Ennesimo appello per Castanea e Rodia. Soddisfazione per il trasferimento del IV quartiere

Ennesimo appello per Castanea e Rodia. Soddisfazione per il trasferimento del IV quartiere

Giusy Briguglio

Ennesimo appello per Castanea e Rodia. Soddisfazione per il trasferimento del IV quartiere

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sabato 01 Dicembre 2012 - 09:26

I rappresentanti del sesto quartiere dopo l'incontro avuto con il commissario Croce tornano a chiedere la revoca della delibera che ha determinato la chiusura dei centri servizio di Rodia e Castanea. Il presidente del IV, invece, Francesco Palano Quero, si dice soddisfatto per il trasferimento degli uffici nella nuova sede di via dei Mille e chiede, in ultimo, l'istituzione delle municipalità

L’incontro avvenuto lo scorso 28 novembre tra il commissario Croce e i rappresentanti del sesto quartiere non ha prodotto i risultati sperati. La decisione di chiudere i centri servizio di Castanea e Rodia, infatti, fino ad ora non è stata revocata e rimane sempre in bilico, in cerca di una nuova soluzione. Ma l’unica soluzione è che Croce faccia un passo indietro. I consiglieri della circoscrizione lo hanno chiesto in tutti i modi e non si arrendono. Con una nuova lettera, infatti, Mario Biancuzzo e gli altri consiglieri, Orazio Calapai, Giovanni Celo, Francesco Pagano e Carlo Rizzo, ribadiscono la necessità che quei centri servizio rimangano aperti. I motivi sono ormai noti. L’accorpamento alla circoscrizione di Ganzirri non è una soluzione ottimale per i residenti dei quindici villaggi rimasti scoperti. Biancuzzo fa un lungo excursus su quelle che definisce “le fasi che hanno portato giorno dopo giorno all’abbandono del territorio dell’estrema riviera nord di Messina”. Comincia dalla riduzione del numero delle circoscrizioni da 14 a 6, quando il 12 e il 13 quartiere furono accorpati con il 6 quartiere con sede a Ganzirri. La delibera risale all’anno 2004 per i soliti motivi di riduzione della spesa. Da allora il territorio vivrebbe notevoli disagi che, con l’ulteriore delibera, non farebbero che aumentare. Non è un caso che le suddette circoscrizioni avessero aderito all’iniziativa per la costituzione di un nuovo comune. Biancuzzo chiede con forza la revoca della delibera che ha determinato la chiusura dei centri servizio di Castanea e Rodia, ribadendo che gli immobili sono di proprietà comunale e quindi non comporterebbero spese insostenibili per palazzo Zanca. La proposta è di ridurre il numero di impiegati da 5 a 3 unità. Gli altri consiglieri invece si appellano a una delibera del 7 maggio 2012, concertata con l’allora assessore Franco Mondello, che prevedeva di lasciare aperti i centri servizio, alternandosi per due giorni la settimana: “Tale parere avrebbe risolto il problema del personale in quanto almeno la metà poteva essere trasferito nelle sedi con maggiore carenza e soprattutto non avrebbe privato i cittadini di 15 villaggi, della possibilità di poter usufruire dei servizi offerti dai centri servizi potenziati adeguatamente”.

Mentre dal sesto quartiere si aspetta un dietro-front, intanto per la sede di viale Boccetta è già stato disposto il trasferimento nei nuovi uffici di via dei Mille. Il presidente della quarta circoscrizione, Francesco Palano Quero, si dice soddisfatto. La richiesta dello spostamento era già stata fatta alla precedente amministrazione, ma rimasta inascoltata. “Adesso il comune potrà risparmiare i 45 mila euro di affitto annui e offrire un servizio migliore al cittadino – dichiara Quero -. Si coglie l’occasione per chiedere con forza l’attuazione della parte più importante del regolamento sul decentramento, quella che prevede l’istituzione delle Municipalità: solo così avrà ancora senso mantenere in vita questi importantissimi organi di democrazia partecipata”.

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