Procura di Messina (leggi qui le richieste dell’Accusa) quindi, che in particolare aveva sollecitato ai giudici la condanna a 4 anni e 4 mesi per De Luca (con le condanne superiori ai 4 anni si incappa negli effetti della Legge Severino), attraverso la riqualificazione del reato di induzione indebita in peculato, così come era stato inizialmente contestato alla Procura in primo grado, e che il Tribunale nella sentenza del 2017 aveva invece derubricato nell’accusa meno grave, consentendo così la prescrizione (leggi qui LA SENTENZA).

De Luca ci ha seguito la lettura del verdetto visibilmente teso, accompagnato dalla moglie e dai legali, e quando la presidente Celi ha terminato, ci ha messo qualche secondo a sciogliere la tensione. Sotto le pacche dei suoi difensori – in aula gli avvocati Micalizzi e Mannuccia, Taormina Assente – ha abbozzato infine versato qualche lacrima. Poi si è ricomposto ed ha detto la sua. Ovviamente soddisfatto, si è in particolare scusato con la magistratura “…per gli attacchi di questi anni…ci sono stati momenti di tensione e lo scontro si è fatto duro…ma ho sempre avuto fiducia nella magistratura”.

Nel dettaglio, la Corte ha respinto anche l’appello di De Luca, che aveva chiesto l’assoluzione nel merito per due delle accuse dichiarate prescritte, lo ha condannato al pagamento delle spese processuali, sia all’erario che alle parti civili, i coniugi Giardina, ai quali il sindaco dovrà liquidare 1710 euro, mentre altre 900 dovrà sborsarle per le spese generali.

Un commento

  1. Ora possiamo chiamarlo anche “il prescritto”.

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