Il SalvaMessina e i nuovi servizi sociali: tante domande ancora senza risposta

Il SalvaMessina e i nuovi servizi sociali: tante domande ancora senza risposta

Francesca Stornante

Il SalvaMessina e i nuovi servizi sociali: tante domande ancora senza risposta

Tag:

sabato 03 Novembre 2018 - 07:03

Primo dibattito sui servizi sociali in commissione consiliare, ma il dibattito si è arenato di fronte alla mancanza di carte e atti su cui discutere. C'è però l'intenzione chiara dell'amministrazione: costituire l'azienda speciale Messina Social city per la gestione diretta dei servizi

Con il Salva Messina bisper i servizi sociali si è passati dai tagli lacrime e sangue ad una vera e propria rivoluzione che non solo non toccherà i posti di lavoro ma migliorerà i servizi e metterà la parola fine al sistema delle cooperative. E’ questo ciò che per i servizi sociali ha lasciato la lunga contrattazione della scorsa settimana ed è questo adesso il punto da cui muoversi in vista della rimodulazione del piano di riequilibrio. Per questo ieri la commissione servizi sociali presieduta dalla consigliera Cristina Cannistrà ha messo all’ordine del giorno proprio la discussione sulla programmazione del settore nel Salva Messina. Anche perché la carne al fuoco sembrerebbe tanta, basta citare il fatto che l’amministrazione De Luca punta a internalizzare la gestione creando Messina social city, un’azienda speciale dei servizi sociali che si occuperà di tutto ciò che in questi anni è stato appaltato alle cooperative. Però in realtà la discussione non ha portato a un vero dibattito sui nodi caldi di questo fronte.

Gli ospiti erano tanti, c’erano i sindacati ma c’erano anche alcuni protagonisti del terzo settore, ordini professionali, mondo dell’associazionismo e del volontariato, un dibattito allargato per dare all’amministrazione input e tasselli per una programmazione allargata e che possa coinvolgere una vera e propria rete di attori sociali.

In aula l’assessore Alessandra Calafiore, assente invece il sindaco Cateno De Luca che invece aveva annunciato la sua partecipazione alla seduta. Un’assenza che probabilmente ha azzoppato il dibattito che non è entrato nel merito delle questioni “serie” del progetto che l’amministrazione ha per i servizi sociali.

«Il Salva Messina è una prima bozza che ha bisogno di tanti aggiustamenti che dovranno venire dai tavoli tecnici che si avvieranno dalla prossima settimana. Anche questa è una misura che rientrerà nel piano di riequilibrio e quindi il consiglio dovrà approvare delle delibere legate ai servizi sociali. In campagna elettorale abbiamo ribadito che noi eravamo contro il sistema dell’intermediazione delle cooperative. Dalle relazioni e dai dati avuti ci siamo resi conto che avevamo ragione. La cooperativa ha lucrato per tantissimi anni causando disagi agli utenti che non hanno avuto servizi puntuali. Il modello di gestione e la nuova impalcatura partirà dalla mappatura dei bisogni, non abbiamo contezza di quelle che sono le reali necessità, abbiamo dati fermi al 1998. I servizi attualmente offerti sono obsoleti e inadeguati alle effettive necessità degli utenti. Per questo dev’essere rivista l’impostazione perché non bisogna dimenticare che il servizio dev’essere programmato prima di tutto sull’utente». Solo in chiusura del suo intervento l’assessore Calafiore ha parlato della nuova società che prenderà in mano i servizi sociali messinesi: «L’azienda speciale tiene conto di tante esigenze, comprese quelle dei lavoratori che non devono essere fatti fuori da questo sistema. Abbiamo avuto un primo riscontro positivo dai sindacati, è uno strumento che verrà perfezionato».

Alla chiamata in aulahanno risposto i sindacati, anche Cgil e Uilche dopo la mobilitazione del 31 ottobre adesso siederanno ai tavoli che si apriranno per definire tutti i passaggi clou di questo Salva Messina bis.

