San Pier Niceto, la Corte dei Conti: “Persiste situazione debitoria”

San Pier Niceto, la Corte dei Conti: “Persiste situazione debitoria”

Giovanni Passalacqua

San Pier Niceto, la Corte dei Conti: “Persiste situazione debitoria”

venerdì 06 Giugno 2014 - 22:47

Nell'analisi del rendiconto 2011/2012 accertati debiti fuori bilancio per 820 mila euro. E tra la nuova giunta, eletta a maggio 2012, e la lista “Gallo” - di cui hanno fatto parte gli ex sindaci Formica e Pitrone – è polemica sulle responsabilità.

“Emerge in maniera evidente che la situazione finanziaria di San Pier Niceto presenta criticità suscettibili di pregiudicare gli equilibri di bilancio dell’ente, e che richiedono l’adozione delle necessarie misure correttive”. Così la Corte dei Conti conclude la sua analisi del bilancio del comune sampietrese. Lo stesso bilancio al centro di un aspro dibattito tra l’attuale amministrazione, insediatasi nel maggio 2012, e gli oppositori della lista “Il Gallo”, patrocinata dall’on. Santi Formica, in carica per 20 anni dal 1994 alle scorse elezioni.

LA GUERRA DEI NUMERI
Tutto parte da un opuscolo, redatto dall’opposizione e distribuito il 7 marzo scorso. Nel documento si contestano quelle che vengono definite le bugie dei neoeletti; in particolare, si sostiene che l’amministrazione Pitrone (il sindaco precedente) ha lasciato un saldo attivo di circa 3 milioni di euro, a differenza di quanto detto dal nuovo sindaco Luigi Calderone e dal suo gruppo, che parlavano invece di passività per quasi 1 milione. E questo motivo diventa la chiave di tutte le accuse successive: la mancata realizzazione delle promesse elettorali, l’aumento delle tasse, gli aiuti per gli indigenti ecc. Nell’opuscolo, inoltre, viene analizzato in dettaglio ogni debito, e se ne propone una spiegazione.
L’occasione per replicare si è presentata in occasione del comizio per le elezioni europee. Entrambi i gruppi consiliari hanno parlato per bocca dell’ex amministratore Enrico Gangemi – lista Gallo – e dell’attuale Presidente del consiglio Domenico Nastasi – San Pier Niceto nel cuore (area PD) -. E proprio quest’ultimo, al termine del suo intervento, ha messo a disposizione dei cittadini il documento redatto dalla Corte dei Conti.

COSA DICE LA CORTE DEI CONTI
L’analisi del rendiconto 2011/2012 parla chiaro: sono stati commessi errori amministrativi – mancata adozione del provvedimento TUEL, errori nell’iscrizione a bilancio di alcune tipologie di spesa, mancato rinnovamento dell’inventario -; il comune è incapace di contenere l’evasione fiscale; viene riscontrata la presenza di debiti fuori bilancio ancora da riconoscere per 588.787,81 €. I debiti totali risulteranno poi essere 820.000,00 €, accertati a seguito di una verifica interna avviata proprio dalla nuova amministrazione e certificata dalla Corte, che riconosce i progressi fatti per contenere la massa passiva e invita più volte gli amministratori a ricorrere anche alla Procura della Corte dei Conti, l’ente giuridico che ha competenza nel sanzionare questo tipo di illeciti – perché, per la Corte, di illeciti si è trattato -. Proprio il 7 marzo, tra l’altro, gli ex sindaci Franco Pitrone e Nicola Formica, insieme ad altre 4 persone, sono stati rinviati a giudizio per irregolarità nei bilanci del comune. Le conseguenze della situazione che si è venuta a creare sono ricadute soprattutto sugli articolisti del comune; il processo di assunzione a tempo indeterminato, per loro, è stato sospeso, visti i dubbi sollevati dalla Corte sulla sostenibilità dell’onere nel tempo.

L’ORIGINE DEL DEBITO
Ma chi ha contratto questi debiti? E chi è responsabile degli errori amministrativi? Ovviamente è uno scambio di accuse reciproco. Il debito maggiore è quello con l’ASI – per la manutenzione della rete fognaria -: originariamente fissato a 800.000 €, l’ex amministrazione Pitrone è riuscita a ridurlo a 300.000 grazie a una transazione, spalmata in 3 anni; il gruppo Gallo dichiara che il debito è stato ereditato dall’amministrazione antecedente al 1994, la maggioranza sostiene invece che il periodo vada dal ’96 al 2006. Segue la perdita di esercizio ATO rifiuti, pari a 109.934,72 €: anche in questo caso, l’opposizione parla di un debito inesistente (e quantificato, diversamente dalla Corte, in 55.000 €), perché non dovuto e non versato da tutti i comuni limitrofi. A questo si aggiungono tante altre voci minori dovute, secondo il revisore, a svariati errori amministrativi. E stavolta entrambi gli schieramenti si trovano d’accordo. “Non è colpa nostra se gli uffici sono stati incompetenti: noi siamo amministratori, non ragionieri o legali” dichiara Gangemi. “Le capacità di un amministratore si vedono in questi casi: e i nostri oppositori sono stati dei pessimi amministratori” replica Nastasi, che ha militato nel gruppo Gallo per poi passare all’opposizione. “Come poteva non conoscere l’origine di questo fantomatico debito, se fino a pochi anni fa Nastasi era parte della nostra giunta?” si chiedono i suoi ex colleghi. Lui replica: “La frattura è dipesa da una mancanza di dialogo: spesso mi sono trovato in disaccordo con il modus operandi della vecchia giunta; inoltre, cosa ancora più grave, venivo tenuto all’oscuro di alcuni documenti, e questo mi ha impedito di rendermi conto della situazione. Adesso è un’altra storia”.

LA MATEMATICA E’ UN’OPINIONE
In questa bolgia di somme e consuntivi, la matematica diventa una questione politica. Il comune, a detta della Corte dei Conti, sembra avviato verso il risanamento e riuscirà ad evitare il dissesto – ma questo merito viene riconosciuto alla giunta attuale -; e, tra l’altro, i 5 membri di opposizione hanno partecipato alle sedute in cui sono stati riconosciuti i debiti fuori bilancio. Gangemi rivendica questa scelta: “I debiti contestati sono fisiologici per un comune come il nostro. Abbiamo fatto tanto, paghiamo l’incapacità di alcuni tecnici e la situazione ereditata dalla vecchia amministrazione Lombardo, che ci ha preceduti. Non c’era nulla da discutere, e i nostri interlocutori non prestano alcuna attenzione alle dichiarazioni dell’opposizione. Abbiamo provato spesso a dialogare, riscontrando un atteggiamento superficiale e arrogante da parte del Sindaco e dei suoi collaboratori”. Ancora una volta replica Nastasi: “Hanno mentito e continuano a mentire. I debiti sono sotto gli occhi di tutti, riconosciuti dall’istituzione preposta, ed è toccato a noi affrontarli. Rischiamo, alle prossime elezioni, di lasciare un comune che può nuovamente spendere, ma di lasciarlo paradossalmente in mano ai nostri oppositori, che stanno approfittando del nostro lavoro per descriverci come un’amministrazione impotente e incapace. Noi, però, vogliamo lasciare le cose meglio di come le abbiamo trovate; un amministratore responsabile pensa al bene del suo comune, non alla prossima campagna elettorale”.

Giovanni Passalacqua

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