Nel pomeriggio i lavoratori della Triscele incontrano la deputazione messinese

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Nel pomeriggio i lavoratori della Triscele incontrano la deputazione messinese

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lunedì 19 Novembre 2012 - 09:13

Nella sede della Camera del Lavoro della Cgil, i dipendenti saranno a confronto coi deputati regionali e nazionali di Messina per cercare una soluzione alla vicenda. L’azienda ha disertato l’ultimo incontro e non ha ancora presentato alcun piano industriale

La giornata decisiva doveva essere quella di giovedì scorso. Ma all’incontro in Prefettura per avviare le procedure sul piano industriale, indispensabili ad attivare la cassa integrazione per i lavoratori della Triscele, l’azienda non si è presentata. Il 31 dicembre scadrà la cassa integrazione in deroga ed in 41 si ritroveranno senza alcun reddito.

L’accordo prevedeva che, dopo il cambio di destinazione d’uso dell’area, si avviasse il piano industriale. Ed allora i lavoratori si erano anche battuti perché questo cambio avvenisse al più presto. Ma ora che si è realizzato, l’azienda ha fatto sapere che non avvierà alcun piano se non prima i terreni su cui sorgeva la fabbrica saranno venduti.

E così il giorno dopo, venerdì, è ripreso il presidio davanti agli stabilimenti di via Bonino. Oggi, a partire dalle 16, nella sede della Camerda del Lavoro della Cgil, si terrà un incontro tra i lavoratori, i segretari generali provinciali di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil e i deputati regionali e nazionali di Messina.

Per i sindacati “non è accettabile che il gruppo Faranda abbia utilizzato per i propri obiettivi, disgiunti da quelli di interesse generale, la Prefettura di Messina, che negli ultimi 12 mesi ha sollecitato il Comune e il Comitato urbanistico regionale per chiudere positivamente l’iter del cambio di destinazione d’uso dei terreni”. L’obiettivo è fare di tutto per spingere la famiglia Faranda a rivedere la sua posizione, si tornerà in Prefettura giovedì 22 alle 12.30.

“Se la famiglia Faranda – osserva duramente Giovanni Mastroeni, segretario generale Flai Cgil Messina- non parteciperà al prossimo incontro in Prefettura del 22 novembre modificando atteggiamento, presentando il Piano industriale e richiedendo la Cassa integrazione straordinaria indispensabile ad evitare il licenziamento dei 41 dipendenti, si assumerà per intero la responsabilità dell’inasprirsi della lotta con tutte le imprevedibili conseguenze sia in termini di dramma sociale che di ordine pubblico, sia di fronte ai i lavoratori che all’intera città”.

4 commenti

  1. Io penso che non debba andare disperso il patrimonio di esperienza e di professionalità costituito da questi 41 lavoratori. D’altra parte, come libera impresa,il gruppo Faranda deve , responsabilmente operare. In questa delicata situazione, resta cruciale il ruolo politico espletato dalla deputazione messinese. Restiamo in attesa di conoscere le risultanze di questo importante incontro pomeridiano.
    BUONA FORTUNA.

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  2. prendeteli a pernacchie, già che ci siete

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  3. non bisognava farsi abbindolare.

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  4. Io penso che bisognerebbe prenderli fino a casa e metterli al centro di una libera assemblea con i lavoratori

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