Dopo di noi: dalla legge all’inclusione attiva della persona con disabilità

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sabato 21 Ottobre 2017 - 06:26

L'esigenza emersa è quella di approfondire le normative per una migliore conoscenza dei propri diritti

Due settimane dopo il primo incontro, il mondo del volontariato messinese è tornato a riunirsi al Palacultura per la seconda giornata di studio su “Dopo di noi: dalla legge all’inclusione attiva della persona con disabilità”, a cura del Cesv Messina.

“Ci rivediamo per discutere una questione di civiltà, regolata da una legge di civiltà”. Così ha introdotto il pomeriggio di lavori, segnato da un’ottima partecipazione e costruito intorno alla questione dell’inclusione attiva della persona con disabilità, Antonino Fiannaca, dell’associazione di volontariato Senza Barriere a cui è stato affidato il coordinamento dell’incontro. “Auspico una sempre maggiore collaborazione tra l’amministrazione comunale ed il Cesv Messina, che ringrazio per l’azione di formazione, informazione e sostegno alle associazioni del territorio” ha detto in apertura Antonina Santisi, assessore alle politiche sociali del Comune di Messina, intervenuta insieme al presidente del Cesv Messina, Santi Mondello, per i saluti istituzionali.

“Abbiamo seguito tutte le fasi della legge 112/2016 sin dalla sua creazione. Oggi abbiamo uno strumento, che sicuramente arriva in ritardo e porta con sé dei limiti, ma ha l’indiscutibile vantaggio di introdurre risorse economiche sul tema” ha spiegato Renato Briante, consulente di Formez e Inapp per l’accompagnamento tecnico al Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. “Il punto da affrontare, adesso, è l’utilizzo di queste risorse”. Novanta milioni di euro per il primo anno, distribuiti in 16 regioni, Sicilia compresa. Trentotto al secondo anno di applicazione e cinquantasei dal terzo in avanti. “Queste le risorse – ha ricordato Briante – che potranno essere impiegate secondo quanto stabiliranno i piani regionali attuativi del ‘Dopo di Noi’. Perché questi piani siano efficaci manca ancora un’effettiva ricognizioni dei bisogni, una definitiva consapevolezza delle dimensioni della questione affrontata dalla legge”. Mancano i dati, sottolinea Briante. Che presenta alla platea le domande a cui è necessario dare una risposta. Dove distribuire le risorse, Comune per Comune? Quanti sono e dove vivono i disabili che hanno perso i genitori? “Raccogliere queste informazioni concrete, attraverso un dialogo tra territori, Regioni, Anci e Centri di servizio per il volontariato, ci permetterà di dare sostanza, nei piani attuativi, all’obiettivo del ‘Dopo di Noi’: garantire progetti personalizzati di qualità per ogni persona con disabilità”.

“La sfida è costruire questi progetti personalizzati, da cucire su misura per i beneficiari della legge” riprende Nunzia Coppedè, presidente della Fish (Federazione Italiana Superamento Handicap) Calabria. “La legge individua le risorse, quindi le possibilità adesso le abbiamo. Il nostro compito è presidiare i territori e rappresentare le persone con disabilità perché queste risorse permettano un’integrazione attiva e reale del beneficiario. Questo non è scontato – conclude la presidente di Fish – perché i progetti personalizzati sono una vera e propria rivoluzione culturale, il contrario di quanto fatto finora”.

La parte conclusiva della seconda giornata di studi è stata affidata al segretario generale di Anci Sicilia, Mario Alvano. “Il tema della tutela dei diritti delle persone con disabilità che hanno perso l’assistenza garantita dalla famiglia è ancora oggi una sfida per le istituzioni e per il sistema socio-sanitario”, ha esordito Alvano . “Ci troviamo, in alcuni casi, di fronte a mancanza di adeguata professionalità oppure ad uno scarso coordinamento tra Comuni, Distretto Sociosanitario e Azienda Sanitaria Provinciale. Quel che è importante è che il lavoro che resta da fare non sia delegato soltanto alle associazioni di volontariato che anche oggi mostrano grande interesse con la partecipazione a questa giornata di studi. Le istituzioni devono assumere, mantenere e portare a termine il loro compito centrale nella fase attuativa di questa legge fondamentale. Su questo e su altri temi confermo la disponibilità di Anci Sicilia ad una collaborazione con il sistema dei Centri di servizio per il volontariato”.

Approfondire le normative per una migliore conoscenza dei propri diritti, specialmente, in relazione al “Dopo di Noi”, in questo momento decisivo per una piena ed efficace attuazione della legge 122/2016: in linea con le relazioni degli ospiti della giornata di studio, è stata questa la principale esigenza che è emersa dagli interventi del pubblico presente al Palacultura.

“Non possiamo che essere soddisfatti per il valore degli interventi su un tema così importante e per la nutrita partecipazione di associazione e cittadini”, hanno affermato a conclusione dei lavori il direttore del Cesv Messina, Rosario Ceraolo e la referente della formazione, Maria Lucia Serio. “Le due giornate di studio sul ‘Dopo di Noi’ confermano il nostro impegno di supporto alle associazioni con lo scopo di qualificare ulteriormente la loro azione e la loro rappresentanza ed avviano nei tempi giusti il necessario percorso comune di studio, sensibilizzazione e approfondimento sul tema”.

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