Il segretario della Cgil Francesco Fucile, pur prendendo atto di non essere entrati nel merito vero delle questioni, ha dichiarato che la Cgil condivide l’impostazione tracciata dall’amministrazione: « Sulla cornice generale c’è tanto da fare, per rendere fattibile il progetto auspico che il tempo basti perché mancano elementi importanti su cui lavorare».

Il segretario della Cisl Tonino Genoveseha ribadito il ruolo del sindacato che invece ha partecipato alla lunga trattativa: «Rivendico come cisl il grande impegno a evitare la contrazione delle risorse. L’aula ha già approvato il primo Salva Messina che aveva già dei punti specifici sui servizi sociali. Adesso ci sarà approfondimento su come i dipendenti troveranno posto e su quali saranno gli strumenti della nuova agenzia».

A porre invece dei precisi interrogativi la segretaria della Uil Fpl Laura Strano: «In questi anni abbiamo spesso sollevato tante criticità imputabili però non solo al sistema delle cooperative ma anche alla carenza di controlli. Poniamo però qualche quesito: quanto capitale serve per la nuova agenzia? Perché è stata scelta la forma dell’azienda speciale e non l’istituzione? Perché è stata individuata la data del 31 dicembre per chiudere con le cooperative e partire con il nuovo progetto? E se si dovesse arrivare a quella data senza i necessari progetti o le proroghe che fine faranno operatori e utenti?».

Agli interrogativi della sindacalista si è aggiunta poi la sfilza dei consiglieri.

Voci critiche dal Pd. Gaetano Gennaro: «Non siamo stati invitati alla revisione del Salva Messina dopo che il sindaco aveva incassato un voto politico in consiglio. L’amministrazione aveva un obbligo politico di continuare l’interlocuzione con noi e invece l’assessore ha ripetuto per tre volte che non è questa la sede per discutere. Qui dentro dobbiamo entrare nel merito delle questioni. Io voglio capire per esempio come si applicherà la clausola di salvaguardia dei lavoratori, visto che nelle aziende speciali le assunzioni si fanno per concorso pubblico. Forse è il caso di cambiare rotta. Il 22 novembre è tra venti giorni».

Antonella Russo ha proseguito: «Avevo studiato il salva messina 1.0, ma non ho votato per una Messina social city, non è una cosa discussa in quest’aula. Abbiamo la necessità di discutere, prima di approvare abbiamo bisogno di elementi certi. Sono delusa e demoralizzata, la disponibilità a lavorare c’è ma dobbiamo essere messi nelle condizioni di poterlo fare». Sulla stessa scia Alessandro Russo: «Apprendiamo del l’ipotesi di costituire un’azienda speciale per i servizi sociali, richiamo l’attenzione sull’esiguità dei tempi. Giusto partecipare ai tavoli ma giusto anche per chi deve prendere decisioni non dover arrivare a “tavola cunzata”». E ha messo il carico Massimo Rizzo: «Da una settimana sono piuttosto confuso. Chiudiamo l’azienda speciale Atm e facciamo azienda speciale sui servizi sociali. Ok, si può fare, ma ci spiegate perché? Eravamo con tagli lacrime e sangue e ora sembra che l’amministrazione ha fatto 6 al Superenalotto. Con questo atteggiamento si stanno ponendo le basi del dissesto».

L’assessore Calafiore ha provato a correggere il tiro, scusandosi per non aver potuto portare in aula una documentazione più corposa, Antonella Russo ha fatto notare che non si è parlato neanche di quello che già è stato definito. Botta e riposta che sul finire ha acceso gli animi, ma che ha convinto tutti a ritornare a discutere appena i documenti saranno pronti e insieme alla commissione Bilancio, visto che ci sono i passaggi finanziari da esaminare.

Francesca Stornante

Un commento

  1. Perché in quattro e quattr’otto a differenza di quanto vorrebbe far credere De Luca, non si cambia nulla. Tempo fatica e silenzio. Questo servirebbe. Ma su facebook il silenzio non paga.

    0
    0

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007