Il film del regista siciliano, Giuseppe Tornatore, concorrerà all'assegnazione delle ambite statuette d'oro come miglior film straniero.
Dopo il grande successo ottenuto nel 1988 con il capolavoro “Nuovo Cinema Paradiso” che si aggiudicò il premio “Oscar” come miglior film straniero, Tornatore cercherà di fare “bis”.
L’occasione stavolta gli è stata fornita dal nuovo film “Baaria” già molto discusso, criticato, e con il miglior incasso dell’ultimo fine settimana, ben 2.105.181 euro.
Un ottimo risultato se si considera che non è certo un film di commedia all’italiana, se si aggiunge che dura due ore e mezzo, e che è stato immediatamente oggetto di critiche su più fronti: la scena del macello con un bovino ucciso che ha fatto scaldare gli animi della Lav, le polemiche legate al costo del film (25 milioni di Euro), e i forti attacchi all’Ente Regionale per aver finanziato alla distribuzione Medusa 4,5 milioni di euro attraverso Cinesicilia.
Ma come si dice?
Bene o male, purché se ne parli, e…. di Baaria se ne parla e se ne parlerà.
Tornatore, nel suo nuovo lavoro, ritorna nella sua amata terra, che descriverà narrando le vicende di tre generazioni di una famiglia di Bagheria,(-Baaria- è l’antico nome fenicio della città siciliana di Bagheria). Il film racconta un secolo di storia italiana, con le Guerre Mondiali e l’avvicendarsi, sulla scena politica, di Fascismo, Comunismo, Democrazia Cristiana e Socialisti.
Storia civile e politica, considerati i tanti riferimenti alla mafia e il fatto che il personaggio principale del film, Peppino, viene raccontato anche, e forse soprattutto, attraverso la sua passione politica e la militanza costante e appassionata nel Partito Comunista.
Tornatore ha sottolineato: «Viviamo in una fase in cui, se la politica dal punto di vista dei politici e dei cittadini, non ritrova certi valori e una fiducia reciproca, il nostro Paese faticherà a ritrovare un binario lungo il quale andare avanti».
