Sicilian Ghost Story apre con successo il festival di Cannes

Sicilian Ghost Story apre con successo il festival di Cannes

Lavinia Consolato

Sicilian Ghost Story apre con successo il festival di Cannes

Tag:

domenica 21 Maggio 2017 - 05:30

Un altro film del duo Fabio Grassadonia e Antonio Piazza apre con onore la Settimana della critica di Cannes: a distanza di quattro anni, dopo Salvo, i registi propongono una nuova storia di Mafia, tragicamente vera: il rapimento di Giuseppe Di Matteo

La storia d’amore tra due “picciriddi” è stroncata sul nascere: Luna e Giuseppe sono compagni di classe, vanno in terza media, e, come in ogni storia romantica che si rispetti, la famiglia di Luna non vuole che lei lo frequenti. Ma questa non è una storia romantica, è la storia di Giuseppe Di Matteo, rapito in un maneggio nel 1993, per spingere il padre, un pentito, a smettere di collaborare con la giustizia.

Luna, come una scaltra Cappuccetto Rosso, si inoltra nella selva dell’oscurità di questo mondo, sicura della sua verità, sicura che in un mondo, il suo mondo, lui è vivo. L’omertà dei genitori, l’omertà della gente del paese, persino del maresciallo dei carabinieri, è la forza mortifera che trattiene Giuseppe in un Ade che solo i sogni, solo le speranze, solo l’amore possono, in qualche modo, vincere, e da lì farlo tornare alla vita. Ma come Orfeo si voltò troppo presto per rivedere Euridice, Luna si addormenta nel suo stesso sogno e Giuseppe deve rientrare nell’Ade, in attesa del suo tragico destino, sciolto nell’acido.

Il mondo onirico, il mondo fiabesco, la selva con i suoi animali notturni sono una meravigliosa metafora di ciò che accade veramente. La Sicilia è davvero abitata da orchi e fantasmi: non è un fantasy, è la realtà. Gli orchi rapiscono i bambini e i bambini diventano fantasmi. La speranza risiede nell’orizzonte dato da ciò che noi conosciamo bene: il mare, con il suo profumo di libertà. Ma non per scappare, per restare e combattere: solo Luna ha la forza di combattere per la vita.

I registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza come i fratelli Grimm ci raccontano la storia di una prigionia durata 779 giorni. Giuseppe venne rapito dai Corleonesi, come si racconta in Il bambino che sognava i cavalli di Pino Nazio, racconto dal quale è liberamente tratto il film. Le riprese sono state fatte nel comune di Troina e nel parco dei Nebrodi. Non si può non fare riferimento a Salvo, il precedente film dei registi, in cui il tema prigionia è centrale, ed ancora una volta, un amore inusuale è centrale e tragico.

Sicilian Ghost Story tocca nel profondo, l’amore disperato tra due giovani è commovente e mai sdolcinato. La fotografia di Luca Bigazzi e le scenografie di Marco Dentici, insieme alla sceneggiatura e regia, rendono questo film unico e meritevole di numerosi riconoscimenti.

Lavinia Consolato

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007