La sponda del Consiglio comunale alla giunta Accorinti. Per il "bene della città" o senso di colpa?

La sponda del Consiglio comunale alla giunta Accorinti. Per il “bene della città” o senso di colpa?

Danila La Torre

La sponda del Consiglio comunale alla giunta Accorinti. Per il “bene della città” o senso di colpa?

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martedì 08 Luglio 2014 - 22:09

Il film che ci scorre avanti da giugno del 2013 è sempre lo stesso: i consiglieri dei partiti tradizionali litigano o fanno finta di litigare con l’amministrazione comunale ma alla fine votano tutti gli atti che arrivano in Aula. A parole, l’opposizione dei principali partiti è durissima, nei fatti la fiducia nei confronti dell’esecutivo di Palazzo Zanca è totale

Ancora un volta il Consiglio Comunale tende la mano all’amministrazione Accorinti. L’approvazione della delibera sulle misure correttive da inviare alla Corte dei Conti è l’ennesima dimostrazione che l’esecutivo di Palazzo Zanca trova, sempre e comunque, nell’organo di indirizzo e controllo – sulla carta formato in larga maggioranza da partiti di opposizione – una stampella a cui aggrapparsi. Nel gioco delle parti, a cui assistiamo ormai da un anno, ognuno recita alla perfezione il copione e la sceneggiatura finale è pronta e servita, senza nemmeno la suspense di un possibile ed improvviso colpo di scena.

Il film che ci scorre avanti da giugno del 2013 è infatti sempre lo stesso: i consiglieri litigano o fanno finta di litigare con l’amministrazione comunale. Dai comunicati stampa agli interventi in Aula la frattura tra Consiglio e Giunta sembra insanabile. Gli attacchi nei confronti dell’amministrazione sono precisi, circostanziati, a volte persino condivisibili. Poi, chissà per quale strano fenomeno metafisico, al momento di pigiare il tasto per esprimere il proprio voto su un provvedimento proposto dall’amministrazione – magari smontato a parole sino ad un attimo prima – tutto cambia e la condivisione avviene a larga maggioranza.

E’ successo così per tutti gli atti più importanti arrivati in Consiglio comunale: vedi Tares, bilancio consuntivo 2012 e bilancio di previsione 2013. Ed è avvenuto anche con quest’ultima proposta di delibera, con la quale il Comune era chiamato a spiegare alla magistratura contabile come intende superare le 14 criticità rilevate nel bilancio consuntivo 2012, molte delle quali già segnalate più volte dalla sezione di controllo di Palermo della Corte dei Conti.

Nelle due sedute dedicate al dibattuto sul provvedimento, abbiamo ascoltato parole di fuoco, vere e proprie dichiarazioni di guerra da parte dei maggiori partiti, in termini numerici, rappresentati in Consiglio Comunale all’indirizzo della Giunta.

Pd, Udc, Dr ed i consiglieri Adamo, Faranda e De Leo (unici rappresentanti in Aula del centro-destra e del Megafono) si sono lasciati a andare a critiche pesantissime nei confronti di sindaco ed assessori, per il ritardo con cui hanno predisposto l’atto, per l’inconsistenza delle misure correttive da inviare a Palermo, per i continui rinvii sulla presentazione del Piano decennale di riequilibrio e più in generale per l’incapacità gestionale ed amministrativa di questa amministrazione, che – a detta di molti consiglieri comunali – non è stata in grado di dare le riposte che la città si attendeva.

Nelle ultime 48 ore, il Consiglio Comunale (o meglio quella ventina di consiglieri comunali che ha il buon gusto di partecipare ai lavori) ha espresso, verbalmente, una bocciatura sonora non solo della delibera oggetto della discussione ma dell’operato complessivo dell’amministrazione Accorinti . All’atto pratico, però, la totale sfiducia espressa a parole si è tramutata nell’ennesimo atto di fiducia , grazie al voto favorevole del partito democratico, dell’unione di centro e dei democratici riformisti. Accompagnato dal solito e stucchevole ritornello: “lo facciamo per il bene della città”.

Ma è davvero per il bene della città che agiscono i consiglieri comunali o forse è per senso di colpa? Per la consapevolezza, probabilmente insita in loro, che se oggi l’amministrazione Accorinti non riesce ad imprimere quel cambiamento che aveva promesso è anche per i disastri che i partiti che loro rappresentano in Consiglio comunale hanno provocato negli ultimi 40 anni? Con il loro comportamento “schizofrenico”, i rappresentanti dei partiti “tradizionali” che siedono in Consiglio comunale fanno pensare che loro per primi credono che quelli che c’erano prima sono i veri responsabili della situazione drammatica che c’è adesso.

