L'appello di Messina: "L’Unione europea esca dalla gabbia che si è costruita con le sue mani"

L’appello di Messina: “L’Unione europea esca dalla gabbia che si è costruita con le sue mani”

L’appello di Messina: “L’Unione europea esca dalla gabbia che si è costruita con le sue mani”

Tag:

sabato 06 Giugno 2015 - 16:02

In occasione di questa ultima giornata dedicata alla celebrazione del 60esimo anniversario della Conferenza di Messina, dal Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca è partito un appello per costruire un'Europa nuova e capace di garantire i diritti fondamentali delle persone. FOTO DI SERENA CAPPARELLI

Un appello che parte da Messina e che sarà inviato a tutti i Paesi membri. Un appello per ricostruire quell’Europa solidale, unita, forte, globale, moderna, giusta, di cui si è parlato in questi quattro giorni dedicati alle celebrazioni dei 60 anni della Conferenza di Messina e che dovrebbe essere obiettivo di tutti i paesi europei che credono ancora nei valori dell’Unione europea.

Oggi, durante la giornata conclusiva che si è svolta nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca, è stato l’attore messinese Angelo Campolo a leggere questo appello che Messina lancia e che vuole essere modello di ispirazione per quel futuro migliore di cui ha parlato il Sindaco Accorinti, ricordando il coraggio dei “visionari” come i padri fondatori dell’Europa, che ebbero la capacità di guardare oltre e di credere in una realtà che 60 anni fa sembrava impossibile ma che oggi, per continuare, deve cambiare e rinnovarsi.

«A sessant’anni dalla Conferenza di Messina ci siamo qui riuniti, cittadini, amministratori, studiosi, non solo per celebrare quel momento importante che diede decisivo impulso alla costruzione dell’Unione Europea, ma anche per contribuire a realizzare quel modello di civiltà interculturale che ha visto per secoli portare benessere e progresso in tanti luoghi. Da questa città della Sicilia, regione posta – come diceva Vitaliano Brancati – “all’ingresso di due continenti: da Messina guarda all’Europa e da Capo Passero guarda all’Africa'' vogliamo dunque guardare al futuro, per affrontare le nuove sfide che abbiamo di fronte. Noi siamo convinti che la costruzione di un’Unione Europea, nel segno dei valori affermati dai fondatori, sia un processo irreversibile. L’alternativa sarebbe solo una catastrofe, il ritorno agli orrori dei nazionalismi. L’Unione europea deve oggi finalmente lasciarsi alle spalle il Novecento e prendere coscienza che in questo nuovo millennio essa potrà avere un ruolo importante da giocare nell’era della globalizzazione per l’universalizzazione dei diritti umani e sociali, se diventerà realtà politica globale, forte e credibile nel dirimere i conflitti e costruire processi di pace; attore istituzionale che, ponendo l’uomo al centro e come fine dell’azione politica, promuove i diritti fondamentali delle persone; territorio in cui a tutte le cittadine e a tutti i cittadini sia assicurato il diritto a un reddito minimo di cittadinanza, alle opportunità di lavoro, alla salute, all’assistenza, alla casa e all’istruzione; area-guida nel rispetto dell’ecosistema e di tutti gli esseri viventi, nell’uso delle energie rinnovabili, nella riduzione dei rifiuti, nel contenimento del consumo di suolo. Sappiamo bene che questo progetto di civiltà non potrà realizzarsi in una torre d’avorio. L’Unione Europea deve fare i conti con i conflitti che ancora divampano in molte aree, prossime e lontane, con i popoli più vicini che soffrono e vivono nell’angoscia, con milioni di persone che sono oppresse da sistemi economici iniqui. Ciò premesso, noi, cittadini, amministratori e studiosi, da Messina chiediamo che l’Unione europea esca dalla gabbia che si è costruita con le sue mani, dalla subalternità a strategie di potenza che non ci appartengono, dall’obbedienza ai diktat della finanza. Chiediamo che si costruisca un sistema istituzionale che possa garantire il controllo democratico sulle scelte di governo dell’Unione, superando l’attuale squilibrio tra un centro decisionale che ha potere senza responsabilità e una periferia amministrativa sulla quale ricade una responsabilità senza potere. Chiediamo un rinnovato impegno per la costruzione della coesione sociale e la lotta alle povertà, affinché l’attuazione del principio di uguaglianza passi per atti sostanziali. Chiediamo misure concrete di tutela dell’ambiente e riduzione delle emissioni e, in particolare, il potenziamento degli interventi a sostegno dell’innovazione e della ricerca scientifica e tecnologica nel campo delle energie rinnovabili, la definizione e l’attuazione di una strategia per la loro diffusione, la definizione e l’attuazione di un programma continentale di “Europa rifiuti zero”, nonché l'attivazione di misure per la salvaguardia del diritto di accesso all'acqua, per la tutela della biodiversità agricola, per la valorizzazione dell'agricoltura contadina. Chiediamo un’apertura dell’Unione europea verso la sponda sud del Mediterraneo nella direzione della costruzione di una Comunità Mediterranea-Europea fondata sul rispetto reciproco e la pari dignità di tutti i paesi e organizzazioni che si affacciano su questo bacino. Questa Comunità deve costituire un elemento essenziale di una nuova politica di vicinato che unisca l’Unione europea – in una “alleanza dei tre mari” – al Sud e all’Est, Russia compresa. Chiediamo con forza e convinzione che si avvii rapidamente questo processo di cooperazione tra l’Unione europea e i paesi del bacino del Mediterraneo; non un atto di generosità, ma una vera ''politica di co-produzione'' in campo tecnologico – non militare – agricolo, sanitario, culturale, turistico, industriale, ambientale. Chiediamo che, in questo processo di cooperazione, i diritti fondamentali della persona siano una priorità, a partire dall’istituzione di corridoi umanitari per i migranti in fuga da guerre, persecuzioni, disastri ambientali e gravi crisi economiche. Chiediamo che l’attuale programma Erasmus sia potenziato finanziariamente e allargato a tutti i paesi del Mediterraneo, unitamente alle altre forme di collaborazione scientifica, tecnologica e culturale. Invitiamo i rappresentanti delle città che si affacciano sul bacino del Mediterraneo a lavorare insieme per formare un’Alleanza Civile Mediterranea; per istituire un Forum delle Città Mediterranee che si incontri periodicamente allo scopo di verificare il perseguimento di questi obiettivi; per promuovere nel marzo 2017 un incontro in occasione del 60° anniversario dei Trattati di Roma”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta
Tempostretto - Quotidiano online delle Città Metropolitane di Messina e Reggio Calabria

Via Francesco Crispi 4 98121 - Messina

Marco Olivieri direttore responsabile

Privacy Policy

Termini e Condizioni

info@tempostretto.it

Telefono 090.9412305

Fax 090.2509937 P.IVA 02916600832

n° reg. tribunale 04/2007 del 05/06/2007