Cittanova, abusò di un minore autistico: 3 anni e 4 mesi di carcere

Cittanova, abusò di un minore autistico: 3 anni e 4 mesi di carcere

Redazione

Cittanova, abusò di un minore autistico: 3 anni e 4 mesi di carcere

martedì 15 Giugno 2021 - 15:42

In primo grado, l'uomo era stato assolto. Da definire la posizione del parroco di San Girolamo: avrebbe omesso d'essere stato informato della violenza

In primo grado di giudizio, era stato prosciolto dal Tribunale di Palmi. Ma l’esito dell’impugnazione ha stravolto tutto: un 55enne di Cittanova, M.F., è stato riconosciuto colpevole di violenza sessuale aggravata in danno di minore affetto da una lieve forma d’autismo dalla Corte di Appello di Reggio Calabria.

Gli abusi

I fatti risalgono al 2018 quando, per come ricostruito dalla successiva attività investigativa condotta dai Carabinieri della Compagnia di Taurianova, l’uomo aveva convinto un ragazzo all’epoca minorenne e affetto da lieve infermità a seguirlo nella sua abitazione con la scusa di dover prelevare delle bevande, sfruttando il rapporto di conoscenza e fiducia, instaurato tra di loro nell’ambito parrocchiale.
L’uomo però, una volta in casa, aveva indotto il giovane a subire atti sessuali, anche approfittando delle circostanze e della sua condizione d’inferiorità psichica.
La delicata indagine svolta dai Carabinieri di Taurianova sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palmi e con l’ausilio di personale specializzato nell’ascolto di vittime di violenza, aveva consentito d’identificare l’autore del grave reato e trovare puntuali riscontri alla denuncia del minore, raccogliendo gravi e concordanti indizi di colpevolezza a carico dell’indagato, che consentivano l’emissione e esecuzione della misura cautelare della custodia in carcere, nel marzo 2019.

L’assoluzione in prima istanza

Nel gennaio 2020, tuttavia, il Tribunale di Palmi assolse l’imputato in quanto, pur riconoscendo come avvenuti i fatti ricostruiti, non veniva riconosciuta la violenza costrittiva o l’induzione in danno del minore, valutando l’evento come un rapporto essenzialmente consensuale e revocando la misura cautelare.

Verdetto ribaltato

La Corte d’Appello di Reggio Calabria

Il pm presso la Procura di Palmi Davide Luciano ha però promosso motivato appello avverso la sentenza del Tribunale di Palmi, rinnovando la richiesta di condanna dell’imputato.
Oggi la Corte di Appello di Reggio Calabria – Seconda Sezione Penale ha effettivamente dichiarato M.F. colpevole del reato di violenza sessuale aggravata dell’abuso delle condizioni d’inferiorità psichica della persona offesa. Su richiesta del procuratore generale presso la Corte d’appello reggina, al cittanovese sono stati inflitti tre anni e quattro mesi di reclusione, oltre che al pagamento del risarcimento dei danni alle parti civile.

Menzogne in clergyman?

La chiesa matrice di Cittanova: il parroco
avrebbe omesso d’essere stato informato degli abusi

Nell’àmbito delle attività investigative era rimasto inoltre coinvolto anche il parroco della chiesa matrice cittanovese di San Girolamo, il quale è tuttora imputato per il reato di false informazioni al pm. Sentito nel corso delle indagini come persona informata sui fatti, il sacerdote avrebbe reso dichiarazioni false e reticenti, omettendo, in particolare, di riferire al magistrato di essere stato messo a conoscenza della violenza sessuale subita dal minore, che frequentava il circolo parrocchiale insieme al condannato.
Il minore e i suoi familiari, per quanto ad oggi ricostruito, si sarebbero invece subito rivolti e confidati con il parroco per raccontare la violenza subita, per poi presentare formale denuncia ai Carabinieri. «Mi ha detto mio figlio – ebbe a riferire agli investigatori il padre della vittima – che il parroco gli ha detto di andare a casa che si sarebbe occupato della cosa e di non raccontare nulla a nessuno…».

Articoli correlati

Un commento

  1. Non veniva riconosciuta la violenza perché era consenziente ?????🤢😖😡😤 ammettiamo che fosse stato così ,e come la mettiamo che era un minorenne e dall’ altro lato c’ era un adulto? E il fatto che avesse un handicap? Quel giudice che l’ aveva assolto ,va rimosso ,visto che accertati i fatti ,li ha ridimensionati……un reato è reato, punto……..poi decidi la pena ,ma non l’ assoluzione 😱😱😱😱😱😱😱😱😱e francamente “punirei “anche il parroco mandandolo in un eremo per non aver tutelato il ragazzino e la comunità da un “orco ” che andava immediatamente fermato 😡😡😡😡😡😡

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007