Iniziano le proiezioni con “Li chiamarono… Briganti”

Iniziano le proiezioni con “Li chiamarono… Briganti”

Iniziano le proiezioni con “Li chiamarono… Briganti”

Tag:

lunedì 06 Giugno 2011 - 13:08

Primo appuntamento il 9 giugno con il film del regista Pasquale Squitieri al Palacultura. La rassegna è organizzata da culturali “Demetra”, “La Sicilia ai Siciliani” e “Identità Mediterranea”

Il film “Li chiamarono Briganti” dell’ottimo Squitieri, il 9 giugno alle 20.30, inaugurerà l’inizio del Cineforum Identitario organizzato dalle associazioni culturali “Demetra”, “La Sicilia ai Siciliani” e “Identità Mediterranea”. L’ingresso è gratuito e alla fine di ogni proiezione si terrà un breve dibattito.In occasione del 150° dall’Unità d’Italia, le tre associazioni tentano di aprire una “breccia” attraverso la censura storica che ha impedito sinora di parlare di brigantaggio e delle vere cause della, cosiddetta, questione meridionale. Oggi, in un’Italia dove il Nord ha tutto ed il Sud ha niente, qualcosa però sta iniziando a cambiare: è la voglia di verità, di quella verità che è stata sempre negata. Desiderio di ritrovare la propria identità, per troppo tempo sepolta.

Il primo ciclo di proiezioni è una ricca documentazione di un’altra realtà storica quella vera, quella di un meridione occupato, spogliato delle sue attività produttive, con centinaia di migliaia di morti tra la popolazione civile. E’ una rappresentazione del Paese “senza più padri”, dove, dopo l’arrivo dei Savoia che ne depredarono le ricchezze a partire dalla Cassa del Regno delle Due Sicilie, per sopravvivere, a milioni, furono costretti all’emigrazione. La prima parte del cineforum identitario è un racconto crudo della distruzione di interi paesi, delle deportazioni, della nascita delle mafie alleate con i nuovi padroni: nacque così, infatti, l’Italia, giovane Stato alimentato, già ai primi vagiti, col sangue dei meridionali.

Nel secondo ciclo, invece, vengono descritte le scelte politiche fatte subito dopo l’Unità. “Dìvide et ìmpera” contro una reale Unità d’Italia. Ed i criteri per il mantenimento delle barriere sono semplici: creazione e mantenimento del sottosviluppo. Il Sud Italia, infatti, non è gestito secondo i criteri dell’economia, ma dell’antieconomia. Ecco che, non agendo per nulla o agendo in maniera opposta a tali criteri, si ottiene una politica pro-sottosviluppo. E la politica dell’assistenzialismo è l’arma utilizzata per mantenere in uno stato di sudditanza un Popolo, quello meridionale.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Premi qui per commentare
o leggere i commenti
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Salita Villa Contino 15 - 98124 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007

Questo sito è associato alla

badge_FED