E' stato condannato con il rito abbreviato Gianluca Fabiano, l'incensurato che due mesi fa per difendere il nipote ridusse in fin di vita il titolare di un bar di via S.Cecilia. Il ragazzino aveva importunato il barista che rispose infastidito. Il giorno dopo Fabiano si recò nel locale e colpì il 65enne. Fabiano fu arrestato dalla Squadra Mobile.

E’ stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione, con il rito abbreviato, Gianluca Fabiano il meccanico 40enne accusato di aver ridotto in fin di vita il titolare del bar Marylin di via S.Cecilia dopo averlo colpito con un pugno. Fabiano, che doveva rispondere di lesioni gravissime, è comparso stamani davanti al gup Giovanni De Marco. Il PM Maria Pellegrino aveva chiesto la condanna a 4 anni. I fatti risalgono ai primi di ottobre. Secondo la ricostruzione della Polizia un tredicenne era entrato nel bar Marylin per chiedere un bicchiere d’acqua ma poiché il ragazzino aveva già importunato più volte il barista questi gli rispose infastidito. Il giovane reagì scaraventandogli addosso l’acqua. Tornato a casa raccontò tutto ai familiari e così il giorno seguente si presentò nel bar accompagnato dallo zio, l’incensurato Gianluca Fabiano. Ci fu una discussione durante la quale Fabiano colpì con un pugno al volto G.G., il 65enne titolare del bar. L’uomo battè violentemente il capo per terra e fu trasportato al Policlinico dove rimase a lungo ricoverato in coma nel reparto di Neurochirurgia. La Squadra Mobile individuò subito Fabiano che fu prima denunciato e poi arrestato