Cgil e Fp Cgil attaccano la Uil e la classe politica, compreso il sindaco di Taormina Cateno De Luca
“La beffa è servita e con essa la conferma amara che le denunce finora effettuate erano fondate. Il declassamento operativo del Centro di Cardiochirurgia Pediatrica Mediterranea (CCPM) di Taormina era un epilogo annunciato, ignorato da chi preferiva la passerella alla pianificazione”. Lo dichiarano all’unisono il il segretario della Cgil di Messina Pietro Patti, il segretario generale della FP CGIL Francesco Fucile, il segretario provinciale FP CGIL con delega alla sanità Antonio Trino e il responsabile provinciale FP CGIL Medici, Guglielmo Catalioto.
“CGIL ed FP CGIL – affermano i dirigenti sindacalisti – avevano scoperto le carte e, con responsabilità, avevano rilanciato l’unica proposta strategica, sostenibile e risolutiva: accorpare l’eccellenza della Cardiochirurgia Pediatrica a quella Adulti presso il Presidio Ospedaliero Papardo di Messina. Un modello logistico-funzionale in grado di garantire continuità assistenziale, sinergia delle specialità e pieno rispetto degli standard per le cure salvavita dei bambini”.
L’attacco alla Uil
“Oggi, di fronte alla realtà di un CCPM svuotato della sua vera funzione chirurgica e declassato, è doveroso chiedere conto a chi ha preferito l’ostruzionismo e l’autocelebrazione. Dov’è il sindacato UIL? Dopo assemblee, passerelle e comunicati stampa roboanti in cui si auto-proclamavano “salvatori del CCPM a Taormina”, oggi tacciono. Le loro promesse erano fumo, e la loro “vittoria” si è rivelata il preludio di questo disastro. Ci chiediamo: quali sono state le azioni concrete della UIL per impedire questo ridimensionamento, al di là degli slogan?”, continuano i sindacalisti.
I proclami di De Luca
Ma CGIL ed FP CGIL hanno messo pure nel mirino Cateno De Luca. “Dov’è il sindaco di Taormina? – si chiedono – Dopo aver proclamato a gran voce di avere in tasca la “soluzione” per il CCPM, oggi assiste in silenzio al declassamento, portato avanti anche grazie alle mosse dei suoi nuovi alleati politici. Questa è la “soluzione” che i suoi sodali hanno trovato? Una Taormina che perde un’eccellenza sanitaria è una sconfitta per l’intera comunità, e la politica locale ne porta la piena responsabilità”.
“Siamo convinti che dietro questo fallimento ci sia stato un gioco più grande, gestito da chi ha tentato di sedere su più tavoli contemporaneamente, sacrificando il bene superiore. Nel tentativo di mediare tra posizioni inconciliabili, o peggio, di capitalizzare politicamente sulla pelle dei piccoli pazienti e dei lavoratori, qualcuno ha perso la contezza delle carte che aveva in mano, sprecando l’unica possibilità di vincere la partita per il futuro della Cardiochirurgia Pediatrica siciliana. Il prezzo di questa superficialità e di questa miopia politica e sindacale lo pagano ora le famiglie, i bambini e il personale sanitario”. Patti, Fucile, Trino e Catalioto ribadiscono la validità della loro proposta di accorpamento al Papardo, come unica via per garantire la stabilità e la piena funzionalità chirurgica del Centro in Sicilia, lontano dalle logiche di campanile e dalle sterili promesse elettorali.

Il padre saggio ed il figlio furbo.
E noi in mezzo.
Congratulazioni.
Alla politica non interessa il bene superiore, alla politica interessa il potere, a qualunque costo.
De Luca ormai é come la Meloni.
Niente interviste e niente confronti.
Proclami,comunicati, si auto celebra via social. Vedi come sta affrontando il problema rifiuti.
Niente device ai suoi congressi.
Pur di non scomparire politicamente si é appiattito al governo regionale.
Ancora 2 anni….e vedremo i risultati.