Altrimenti non si spiegherebbe perché Pd, Udc (con l’eccezione di Gioveni che si è astenuto) e Dr invece di mettere con le spalle al muro l’amministrazione- avvalorando la tesi dell’inadeguatezza amministrativa, da loro sostenuta – hanno votato compatti un atto al quale hanno detto di non riconoscere alcuna validità e concretezza finanziaria. Un atto respinto per le stesse motivazioni dagli accorintiani Lo Presti e Sturniolo, in questa occasione vere spine nel fianco di un’amministrazione che in Consiglio comunale sembra non avere opposizione. Se non quella “teatrale” e “scenografica” di molti consiglieri che fanno finta di mettere i bastoni tra le ruote alla giunta e con il loro atteggiamento ambiguo non riescono a far capire alla città, con i fatti e non con le chiacchiere, se il Comune ha intrapreso un percorso virtuoso o se sta solo sopravvivendo malamente in attesa che qualcuno, la Corte dei Conti ad esempio, stacchi definitivamente la spina ed obblighi il Comune a dichiarare dissesto.

Danila La Torre

6 commenti

  1. Cara Danila LA TORRE, per il “bene della città” o “senso di colpa”, per questi Consiglieri Comunali vale la seconda, PER SENSO DI COLPA. Tu sei attentissima alle cose di finanza locale, hai sicuramente letto il terzo emendamento redatto da un certo SANTALCO, quello che si è poi trasformato in atto di indirizzo, con lo scopo di pararsi ++++++++ evito la moderazione e scrivo, allo scopo di proteggere la propria figura istituzionale da eventuali addebiti della Magistratura Contabile. Pagherei per vedere l’espressione dei magistrati della Corte dopo la lettura del’atto di indirizzo, scritto per a convincerli che il documento sia stato votato solo in chiave formale, capisci in CHIAVE FORMALE, questi non sanno nemmeno che è REGULA JURIS inderogabile la necessità che si debba procedere sempre come disposto dalla legge. Regola che vale anche per atti sostanzialmente legittimi pur non formalmente esatti. A questo punto rivoglio i due PIPPO, Previti e Capurro.

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  2. Cara Danila LA TORRE, per il “bene della città” o “senso di colpa”, per questi Consiglieri Comunali vale la seconda, PER SENSO DI COLPA. Tu sei attentissima alle cose di finanza locale, hai sicuramente letto il terzo emendamento redatto da un certo SANTALCO, quello che si è poi trasformato in atto di indirizzo, con lo scopo di pararsi ++++++++ evito la moderazione e scrivo, allo scopo di proteggere la propria figura istituzionale da eventuali addebiti della Magistratura Contabile. Pagherei per vedere l’espressione dei magistrati della Corte dopo la lettura del’atto di indirizzo, scritto per a convincerli che il documento sia stato votato solo in chiave formale, capisci in CHIAVE FORMALE, questi non sanno nemmeno che è REGULA JURIS inderogabile la necessità che si debba procedere sempre come disposto dalla legge. Regola che vale anche per atti sostanzialmente legittimi pur non formalmente esatti. A questo punto rivoglio i due PIPPO, Previti e Capurro.

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  3. Ogni Consiglio Comunale è come il “gioco delle parti”, una sorta di commedia dove i protagonisti hanno dei ruoli diversi che si amalgamano perfettamente. Ha pienamente ragione la La Torre: gli scarsi consiglieri (per numero e qualità) scambiano il ruolo di opposizione a rotazione fra le varie correnti, ma il risultato finale è sempre quello di realizzare una commedia ben riuscita. L’obiettivo primario è prendere per il deretano la cittadinanza.
    Mi chiedo quando troveremo una Giunta ed un Consiglio Comunale veramente serio e presente, che faccia gli interessi della collettività. Credo che rimarrà uno dei miei tanti desideri non avverati.
    A coloro che non presiedono alle varie riunioni del civico consesso chiedo di farsi un esame di coscienza davanti ad uno specchio e, possibilmente, prendersi la faccia a schiaffoni.

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  4. Ogni Consiglio Comunale è come il “gioco delle parti”, una sorta di commedia dove i protagonisti hanno dei ruoli diversi che si amalgamano perfettamente. Ha pienamente ragione la La Torre: gli scarsi consiglieri (per numero e qualità) scambiano il ruolo di opposizione a rotazione fra le varie correnti, ma il risultato finale è sempre quello di realizzare una commedia ben riuscita. L’obiettivo primario è prendere per il deretano la cittadinanza.
    Mi chiedo quando troveremo una Giunta ed un Consiglio Comunale veramente serio e presente, che faccia gli interessi della collettività. Credo che rimarrà uno dei miei tanti desideri non avverati.
    A coloro che non presiedono alle varie riunioni del civico consesso chiedo di farsi un esame di coscienza davanti ad uno specchio e, possibilmente, prendersi la faccia a schiaffoni.

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  5. Nè l’uno nè l’altro, molto più semplicemente attaccamento al compenso mensile ed ai gettoni di presenza, ed ancor più poter continuare a tenere le mani in pasta chissà quanta marmellata resta attaccata.

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  6. Nè l’uno nè l’altro, molto più semplicemente attaccamento al compenso mensile ed ai gettoni di presenza, ed ancor più poter continuare a tenere le mani in pasta chissà quanta marmellata resta attaccata.

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